La pittura: quattro probabili direzioni
Dal 13 Maggio 2014 al 25 Maggio 2014
Genova
Luogo: Museo Navale di Pegli
Indirizzo: piazza Bonavino 7
Orari: da martedì a venerdì 9-13; sabato 10-18; domenica 10-13
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 010 6969885
E-Mail info: redazione.cassinelli@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.navale.museidigenova.it
Domenica 11 maggio 2014, alle ore 10.30, presso il Salone degli Argonauti e la Loggia di Ponente del Museo Navale di Pegli, in piazza Bonavino 7, si inaugura la mostra collettiva “La pittura: quattro probabili direzioni”.In visione leopere degli artistiGianni Carrea,Mariagiovanna Figoli,Raimondo Sirotti eNevio Zanardi.
L’esposizione è organizzata dal CUP Centro Universitario del Ponente di Genova, in collaborazione con il Mu.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e con il patrocinio del Municipio VII Ponente. La mostra è stata curata dal professore e critico d’arte internazionale Germano Beringheli, recentemente scomparso. L’introduzione sarà a cura dello scrittore e giornalista Stefano Bigazzi.
Nella splendida cornice pegliese si potranno ammirare quattro brevi ma significative personali di artisti prestigiosi del nostro territorio. Quattro nomi d’eccellenza che, con diversi modi di far pittura, interpretano il reale in direzioni diverse. «Offrono un ampio spettro di esperienze. – spiegano Laura Dellacasa e Angela Delfino, referenti della Commissione Cultura del CUP - Dalle suggestioni africane di Gianni Carrea al reale ricreato dal ricordo di Mariagiovanna Figoli, dai quadri di Raimondo Sirotti dall’emozionante lirismo, allo stretto legame tra musica e pittura che traspira dalle intense tele di Nevio Zanardi. Era nostra intenzione scegliere quadri capaci di stimolare nei visitatori la personale sensibilità, di trasmettere quelle emozioni profonde, che la creatività umana ai massimi livelli sa esprimere, e di offrire nuove chiavi di lettura, tali da portare a un arricchimento e un particolare affinamento intellettuale e umano.»
La scelta della location che ospiterà il polittico non è casuale. Il Centro Universitario del Ponente, infatti, da oltre un anno è impegnato nel valorizzare il Museo Navale di Pegli, come spiega Maria Ricci, presidente del CUP: «I volontari rendono fruibile ogni fine settimana questo prezioso e prestigioso contenitore, provvedono all’apertura della struttura, allestiscono nelle storiche sale mostre, curano l’organizzazione di manifestazioni, conferenze, congressi, feste e meeting, eseguono interventi di miglioramento e potenziamento, dotando il Museo di infrastrutture e strumenti adeguati e capaci di rispondere alle esigenze di un pubblico moderno, attento e partecipe.»
La mostra sarà aperta al pubblico da martedì 13 a domenica 25 maggio 2014, nei giorni dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle 13; il sabato dalle ore 10 alle 18; la domenica dalle ore 10 alle 13. Ingresso libero.
Gianni Carrea. Note biografiche. Nato il 21 febbraio 1942 a Serravalle Scrivia (Al). Laureato in Lettere e Filosofia, vive e lavora a Genova. Dal 1992 al 2006, le sue priorità sono passate dalla pittura allo studio e alla ricerca del comportamento animale e tribale. Ciò ha comportato viaggi in Africa, durante i quali ha prodotto video-documentari e fotografie sia analogiche che digitali. In questo periodo la sua produzione artistica, riguardante la pittura, si è ridotta, non nella qualità, ma nella quantità, in quanto ha privilegiato la produzione di serigrafie e litografie. I suoi lavori sono esposti permanentemente nel suo show-room in via E. Salgari 71B a Genova Pegli.
Le sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Alcune opere sono presenti nel Museo Civico di Storia Naturale “Giacomo Doria” a Genova.
