VISIO. Next Generation Moving Images
Dal 17 Novembre 2015 al 20 Dicembre 2015
Firenze
Luogo: Palazzo Strozzi
Indirizzo: piazza degli Strozzi
Orari: da mercoledì a domenica 11‐20 (il giovedì fino alle 23.00)
Curatori: Leonardo Bigazzi
Enti promotori:
- Lo schermo dell’arte Film Festival
- in collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi e Quelli della Compagnia FST
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@palazzostrozzi.org
Sito ufficiale: http://www.palazzostrozzi.org
L'arte contemporanea torna a Palazzo Strozzi con VISIO. Next Generation Moving Images (Strozzina, Palazzo Strozzi, 17 novembre‐20 dicembre 2015), mostra dedicata alle opere video di 12 artisti internazionali under 35 partecipanti alla IV edizione di VISIO European Programme on Artists’ Moving Images, progetto promosso da Lo schermo dell'arte Film Festival e a cura di Leonardo Bigazzi.
La mostra VISIO. Next Generation Moving Images, prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Lo schermo dell'arte Film Festival e curata da Leonardo Bigazzi, offre l’occasione di un confronto con le opere di 12 artisti under 35, selezionati attraverso un bando internazionale, che lavorano con le immagini in movimento: Brud (India/Polonia), Alessandro Di Pietro (Italia), Rebecca Digne (Francia), LucFosther Diop (Camerun/Olanda), Hoël Duret (Francia), Roberto Fassone (Italia), Giorgi Gago Gagoshidze (Georgia/Germania), Emilie Pitoiset (Francia), Janis Rafa (Grecia/Olanda), Anike Joyce Sadiq (Nigeria/Germania), Dan Walwin (Gran Bretagna/Olanda), Baha Görkem Yalim (Turchia/Olanda).
L'inaugurazione si terrà martedì 17 novembre alle 18.30, in occasione della VIII edizione de Lo schermo dell'arte Film Festival, in programma a Firenze dal 18 al 22 novembre.
La mostra propone uno sguardo sulla produzione di film e video di una nuova generazione di artisti, tutti nati negli anni Ottanta, che hanno vissuto la transizione completa da analogico a digitale, la diffusione di internet come immenso archivio da cui attingere e come canale di distribuzione dei propri lavori, e lo sviluppo di tecnologie video sempre più sofisticate ma allo stesso tempo disponibili su dispositivi portatili come cellulari o tablet. L’esposizione permetterà di confrontarsi con diversi formati e supporti, dai video su monitor fino alle videoinstallazioni a più canali, riflettendo sull’approccio contemplativo o sul ruolo partecipativo dello spettatore nei confronti delle immagini in movimento. Alcuni artisti prediligono un’estetica cinematografica per coinvolgere lo spettatore in una visione immersiva e poetica, come Rebecca Digne, che nell’opera Kino‐Peinture utilizza la pellicola 16 mm, trasferita poi su digitale, per catturare lo sguardo sospeso di una spettatrice in una sala cinematografica, o Janis Rafa, con lo stupefacente slow‐motion di un’insolita esplosione‐ ascensione della videoinstallazione A Sign of Prosperity to the Dreamer. Lo stesso fa anche Dan Walwin che nell’opera Op realizza una visione soggettiva in piano sequenza per attraversare luoghi insoliti e abbandonati in un viaggio notturno, tanto singolare quanto misterioso. In New Void Alessandro Di Pietro parte invece dal film Enter the Void di Gaspar Noè, per realizzarne una decostruzione processuale e creare una nuova e complessa struttura narrativa.
Utilizzando l’estetica del found footage e occultando con delle maschere i volti dei protagonisti del film, Émilie Pitoiset in The Third Party crea una coreografia surreale, sospesa tra realtà e finzione, in cui riprende e dirige i gesti quotidiani degli impiegati in una banca di Francoforte. Hoël Duret per girare i suoi film allestisce invece nelle mostre dei veri e propri set cinematografici. Nel film La Vie Héroïque de B.S., l’artista francese elabora un’opera in tre atti fatta di curatissime scenografie e costumi ricchi di riferimenti al design modernista e alle pubblicità o agli show televisivi americani degli anni Cinquanta.
