People and Places

Douglas Beasley, People and Places, Castello D’Albertis, Genova

Douglas Beasley, People and Places, Castello D’Albertis, Genova

 

Dal 07 Giugno 2012 al 16 Settembre 2012

Genova

Luogo: Castello D’Albertis

Indirizzo: corso Dogali 18

Orari: da mar. a ven. 10-18; sab. e dom. 10-19; giov. dal 14/6 al 13/9 13-22

Curatori: Clelia Belgrado, Maria Camilla De Palma

Costo del biglietto: intero € 6; ridotto € 4.50; scuole € 3

Telefono per informazioni: +39 010 2723820

E-Mail info: castellodalbertis@comune.genova.it

Sito ufficiale: http://www.museidigenova.it


Mostra fotografica di circa 40 immagini dei partecipanti ai corsi di fotografia di ritratto ambientato e paesaggio sacro tenuto da Clelia Belgrado a Castello D’Albertis nel 2011 e 2012.

Questi corsi nascono dal progetto “La Ricerca della Visione…” (Vision Quest…), iniziato nel 2010 con la mostra di Douglas Beasley “Sacred Landscape” e la donazione di 11 immagini, che hanno permesso al Castello D’Albertis – Museo delle Culture del Mondo di aprire una nuova sezione permanente del museo dedicata al paesaggio sacro nordamericano.

Durante il corso, i partecipanti sono stati invitati, spesso spinti, a rivedere, rivalutare e volentieri stravolgere il loro modo di «fare» fotografia, a ripensare luoghi, persone e cose fotografandole con un approccio che gradualmente si allontanava dalla visione stereotipata dell’immagine per ricercare nella persona, luogo o cosa l’essenza.
Questo compito è ostacolato dalla tentazione che esercita l’estetica del soggetto piuttosto che ciò che trasmette la sua anima. Ognuno dei partecipanti ha rivisitato luoghi, persone e cose nella propria città ed alcuni lo hanno fatto nel viaggio/workshop nelle Badlands (South Dakota), sotto la guida di Douglas Beasley.

I fotografi: Paolo Alonsi, Giulia Avvenente, Ettore Chernetich, Flora Geerts, Gianluigi Gurgigno, Carlo Mazza, Antonietta Preziuso, Laura Rossi, Rosanna Sperlinga, Roberta Veruggio.

Il tema People and Places è affrontato anche attraverso lo sguardo del Capitano D’Albertis, con una piccola selezione di immagini dal suo archivio fotografico, che si inserisce all’interno delle vetrine dell’esposizione, affiancandole, con un evidente displacement temporale, attraverso ritratti e paesaggi di persone e luoghi da lui visitati a cavallo tra ‘800 e ‘900.


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