In 35 anni, consecutivi, si è recato 95 volte in Africa effettuando safari fotografici e studi comportamentali. Tra molti altri si sono occupati del suo lavoro: H.D. Agazzi, G. Beringheli, P. Bertogli, S. Bigazzi, M. Bocci, G. Bruno, L. Castellini, L. Caprile, V. Conti, D. Crippa, E. Crispolti, F. Derme, F. Farina, G. Fieschi, F. Galardi, H. Huber, L. Inga-Pin, G. Mascherpa, P. Minetti, S. Paglieri, T. Paloscia, A.M. Pero, B. Poggio, R. Rotta, E. Schenone, N. Verga, M. Vescovo, C. Viazzi, F. Vincitorio. Segnalato per il premio Bolaffi nel 1977 (Germano Beringheli), 1978 (Tommaso Paloscia), 1979 (Gianfranco Bruno), 1983 (Gianfranco Bruno). Sito ufficiale www.giannicarrea.com.
Mariagiovanna Figoli. Per Mariagiovanna Figoli dipingere è stato un ritorno a casa, dopo aver percorso strade e territori non del tutto avulsi dalla rappresentazione di cose ed emozioni, ma pur sempre determinanti nella comprensione della realtà costruita.
Architetto, docente universitario per tanti anni presso le Facoltà di Architettura di Genova e Milano, ha riversato il suo sapere, risultato di anni di ricerca e di insegnamento della progettazione e dell’architettura nel suo diverso essere a seconda della terra e della cultura ad essa relativa, sull’attività pittorica.
L’architettura ed il rapporto con il mondo circostante e non solo, cercando l’emozione tra sé e il dentro di sé, tra il sopra ed il sotto, tra il vicino ed il lontano. Conosce l’architettura e la sua modificazione segnata dalla evoluzione tipologica in coerenza con i cambiamenti della società nel tempo al seguito della trasformazione dei mezzi di produzione, del sistema politico ed economico. Concetti che sono legati a fatti concreti della storia ma che comunque incidono sulla sensibilità dell’artista, che cerca una uscita poetica non gratuita bensì sofferta, perché scaturita da un’analisi attenta e profonda.
Entrare con occhi diversi nei processi evolutivi ha determinato un rapporto intimo con il mondo costruito, del quale nulla viene trascurato, piuttosto reso fantastico perché chi osserva sia portato a vedere la realtà trasformata in sogno.
Raimondo Sirotti. Da cinquant'anni protagonista della pittura italiana contemporanea, vive a Bogliasco, dove è nato, cresciuto ed è anche stato Sindaco per dieci anni, e a Genova, dove presiede l'Accademia Ligustica. Dopo gli studi artistici, nel 1958 si trasferisce a Milano dove vive i momenti più intensi della stagione informale, frequenta le lezioni di Brera ed entra nell'ambiente artistico che gravita intorno all'Accademia, diretta all'epoca da Achille Funi: frequenta gli studi e i locali degli artisti, conosce Alfredo Chighine, Roberto Crippa, Gianni Dova ed in particolare Piero Manzoni, che diventa suo amico e suo tramite verso gli ambienti dell'avanguardia. All'inizio degli anni '60, periodo che appare determinante sotto i profili delle scelte artistiche ed esistenziali, si collocano il ritorno a Bogliasco ed il matrimonio con Giovanna Casella, cui segue la nascita di Emanuela, Ilaria e Riccardo. Nel 1968, con la borsa di studio "Duchessa di Galliera" assegnatagli dal Comune di Genova, soggiorna a lungo in Inghilterra: guarda con particolare attenzione alla funzione della luce nei paesaggi di Gainsburough, Constable e, per affinità elettiva, Turner. Negli anni '70 espone a Milano alla galleria del Milione, alla Galleria delle Ore e più volte alla galleria Cocorocchia: la prima nel 1973 nella collettiva "Il nuovo paesaggio. La natura", ordinata da Gian Franco Bruno, in cui figurano anche dipinti di Afro, Aimone, Bacon, Birolli, Piccini, Morandi, Morlotti e Sutherland. Nel 1974 è presente con Mandelli, Moreni, Romiti, Bendini, Vacchi, Chighine, Morlotti, Carmassi, Fasce, Brunori, Ruggeri, Saroni, Soffiantino, Forgioli e Savinio nella mostra "Ultimo naturalismo tra storia ed avanguardia", curata da Marisa Vescovo, alla Loggia di San Sebastiano ad Ovada. All'intensa attività espositiva di tutti gli anni