Il visitatore della mostra è chiamato ad una riflessione politica nel video We Are One dell’artista camerunense LucFosther Diop la cui ricerca tra origine da storie di neo‐colonialismo e imperialismo messe in scena attraverso una strategia visiva sintetica ed estremamente poetica. Una dimensione fortemente simbolica e performativa caratterizza anche il lavoro di Bah Görkem Yalim, che in Pas de deux propone un’essenziale e tragica coreografia con cui rievocare i sintomi della shell shock syndrome dei reduci della Prima Guerra Mondiale. Ironico e irriverente è invece il lavoro del georgiano Giorgi Gago Gagoshidze che con It’s just a single swing of a shovel propone un documentario surreale su una storia di cronaca realmente accaduta nel proprio paese di origine.
Lo spettatore è direttamente coinvolto come protagonista nell’opera You Never Look At Me From The Place From Which I See You di Anike Joyce Sadiq che genera un gioco di ombre in cui quella dell’artista interagisce con la presenza fisica dello spettatore. L’artista e performer Roberto Fassone realizza invece con Jeg er enorme jævler I e II un frenetico collage di immagini pop, spezzoni di video musicali, testi, animazione 3D e filmati trovati online che l’artista integra esibendosi dal vivo cantando in lip syncing la colonna sonora del film. La grafica digitale e l’animazione 3D sono invece le tecniche usate nel video Umstülpung del collettivo Brud (Aditya Mandayam & Ada Pola) dedicato alla forma geometrica che descrive l’inversione del cubo, che per i due artisti rappresenta il tentativo di sovvertire concettualmente il cosiddetto spazio white cube dell’arte contemporanea.
Parte degli spazi espositivi sarà dedicata a seminari, incontri e laboratori, che proseguiranno tutti i giovedì fino al termine della mostra con ospiti come Andrea Bellini, direttore del Centre d'Art Contemporain di Ginevra, Erika Balson, lecturer al King's College di Londra e Jason Wood, Direttore Artistico (Film) a HOMEmcr a Manchester. Mercoledì 18 novembre gli artisti in mostra presenteranno al pubblico il proprio lavoro.
Per l'edizione 2015 di VISIO European Programme on Artists’ Moving Images sono arrivate circa 100 richieste di partecipazione dall'Italia e da moltissimi paesi europei, tra cui sono stati selezionati i 12 artisti della mostra, in collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee come il Royal College di Londra e il Palais de Tokyo di Parigi. Novità di quest'anno è VISIO Young Talent Acquisition Prize, riconoscimento nato per favorire il collezionismo di video installazioni, film e video d'artista, con l’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei. Con l'intento di creare nuove opportunità e stimolare un confronto tra professionisti a livello internazionale, gli artisti selezionati per VISIO European Programme on Artists’ Moving Images seguiranno le proiezioni e le lectures del programma ufficiale dello Schermo dell'Arte Film Festival 2015 dal 18 al 22 novembre, confrontandosi con gli ospiti, tra cui Martial Raysse e Runa Islam, e parteciperanno ad un ciclo di seminari volti ad approfondire le tematiche inerenti la loro pratica artistica condotti tra gli altri da Sarah Perks, direttore artistico arti visive di HOMEmcr a Manchester. Saranno inoltre organizzati una serie di incontri con curatori e professionisti del settore tra cui: Etienne Bernard, direttore del Centro d’Arte Le passerelle a Brest (FR); Jacqui Davies, produttore e curatore, Leif Magne Tangen, direttore della Tromsø Kunstforening (NO); Łukasz Ronduda, curatore del MoMA di Varsavia (PO).
VISIO European Programme on Artists’ Moving Images, è promosso e organizzato da Lo schermo dell’arte Film Festival in collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi e Quelli della Compagnia FST. È sostenuto inoltre dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia, dall’Institut français Firenze, dal Deutsches Institut Florenz, da Seven Gravity Collection e da Cecchi.
