Giovanna Benzi. Nuvole

Giovanna Benzi, Lontano, 2018, acquerello, cm. 39x44

 

Dal 31 Ottobre 2020 al 14 Novembre 2020

Forlì | Forlì-Cesena

Luogo: Palazzo Albertini

Indirizzo: piazza Saffi 50

Orari: Lunedì ore 9.30-12.00 Martedì-Sabato ore 9.30-12.00 / 15.30-19.00 Domenica su appuntamento: 338.1056105

Curatori: Ermenegido Frioni

Enti promotori:

  • Comune di Forlì

Costo del biglietto: ingresso gratuito



Sabato 31 ottobre, alle ore 18.00, a Palazzo Albertini (Sala Albertini) verrà aperta al pubblico la mostra “Nuvole” di Giovanna Benzi.
La mostra, a cura di Ermenegido Frioni, con testi in catalogo di Marcello Palminteri, Gabriele Simongini e una poesia di Roberto Lumuli Gaudioso, è organizzata da Friarte-Roma, con la collaborazione dell’Associazione Cava Forever Group e con il patrocinio del Comune di Forlì.
Per Valerio Melandri, Assessore Università, Cultura e Internazionalizzazione, la mostra di Giovanna Benzi si inserisce nel contesto di promozione degli artisti romagnoli in un più ampio progetto culturale che vede Forlì come luogo privilegiato di approdo e di scambio, in un’ottica di internazionalizzazione che non dimentica le maestranze locali, ponendole a fondamento dell’interesse per lo sviluppo di traiettorie e linguaggi proiettati ad una nuova contemporaneità: “Nuvole” in un momento così particolare per la nostra società, è una promessa di salvezza, un felice augurio di “buon vento”.
Come scrive Marcello Palminteri, lo studioso di meteorologia troverebbe nell’opera di Giovanna Benzi un curioso inventario fenomenologico su cui stilare previsioni variabili. È verosimile credere che chi per mestiere si occupa di nuvole, tratti una scienza che più delle altre strizza l’occhio alla poesia (…) Lo sa bene Giovanna Benzi che dalle aeree suggestioni trae i soggetti protagonisti dei suoi dipinti. Nascono così opere in cui le nuvole vengono ritratte come sculture mobili, plasmate dai venti: corpi metamorfici la cui ineffabilità contrappunta con l’energia e la violenza di cui sono capaci. Gabriele Simongini, sottolinea invece come nel processo di elaborazione delle opere di Giovanna vi sia una sorta di travaso e di osmosi fra cielo e pittura, perlomeno nei quadri più intensi e riusciti dell’artista. Così in questi giorni di clausura forzata, di “arresti domiciliari” dovuti all’emergenza epidemica di cui non si conosce in realtà la vera fine, i quadri della Benzi sembrano ancora più necessari per darci respiro e conforto perché portano letteralmente il “cielo in una stanza”, per parafrasare l’indimenticabile canzone di Gino Paoli.

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