a seguire (è invitato a importanti mostre collettive tra cui le Biennali di Milano del 1987 e 1994, mostra a Conegliano Veneto, "Roberto Tassi e pittori – Da Fattori a Burri", nel 1998; ha esposti nelle maggiori città italiane – Genova, Milano, Roma, Firenze, Venezia, Treviso, Perugia – ed estere – Parigi, New York, Washington, Ottawa, Vancouver, Baltimora) unisce una serie di preziosi interventi sul patrimonio artistico: nel contesto del rifacimento di Palazzo San Giorgio condotta da Pinin Brambilla, la restauratrice dell'Ultima Cena leonardesca, opera direttamente sul riquadro del San Giorgio e il Drago sul portale d'ingresso, nel 1995 nel restauro del presbiterio della Basilica della SS. Annunziata del Vastato reinterpreta il dipinto absidale di Giulio Benso "Incontro dei Santi Gioacchino e Anna". Nel 1989 vince il concorso nazionale per due arazzi per il Grande Foyer del Teatro dell'Opera Carlo Felice. Con riferimento alla storia di Genova, rielabora, con chiave del rapporto paesaggio-luce, due opere classiche della pittura genovese: "Il Paradiso" di Bernardo Strozzi e "La Pastorale" di Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto. Nel 2005 il Comune di Genova a Palazzo Ducale lo celebra con una Antologica, “Raimondo Sirotti 50 anni di pittura” con testo critico di Marco Goldin. Nell’occasione gli è stato conferito dal Sindaco di Genova il “Grifo d’Argento”. Nel 2006 alla Galleria di Arte Moderna di Genova l’artista propone una originale lettura contemporanea di otto artisti, da Nicolò Barabino ad Ernesto Rayper da Rubaldo Merello a Plinio Nomellini.
Nel 2008 Marco Goldin, su incarico del Comune di Brescia, organizza una grande mostra di Van Gogh, nell’ambito della quale presenta la personale di Raimondo Sirotti “Giardini 1958-2008”. Nel 2010 è ospite a Palazzo Reale di Genova con una grande mostra dal titolo “Sirotti – Mediterraneo il colore della luce”. Il suo dipinto “La quercia dei Cappuccini” è esposto nel padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2011. Alla Estorick Collection di Londra è presente nella mostra “Abstraction in Italy” 1930-1980 del 2012. Tiene la sua più recente personale, nell’aprile 2013, al Castello Cinquecentesco di Santa Margherita Ligure “Profumo e Luce” e nel mese di giugno al Museo Sant’Agostino di Genova “Genova e Raimondo Sirotti”.
Nevio Zanardi. Note biografiche. Violoncellista e direttore d’orchestra, è stato docente presso i Conservatori Statali di Musica di Trieste, Piacenza e Genova. Ha fatto parte dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Comunale di Bologna e, in seguito, dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova in qualità di “secondo violoncello”. Nel 1977 ha fondato l’Associazione ed omonima orchestra “I Cameristi”, con la quale ha svolto intensa attività fino al 1989. È stato altresì direttore dell’”Orchestra Giovanile” del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova dal 1993 al 2009, e dell’Orchestra “Giovani Solisti” da lui fondata nel 2000, che tuttora dirige. Con questa formazione ha realizzato sei CD ed un DVD, quest’ultimo con la partecipazione di S.E. il Cardinal Tarcisio Bertone.
È direttore artistico dell’Accademia Musicale “E. Neill” di Genova. All’attività musicale affianca quella di pittore ed incisore. Inizia lo studio della pittura sotto la guida di Giuseppe Cardillo e delle tecniche dell’incisione con Angelo Oliveri. Presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova frequenta corsi di disegno, di incisione, di pittura, di storia dell’arte tenuti da Edoardo Alfieri, Nicola Ottria, Luigi Sirotti, Carla Mazzarello.
Continuando parallelamente il figurativo, dal 1991 ha affrontato il rapporto tra linguaggio musicale e linguaggio visivo, approdando alla pittura informale. Con questo nuovo corso ha realizzato cicli pittorici dedicati ai più importanti compositori (tra i quali Frescobaldi, Mahler, Mussorgsky, Paganini, Prokofiev, Ravel, R. Strauss, G. Verdi).
