Alberto Girani. Lo specchio del Paradiso
Dal 18 Gennaio 2014 al 02 Febbraio 2014
Genova
Luogo: SATURA art gallery - Palazzo Stella
Indirizzo: piazza Stella
Orari: da martedì a sabato 15.30-19
Curatori: Flavia Motolese
Telefono per informazioni: +39 010 2468284
Sito ufficiale: http://www.satura.it
S’inaugura sabato 18 gennaio 2014 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Lo specchio del Paradiso” di Alberto Girani a cura di Flavia Motolese.
I luoghi dell’anima sono solitamente quelli legati ai ricordi più cari, agli affetti familiari, in questo caso, invece, sono quelli ritratti nelle fotografie di Alberto Girani: alcuni degli scorci più belli ed emozionanti della Liguria. La sua lunga carriera come fotografo naturalista gli ha permesso, non solo di conoscere attentamente la nostra regione, ma di acquisire un occhio critico che non si accontenta di immortalare bei paesaggi, ma di scavarne l’anima. Tutti i soggetti rappresentati fanno parte della zona circostante Portofino (San Fruttuoso di Camogli, il Golfo Paradiso e il Golfo del Tigullio), e quindi molto noti e sfruttati, ma grazie ad una lettura più profonda che travalica la solita immagine da cartolina, diventano parte di un percorso di ampio respiro. Quello di Girani è un vero e proprio vedutismo che, tramite il linguaggio immediato della fotografia, riesce a veicolare la sua attitudine alla narrazione, all’affabulazione; una scelta che trova affinità nei celebri lavori di Alfred Noack. Lontano da ogni banale intento di spettacolarizzazione, ogni paesaggio o dettaglio viene scelto attentamente per raccontare la “sua Liguria”. La serie di fotografie “San Fruttuoso allo specchio” è nata per svelare il volto meno noto di un luogo che diventando un simbolo, ha acquisito un’iconografia stereotipata: dalla quasi bidimensionalità a cui si è abituati a vederla si è trasformata in un borgo tridimensionale, con alle spalle una storia e un abitato che normalmente sono esclusi dalla classica immagine che rappresenta l’Abbazia incastonata nella vegetazione. Le meravigliose riprese dall’alto mostrano inquadrature inedite di questo luogo accrescendone il fascino. Anche il gioco di ribaltamento creato dalla serie delle “Finestre” contribuisce all’immedesimazione e a rendere una visione d’insieme completa. Girani rivela così un altro aspetto di sé e del suo fare arte, quello ludico e scherzoso: crea una triangolazione, un gioco di specchi in cui tutto rimanda ad altro. La finestra è come l’obiettivo di una macchina fotografica, ma coincide anche con il punto di vista del fotografo stesso e con la visuale che si ha dall’interno dell’Abbazia, lo spettatore non è più un osservatore esterno, ma guarda San Fruttuoso dall’interno in un continuo gioco di ribaltamenti.
I luoghi dell’anima sono solitamente quelli legati ai ricordi più cari, agli affetti familiari, in questo caso, invece, sono quelli ritratti nelle fotografie di Alberto Girani: alcuni degli scorci più belli ed emozionanti della Liguria. La sua lunga carriera come fotografo naturalista gli ha permesso, non solo di conoscere attentamente la nostra regione, ma di acquisire un occhio critico che non si accontenta di immortalare bei paesaggi, ma di scavarne l’anima. Tutti i soggetti rappresentati fanno parte della zona circostante Portofino (San Fruttuoso di Camogli, il Golfo Paradiso e il Golfo del Tigullio), e quindi molto noti e sfruttati, ma grazie ad una lettura più profonda che travalica la solita immagine da cartolina, diventano parte di un percorso di ampio respiro. Quello di Girani è un vero e proprio vedutismo che, tramite il linguaggio immediato della fotografia, riesce a veicolare la sua attitudine alla narrazione, all’affabulazione; una scelta che trova affinità nei celebri lavori di Alfred Noack. Lontano da ogni banale intento di spettacolarizzazione, ogni paesaggio o dettaglio viene scelto attentamente per raccontare la “sua Liguria”. La serie di fotografie “San Fruttuoso allo specchio” è nata per svelare il volto meno noto di un luogo che diventando un simbolo, ha acquisito un’iconografia stereotipata: dalla quasi bidimensionalità a cui si è abituati a vederla si è trasformata in un borgo tridimensionale, con alle spalle una storia e un abitato che normalmente sono esclusi dalla classica immagine che rappresenta l’Abbazia incastonata nella vegetazione. Le meravigliose riprese dall’alto mostrano inquadrature inedite di questo luogo accrescendone il fascino. Anche il gioco di ribaltamento creato dalla serie delle “Finestre” contribuisce all’immedesimazione e a rendere una visione d’insieme completa. Girani rivela così un altro aspetto di sé e del suo fare arte, quello ludico e scherzoso: crea una triangolazione, un gioco di specchi in cui tutto rimanda ad altro. La finestra è come l’obiettivo di una macchina fotografica, ma coincide anche con il punto di vista del fotografo stesso e con la visuale che si ha dall’interno dell’Abbazia, lo spettatore non è più un osservatore esterno, ma guarda San Fruttuoso dall’interno in un continuo gioco di ribaltamenti.
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