La selezione dei partecipanti è realizzata in partnership con Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), Accademia di Belle Arti di Firenze, Akademie der Bildenden Künste München, Central Saint Martins (Londra), De Ateliers (Amsterdam), Pavillon Neuflize OBC research lab del Palais de Tokyo (Parigi), Piet Zwart Institute (Rotterdam), Rijksakademie van beeldende kunsten (Amsterdam), Royal College of Art (Londra), Royal Danish Academy of Fine Arts (Copenhagen), Viafarini (Milano), Vilnius Academy of Arts, Zurich University of The Arts.
La mostra VISIO. Next Generation Moving Images, prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Lo schermo dell'arte Film Festival e curata da Leonardo Bigazzi, offre l’occasione di un confronto con le opere di 12 artisti under 35, selezionati attraverso un bando internazionale, che lavorano con le immagini in movimento: Brud (India/Polonia), Alessandro Di Pietro (Italia), Rebecca Digne (Francia), LucFosther Diop (Camerun/Olanda), Hoël Duret (Francia), Roberto Fassone (Italia), Giorgi Gago Gagoshidze (Georgia/Germania), Emilie Pitoiset (Francia), Janis Rafa (Grecia/Olanda), Anike Joyce Sadiq (Nigeria/Germania), Dan Walwin (Gran Bretagna/Olanda), Baha Görkem Yalim (Turchia/Olanda).
L'inaugurazione si terrà martedì 17 novembre alle 18.30, in occasione della VIII edizione de Lo schermo dell'arte Film Festival, in programma a Firenze dal 18 al 22 novembre.
La mostra propone uno sguardo sulla produzione di film e video di una nuova generazione di artisti, tutti nati negli anni Ottanta, che hanno vissuto la transizione completa da analogico a digitale, la diffusione di internet come immenso archivio da cui attingere e come canale di distribuzione dei propri lavori, e lo sviluppo di tecnologie video sempre più sofisticate ma allo stesso tempo disponibili su dispositivi portatili come cellulari o tablet. L’esposizione permetterà di confrontarsi con diversi formati e supporti, dai video su monitor fino alle videoinstallazioni a più canali, riflettendo sull’approccio contemplativo o sul ruolo partecipativo dello spettatore nei confronti delle immagini in movimento. Alcuni artisti prediligono un’estetica cinematografica per coinvolgere lo spettatore in una visione immersiva e poetica, come Rebecca Digne, che nell’opera Kino‐Peinture utilizza la pellicola 16 mm, trasferita poi su digitale, per catturare lo sguardo sospeso di una spettatrice in una sala cinematografica, o Janis Rafa, con lo stupefacente slow‐motion di un’insolita esplosione‐ ascensione della videoinstallazione A Sign of Prosperity to the Dreamer. Lo stesso fa anche Dan Walwin che nell’opera Op realizza una visione soggettiva in piano sequenza per attraversare luoghi insoliti e abbandonati in un viaggio notturno, tanto singolare quanto misterioso. In New Void Alessandro Di Pietro parte invece dal film Enter the Void di Gaspar Noè, per realizzarne una decostruzione processuale e creare una nuova e complessa struttura narrativa.
Utilizzando l’estetica del found footage e occultando con delle maschere i volti dei protagonisti del film, Émilie Pitoiset in The Third Party crea una coreografia surreale, sospesa tra realtà e finzione, in cui riprende e dirige i gesti quotidiani degli impiegati in una banca di Francoforte. Hoël Duret per girare i suoi film allestisce invece nelle mostre dei veri e propri set cinematografici. Nel film La Vie Héroïque de B.S., l’artista francese elabora un’opera in tre atti fatta di curatissime scenografie e costumi ricchi di riferimenti al design modernista e alle pubblicità o agli show televisivi americani degli anni Cinquanta.
Il visitatore della mostra è chiamato ad una riflessione politica nel video We Are One dell’artista camerunense LucFosther Diop la cui ricerca tra origine da storie di neo‐colonialismo e imperialismo messe in scena attraverso una strategia visiva sintetica ed estremamente poetica. Una dimensione fortemente simbolica e performativa caratterizza anche il lavoro di Bah Görkem Yalim, che in Pas de deux propone un’essenziale e tragica coreografia con cui rievocare i sintomi della shell shock syndrome dei reduci della Prima Guerra Mondiale. Ironico e irriverente è invece il lavoro del georgiano Giorgi Gago Gagoshidze che con It’s just a single swing of a shovel propone un documentario surreale su una storia di cronaca realmente accaduta nel proprio paese di origine.