Suoi grandi dipinti sono presenti su navi delle Società Minoan Lines e Grimaldi, in importanti Istituti di Credito e presso il Conservatorio Statale di Musica Niccolò Paganini di Genova. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive. Fa parte dell’Associazione “Incisori Liguri”. Hanno scritto di lui: N. Alberti, G. Beringheli, M. Bocci, M. Bompani, R.A. Borzini, V. Conti, M. Cristaldi, D. Ferin, M. Grassano, R. Iovino, M. Lenuzza, G. Manganelli, C. Mazzarello, D. Molinari, N. Mura, M. Oberto, S. Paglieri, G. Peradotto, V. Rocchiero, G. Scorza, R. Sirotti, S. Solimano.
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L’esposizione è organizzata dal CUP Centro Universitario del Ponente di Genova, in collaborazione con il Mu.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e con il patrocinio del Municipio VII Ponente. La mostra è stata curata dal professore e critico d’arte internazionale Germano Beringheli, recentemente scomparso. L’introduzione sarà a cura dello scrittore e giornalista Stefano Bigazzi.
Nella splendida cornice pegliese si potranno ammirare quattro brevi ma significative personali di artisti prestigiosi del nostro territorio. Quattro nomi d’eccellenza che, con diversi modi di far pittura, interpretano il reale in direzioni diverse. «Offrono un ampio spettro di esperienze. – spiegano Laura Dellacasa e Angela Delfino, referenti della Commissione Cultura del CUP - Dalle suggestioni africane di Gianni Carrea al reale ricreato dal ricordo di Mariagiovanna Figoli, dai quadri di Raimondo Sirotti dall’emozionante lirismo, allo stretto legame tra musica e pittura che traspira dalle intense tele di Nevio Zanardi. Era nostra intenzione scegliere quadri capaci di stimolare nei visitatori la personale sensibilità, di trasmettere quelle emozioni profonde, che la creatività umana ai massimi livelli sa esprimere, e di offrire nuove chiavi di lettura, tali da portare a un arricchimento e un particolare affinamento intellettuale e umano.»
La scelta della location che ospiterà il polittico non è casuale. Il Centro Universitario del Ponente, infatti, da oltre un anno è impegnato nel valorizzare il Museo Navale di Pegli, come spiega Maria Ricci, presidente del CUP: «I volontari rendono fruibile ogni fine settimana questo prezioso e prestigioso contenitore, provvedono all’apertura della struttura, allestiscono nelle storiche sale mostre, curano l’organizzazione di manifestazioni, conferenze, congressi, feste e meeting, eseguono interventi di miglioramento e potenziamento, dotando il Museo di infrastrutture e strumenti adeguati e capaci di rispondere alle esigenze di un pubblico moderno, attento e partecipe.»
La mostra sarà aperta al pubblico da martedì 13 a domenica 25 maggio 2014, nei giorni dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle 13; il sabato dalle ore 10 alle 18; la domenica dalle ore 10 alle 13. Ingresso libero.
Gianni Carrea. Note biografiche. Nato il 21 febbraio 1942 a Serravalle Scrivia (Al). Laureato in Lettere e Filosofia, vive e lavora a Genova. Dal 1992 al 2006, le sue priorità sono passate dalla pittura allo studio e alla ricerca del comportamento animale e tribale. Ciò ha comportato viaggi in Africa, durante i quali ha prodotto video-documentari e fotografie sia analogiche che digitali. In questo periodo la sua produzione artistica, riguardante la pittura, si è ridotta, non nella qualità, ma nella quantità, in quanto ha privilegiato la produzione di serigrafie e litografie. I suoi lavori sono esposti permanentemente nel suo show-room in via E. Salgari 71B a Genova Pegli.
Le sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Alcune opere sono presenti nel Museo Civico di Storia Naturale “Giacomo Doria” a Genova.
In 35 anni, consecutivi, si è recato 95 volte in Africa effettuando safari fotografici e studi comportamentali. Tra molti altri si sono occupati del suo lavoro: H.D. Agazzi, G. Beringheli, P. Bertogli, S. Bigazzi, M. Bocci, G. Bruno, L. Castellini, L. Caprile, V. Conti, D. Crippa, E. Crispolti, F. Derme, F. Farina, G. Fieschi, F. Galardi, H. Huber, L. Inga-Pin, G. Mascherpa, P. Minetti, S. Paglieri, T. Paloscia, A.M. Pero, B. Poggio, R. Rotta, E. Schenone, N. Verga, M. Vescovo, C. Viazzi, F. Vincitorio. Segnalato per il premio Bolaffi nel 1977 (Germano Beringheli), 1978 (Tommaso Paloscia), 1979 (Gianfranco Bruno), 1983 (Gianfranco Bruno). Sito ufficiale www.giannicarrea.com.
