Nihil Natura Melius
Dal 15 Luglio 2019 al 28 Luglio 2019
Firenze
Luogo: Aria Art Gallery
Indirizzo: Borgo Santissimi Apostoli 40/r
Orari: Lun - Sab 10.30 - 13.30 / 15.30 - 19.30
Costo del biglietto: Ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 055 216150
E-Mail info: info@ariaartgallery.com
Sito ufficiale: http://https://ariaartgallery.com/
Aria Art Gallery è lieta di presentare la mostra collettiva Nihil Natura Melius a cura di Hong Yan, Wang Yutian e Yang Chunmeng, che inaugurerà nella sede di Firenze in Borgo SS Apostoli 40/r il 15 Luglio 2019 a partire dalle 19.30 alle 22.
La mostra sarà visibile fino al 28 Luglio 2019.
Lo scambio tra Cultura Orientale ed Occidentale ha radici profonde, che si estendono nel tempo sino ad arrivare a civiltà di un lontano passato. Nihil Natura Melius ha l’intento di connettere nuovamente tre città storiche, quali NanJing, Firenze e Atene: una simbolica via della seta, percorsa attraverso le sculture di tre giovani artisti. Le opere esposte offrono attuali possibilità di integrazione culturale tra le tre antiche città, in egual modo caratterizzate da un grande patrimonio culturale materiale ed immateriale, luoghi di ritrovo dell'arte tradizionale e innovatrici nell'arte contemporanea.
Chen Jianhua, Pan Kai e Ju Ran si sono incontrati a Nachino nel 1997, luogo dove hanno instaurato un rapporto speciale di amicizia.
Negli ultimi vent’anni, i tre artisti hanno avuto diverse traiettorie di vita, mantenendo però un interesse comune per la scultura. Le loro esperienze dissimili hanno fatto sì che sviluppassero differenti sperimentazioni e modi di concepire l’arte tridimensionale. In Nihil Natura Melius, Chen Jianhua, Pan Kai e Ju Ran presentano per la prima volta al pubblico le conoscenze acquisite in questo lungo periodo, unendo, attraverso le sculture, i loro percorsi artistici.
La mostra parte da NanJing, aprendo un primo scambio tra cultura ed arte orientale e occidentale con Firenze e Atene. Essa prosegue nel Capoluogo Toscano, presso Aria Art Gallery, dando così una continuità all’eredità del passato e offrendo agli spettatori europei una nuova visione sull'estetica levantina.
© Chen Jianhua | Courtesy of Aria Art Gallery, Firenze
Chen Jianhua nasce 1978 a JiangSu e attualmente vive e lavora a NanJing. Acquisisce una laurea triennale in scultura presso l’Accademia delle Arti di Nanchino per poi proseguire come specializzando all’Accademia delle Arti a NanJing, dove si laurea nel 2009. Oggi è professore in diverse scuole e Accademie di Belle Arti.
Le opere di Chen Jianhua sono una serie di sculture i cui soggetti riguardano per la maggior parte paesaggi sia occidentali che orientali: nonostante le consistenti differenze, il gusto estetico si congiunge sempre in un’unica “strada”. La sua ricerca consiste infatti nel trovare un equilibrio tra tradizione e contemporaneo. La serie Il suono della montagna rappresenta una decostruzione spaziale dell'estetica orientale in cui l’artista presenta un modo attuale e innovativo di concepire lo spazio, tra realismo e mano libera, attraverso materiali e stili tradizionali.
Pan Kai nasce nel 1978 e vive e lavora come artista freelance a Pechino.
Si diploma in scultura nel 2002, presso l’Accademia delle Arti di NanJing e nel 2005 all'Accademia Centrale di Belle Arti con un master scultura. Pan Kai presta attenzione al conflitto tra tradizione e contemporaneità, interpretando i caratteri della scrittura cinese come fossero geroglifici. L’artista crea corpi che riproducono letteralmente le informazioni contenute nei logogrammi, dando vita a vocabolari visivi. E’ in questo modo che nascono le sue sculture Spirito del Cuore, Letto di Dente e Orecchini.
© Ju Ran | Courtesy of Aria Art Gallery, Firenze
Ju Ran nasce nel 1979 a Nanjing e attualmente lavora e vive a Parigi, Si laurea in graphic design nel 2006 presso l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Bordeaux e, nello stesso istituto, nel 2008 acquisisce un master in arte visiva. Partecipa parte a molte mostre collettive tra Cina e Parigi. Ju Ran esamina la società attraverso l'analisi del movimento, considerato da lui come un “luogo” dove tutto esiste e appare. Così, l’arista congela il processo del moto in un determinato attimo, sconvolgendone la peculiarità dinamica: esso diventa assoluto, statico e relativo.
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