Pier Giorgio Leva. Visioni d'Africa
Dal 08 Ottobre 2013 al 25 Ottobre 2013
Genova
Luogo: Villa Imperiale
Indirizzo: via San Fruttuoso 74
Orari: da lunedì a venerdì 9-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 010 5579720/ 010 505890
E-Mail info: lercari@comune.genova.it
Sito ufficiale: http://www.municipio3bassavalbisagno.comune.genova.it
Una foto di Pier Giorgio Leva non è mai soltanto l’immagine che vedi. Contiene tutto il tempo prima di essere scattata e il tempo dopo. Il viaggio per arrivare e il viaggio per tornare. L’eccitazione di aver colto un attimo irripetibile e insieme la preoccupazione di doverlo portare in salvo. In salvo dall’oblio e dalla disattenzione del mondo.
Perché ogni sua foto è un esercizio di pazienza e gli animali e i volti dell’Africa il suo prezioso bottino, strappato nelle lunghe ore di attesa al flusso della natura, che non ripropone mai il medesimo quadro, lo stesso battito d’ali, la stessa sfumatura di luce. Per questo, non è per tutti i fotografi, l’Africa. E neanche per tutti gli spettatori di una mostra come questa. Chi non ha il desiderio di guardare ma solo l’ansia di vedere, ne resta escluso, irrimediabilmente. L’Africa di Leva è, invece, sguardo che non disturba perché diventato anch’esso parte della natura circostante, ricerca lenta e insperata scoperta, amore della fatica e del particolare, rispetto dei luoghi e delle persone, curiosità di conoscere, bellezza da condividere. E’ visione sospesa in un tempo dilatato, che induce stupore e ci parla di un continente che fin da bambini ci ha colpito con il suo fascino selvaggio e che proprio per questo, oggi, ormai adulti e smaliziati, mentre fissiamo negli occhi il leopardo immortalato su un ramo da Piergiorgio Leva, siamo felici che riesca ancora a sorprenderci.
Stefania Passaro
Perché ogni sua foto è un esercizio di pazienza e gli animali e i volti dell’Africa il suo prezioso bottino, strappato nelle lunghe ore di attesa al flusso della natura, che non ripropone mai il medesimo quadro, lo stesso battito d’ali, la stessa sfumatura di luce. Per questo, non è per tutti i fotografi, l’Africa. E neanche per tutti gli spettatori di una mostra come questa. Chi non ha il desiderio di guardare ma solo l’ansia di vedere, ne resta escluso, irrimediabilmente. L’Africa di Leva è, invece, sguardo che non disturba perché diventato anch’esso parte della natura circostante, ricerca lenta e insperata scoperta, amore della fatica e del particolare, rispetto dei luoghi e delle persone, curiosità di conoscere, bellezza da condividere. E’ visione sospesa in un tempo dilatato, che induce stupore e ci parla di un continente che fin da bambini ci ha colpito con il suo fascino selvaggio e che proprio per questo, oggi, ormai adulti e smaliziati, mentre fissiamo negli occhi il leopardo immortalato su un ramo da Piergiorgio Leva, siamo felici che riesca ancora a sorprenderci.
Stefania Passaro
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