Mariagiovanna Figoli. Per Mariagiovanna Figoli dipingere è stato un ritorno a casa, dopo aver percorso strade e territori non del tutto avulsi dalla rappresentazione di cose ed emozioni, ma pur sempre determinanti nella comprensione della realtà costruita.
Architetto, docente universitario per tanti anni presso le Facoltà di Architettura di Genova e Milano, ha riversato il suo sapere, risultato di anni di ricerca e di insegnamento della progettazione e dell’architettura nel suo diverso essere a seconda della terra e della cultura ad essa relativa, sull’attività pittorica.
L’architettura ed il rapporto con il mondo circostante e non solo, cercando l’emozione tra sé e il dentro di sé, tra il sopra ed il sotto, tra il vicino ed il lontano. Conosce l’architettura e la sua modificazione segnata dalla evoluzione tipologica in coerenza con i cambiamenti della società nel tempo al seguito della trasformazione dei mezzi di produzione, del sistema politico ed economico. Concetti che sono legati a fatti concreti della storia ma che comunque incidono sulla sensibilità dell’artista, che cerca una uscita poetica non gratuita bensì sofferta, perché scaturita da un’analisi attenta e profonda.
Entrare con occhi diversi nei processi evolutivi ha determinato un rapporto intimo con il mondo costruito, del quale nulla viene trascurato, piuttosto reso fantastico perché chi osserva sia portato a vedere la realtà trasformata in sogno.
Raimondo Sirotti. Da cinquant'anni protagonista della pittura italiana contemporanea, vive a Bogliasco, dove è nato, cresciuto ed è anche stato Sindaco per dieci anni, e a Genova, dove presiede l'Accademia Ligustica. Dopo gli studi artistici, nel 1958 si trasferisce a Milano dove vive i momenti più intensi della stagione informale, frequenta le lezioni di Brera ed entra nell'ambiente artistico che gravita intorno all'Accademia, diretta all'epoca da Achille Funi: frequenta gli studi e i locali degli artisti, conosce Alfredo Chighine, Roberto Crippa, Gianni Dova ed in particolare Piero Manzoni, che diventa suo amico e suo tramite verso gli ambienti dell'avanguardia. All'inizio degli anni '60, periodo che appare determinante sotto i profili delle scelte artistiche ed esistenziali, si collocano il ritorno a Bogliasco ed il matrimonio con Giovanna Casella, cui segue la nascita di Emanuela, Ilaria e Riccardo. Nel 1968, con la borsa di studio "Duchessa di Galliera" assegnatagli dal Comune di Genova, soggiorna a lungo in Inghilterra: guarda con particolare attenzione alla funzione della luce nei paesaggi di Gainsburough, Constable e, per affinità elettiva, Turner. Negli anni '70 espone a Milano alla galleria del Milione, alla Galleria delle Ore e più volte alla galleria Cocorocchia: la prima nel 1973 nella collettiva "Il nuovo paesaggio. La natura", ordinata da Gian Franco Bruno, in cui figurano anche dipinti di Afro, Aimone, Bacon, Birolli, Piccini, Morandi, Morlotti e Sutherland. Nel 1974 è presente con Mandelli, Moreni, Romiti, Bendini, Vacchi, Chighine, Morlotti, Carmassi, Fasce, Brunori, Ruggeri, Saroni, Soffiantino, Forgioli e Savinio nella mostra "Ultimo naturalismo tra storia ed avanguardia", curata da Marisa Vescovo, alla Loggia di San Sebastiano ad Ovada. All'intensa attività espositiva di tutti gli anni a seguire (è invitato a importanti mostre collettive tra cui le Biennali di Milano del 1987 e 1994, mostra a Conegliano Veneto, "Roberto Tassi e pittori – Da Fattori a Burri", nel 1998; ha esposti nelle maggiori città italiane – Genova, Milano, Roma, Firenze, Venezia, Treviso, Perugia – ed estere – Parigi, New York, Washington, Ottawa, Vancouver, Baltimora) unisce una serie di preziosi interventi sul patrimonio artistico: nel contesto del rifacimento di Palazzo San Giorgio condotta da Pinin Brambilla, la restauratrice dell'Ultima Cena leonardesca, opera direttamente sul riquadro del San Giorgio e il Drago sul portale d'ingresso, nel 1995 nel restauro del presbiterio della Basilica della SS. Annunziata del Vastato reinterpreta il dipinto absidale di Giulio Benso "Incontro dei Santi Gioacchino e Anna". Nel 1989 vince il concorso nazionale per due arazzi per il Grande Foyer del Teatro dell'Opera Carlo Felice. Con riferimento alla storia di Genova, rielabora, con chiave del rapporto paesaggio-luce, due opere classiche della pittura genovese: "Il Paradiso" di Bernardo Strozzi e "La Pastorale" di Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto. Nel 2005 il Comune di Genova a Palazzo Ducale lo celebra con una Antologica, “Raimondo Sirotti 50 anni di pittura” con testo critico di Marco Goldin. Nell’occasione gli è stato conferito dal Sindaco di Genova il “Grifo d’Argento”. Nel 2006 alla Galleria di Arte Moderna di Genova l’artista propone una originale lettura contemporanea di otto artisti, da Nicolò Barabino ad Ernesto Rayper da Rubaldo Merello a Plinio Nomellini.