Lo spettatore è direttamente coinvolto come protagonista nell’opera You Never Look At Me From The Place From Which I See You di Anike Joyce Sadiq che genera un gioco di ombre in cui quella dell’artista interagisce con la presenza fisica dello spettatore. L’artista e performer Roberto Fassone realizza invece con Jeg er enorme jævler I e II un frenetico collage di immagini pop, spezzoni di video musicali, testi, animazione 3D e filmati trovati online che l’artista integra esibendosi dal vivo cantando in lip syncing la colonna sonora del film. La grafica digitale e l’animazione 3D sono invece le tecniche usate nel video Umstülpung del collettivo Brud (Aditya Mandayam & Ada Pola) dedicato alla forma geometrica che descrive l’inversione del cubo, che per i due artisti rappresenta il tentativo di sovvertire concettualmente il cosiddetto spazio white cube dell’arte contemporanea.
Parte degli spazi espositivi sarà dedicata a seminari, incontri e laboratori, che proseguiranno tutti i giovedì fino al termine della mostra con ospiti come Andrea Bellini, direttore del Centre d'Art Contemporain di Ginevra, Erika Balson, lecturer al King's College di Londra e Jason Wood, Direttore Artistico (Film) a HOMEmcr a Manchester. Mercoledì 18 novembre gli artisti in mostra presenteranno al pubblico il proprio lavoro.
Per l'edizione 2015 di VISIO European Programme on Artists’ Moving Images sono arrivate circa 100 richieste di partecipazione dall'Italia e da moltissimi paesi europei, tra cui sono stati selezionati i 12 artisti della mostra, in collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee come il Royal College di Londra e il Palais de Tokyo di Parigi. Novità di quest'anno è VISIO Young Talent Acquisition Prize, riconoscimento nato per favorire il collezionismo di video installazioni, film e video d'artista, con l’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei. Con l'intento di creare nuove opportunità e stimolare un confronto tra professionisti a livello internazionale, gli artisti selezionati per VISIO European Programme on Artists’ Moving Images seguiranno le proiezioni e le lectures del programma ufficiale dello Schermo dell'Arte Film Festival 2015 dal 18 al 22 novembre, confrontandosi con gli ospiti, tra cui Martial Raysse e Runa Islam, e parteciperanno ad un ciclo di seminari volti ad approfondire le tematiche inerenti la loro pratica artistica condotti tra gli altri da Sarah Perks, direttore artistico arti visive di HOMEmcr a Manchester. Saranno inoltre organizzati una serie di incontri con curatori e professionisti del settore tra cui: Etienne Bernard, direttore del Centro d’Arte Le passerelle a Brest (FR); Jacqui Davies, produttore e curatore, Leif Magne Tangen, direttore della Tromsø Kunstforening (NO); Łukasz Ronduda, curatore del MoMA di Varsavia (PO).
VISIO European Programme on Artists’ Moving Images, è promosso e organizzato da Lo schermo dell’arte Film Festival in collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi e Quelli della Compagnia FST. È sostenuto inoltre dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia, dall’Institut français Firenze, dal Deutsches Institut Florenz, da Seven Gravity Collection e da Cecchi.
La selezione dei partecipanti è realizzata in partnership con Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), Accademia di Belle Arti di Firenze, Akademie der Bildenden Künste München, Central Saint Martins (Londra), De Ateliers (Amsterdam), Pavillon Neuflize OBC research lab del Palais de Tokyo (Parigi), Piet Zwart Institute (Rotterdam), Rijksakademie van beeldende kunsten (Amsterdam), Royal College of Art (Londra), Royal Danish Academy of Fine Arts (Copenhagen), Viafarini (Milano), Vilnius Academy of Arts, Zurich University of The Arts.
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