Nel 2008 Marco Goldin, su incarico del Comune di Brescia, organizza una grande mostra di Van Gogh, nell’ambito della quale presenta la personale di Raimondo Sirotti “Giardini 1958-2008”. Nel 2010 è ospite a Palazzo Reale di Genova con una grande mostra dal titolo “Sirotti – Mediterraneo il colore della luce”. Il suo dipinto “La quercia dei Cappuccini” è esposto nel padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2011. Alla Estorick Collection di Londra è presente nella mostra “Abstraction in Italy” 1930-1980 del 2012. Tiene la sua più recente personale, nell’aprile 2013, al Castello Cinquecentesco di Santa Margherita Ligure “Profumo e Luce” e nel mese di giugno al Museo Sant’Agostino di Genova “Genova e Raimondo Sirotti”.
Nevio Zanardi. Note biografiche. Violoncellista e direttore d’orchestra, è stato docente presso i Conservatori Statali di Musica di Trieste, Piacenza e Genova. Ha fatto parte dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Comunale di Bologna e, in seguito, dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova in qualità di “secondo violoncello”. Nel 1977 ha fondato l’Associazione ed omonima orchestra “I Cameristi”, con la quale ha svolto intensa attività fino al 1989. È stato altresì direttore dell’”Orchestra Giovanile” del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova dal 1993 al 2009, e dell’Orchestra “Giovani Solisti” da lui fondata nel 2000, che tuttora dirige. Con questa formazione ha realizzato sei CD ed un DVD, quest’ultimo con la partecipazione di S.E. il Cardinal Tarcisio Bertone.
È direttore artistico dell’Accademia Musicale “E. Neill” di Genova. All’attività musicale affianca quella di pittore ed incisore. Inizia lo studio della pittura sotto la guida di Giuseppe Cardillo e delle tecniche dell’incisione con Angelo Oliveri. Presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova frequenta corsi di disegno, di incisione, di pittura, di storia dell’arte tenuti da Edoardo Alfieri, Nicola Ottria, Luigi Sirotti, Carla Mazzarello.
Continuando parallelamente il figurativo, dal 1991 ha affrontato il rapporto tra linguaggio musicale e linguaggio visivo, approdando alla pittura informale. Con questo nuovo corso ha realizzato cicli pittorici dedicati ai più importanti compositori (tra i quali Frescobaldi, Mahler, Mussorgsky, Paganini, Prokofiev, Ravel, R. Strauss, G. Verdi).
Suoi grandi dipinti sono presenti su navi delle Società Minoan Lines e Grimaldi, in importanti Istituti di Credito e presso il Conservatorio Statale di Musica Niccolò Paganini di Genova. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive. Fa parte dell’Associazione “Incisori Liguri”. Hanno scritto di lui: N. Alberti, G. Beringheli, M. Bocci, M. Bompani, R.A. Borzini, V. Conti, M. Cristaldi, D. Ferin, M. Grassano, R. Iovino, M. Lenuzza, G. Manganelli, C. Mazzarello, D. Molinari, N. Mura, M. Oberto, S. Paglieri, G. Peradotto, V. Rocchiero, G. Scorza, R. Sirotti, S. Solimano.
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