Jodi Bieber. Between Darkness and Light. Selected Works: South Africa 1994-2010

© Jodi Bieber | Jodi Bieber, Michel Unathi Madikane, Motswaledi Informal Settlement, Power Park 2009

 

Dal 02 Dicembre 2017 al 04 Marzo 2018

La Spezia

Luogo: Fondazione Carispezia

Indirizzo: via D. Chiodo 36

Orari: dal lunedì al venerdì 16.30-19.30; sabato e domenica 10.30-13.00 / 16.30-19.30; chiuso 25 dicembre 2017

Curatori: Filippo Maggia

Enti promotori:

  • Fondazione Carispezia

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0187 772335

E-Mail info: feis@fondazionecarispezia.it

Sito ufficiale: http://www.fondazionecarispezia.it



Fondazione Carispezia inaugurerà sabato 2 dicembre la mostra personale di Jodi Bieber dal titolo Between Darkness and Light. Selected Works: South Africa 1994 – 2010, terza tappa del percorso dedicato alla fotografia contemporanea inaugurato dalla Fondazione nel 2015. L'esposizione a cura di Filippo Maggia è la prima grande personale in Italia della fotografa sudafricana, vincitrice nel 2011 del World Press Photo con il celebre ritratto di Bibi Aisha, giovane donna afghana con il volto sfigurato. L'artista sarà presente a La Spezia in occasione dell'apertura della mostra.
 
Jodi Bieber (Johannesburg 1966) è da numerosi anni una delle autrici di spicco della fotografia sudafricana, scuola che vanta lunghe tradizioni e importanti fotografi contemporanei come David Goldblatt, Santu Mofokeng, Zanele Muholi, Pieter Hugo, Guy Tillim. La mostra - che resterà aperta al pubblico fino al 4 marzo 2018 negli spazi espositivi della Fondazione - presenta 4 serie complete fra le più rilevanti dell'intera produzione di Bieber: Between dogs & wolves - Growing up with South Africa, Going home - Illegality and Repatriation, Women who murdered their husbands e Soweto. Una raccolta di oltre 100 fotografie in bianco e nero e a colori che tracciano la storia recente del Sudafrica. Dalla fine dell’apartheid sino quasi ai nostri giorni, le immagini di Bieber raccontano un paese in pieno sviluppo economico, riferimento per molte altre nazioni africane, ma ancora lacerato da vecchi conflitti sociali e da nuove tensioni derivanti proprio dalla modernità che avanza. “È stata una grande fortuna trovare la fotografia” ha affermato Bieber in una recente intervista, un mezzo che le ha permesso di esplorare e capire il suo paese in quegli anni cruciali di passaggio da un’epoca a un’altra.
 
La serie Between dogs & wolves - Growing up with South Africa è il risultato di un lavoro durato dieci anni - iniziato nel 1994 all'indomani delle prime elezioni democratiche del paese - e realizzato all'interno delle comunità più povere dei sobborghi di Johannesburg. Le immagini di Bieber ci trasportano nel mondo delle giovani generazioni cresciute ai margini della società sudafricana, un mondo segnato da sogni e fallimenti, dominato dalle gang, dove i bambini convivono con l'HIV/Aids e dove le prostitute cambiano le tariffe in base al colore della pelle dei clienti. Un racconto sulla perdita dell'innocenza e sull'istinto di sopravvivenza, che diviene metafora della battaglia che lo stesso Sudafrica ha combattuto per decenni.
 
Nelle fotografie in bianco e nero che compongono la serie Going home - Illegality and Repatriation, vincitrice del Premio dell'Unione Europea per la fotografia documentaria, Bieber ha rappresentato il periodo immediatamente successivo alle terribili inondazioni che nel 2000 devastarono il Mozambico e che coincisero, nel vicino Sudafrica, con l'operazione Crackdown messa in atto dalla polizia per diminuire il tasso di criminalità nel paese. Per le persone ritratte - rinchiuse nei centri in attesa di essere rimpatriate o nei treni che le riportano al loro paese di origine, in una sorta di stato di transizione senza fine - attraversare i confini non rappresenta un semplice sogno, ma un atto dettato dal bisogno che si trasforma in un inutile e doloroso calvario.
 
Tra i lavori in mostra a La Spezia anche Women who murdered their husbands, una serie in cui emerge in maniera particolarmente evidente quella predisposizione di Bieber a stabilire rapporti forti e sinceri con i luoghi e le persone che racconta, che attraversa tutta la sua produzione. Le fotografie, realizzate all'interno della prigione femminile di Johannesburg, ritraggono alcune donne condannate per aver ucciso, molto spesso per legittima difesa, i loro mariti o compagni. Come ricorda la fotografa "in Sudafrica ogni sei giorni una donna viene uccisa dal proprio partner, ogni ventisei secondi una donna viene stuprata e una donna su quattro subisce regolarmente violenza dal proprio partner".
 
Soweto è, invece, una serie inaugurata da Bieber nel 2009 e dedicata alla celebrazione della vita nell'omonima area urbana della città di Johannesburg. Grazie al ruolo fondamentale svolto nella storia della lotta all'apartheid, Soweto oggi incarna, forse più di qualunque altro luogo, la lotta del Sudafrica per la libertà e rappresenta uno dei centri nodali del percorso di costruzione di una consapevolezza collettiva. Ma da Soweto provengono anche molte delle espressioni artistiche e culturali nelle quali si riconoscono le giovani generazioni: al di là delle grandi narrazioni, in questo luogo per sua natura vitale e cosmopolita c'è - e c'è sempre stato - un proliferare di espressioni artistiche, tra danza, arte, moda. Le immagini di Bieber raccontano questa realtà in fermento dove - qui come altrove - gli abitanti del Sudafrica reinventano in continuazione se stessi e il proprio spazio urbano.
 
La mostra Between Darkness and Light. Selected Works: South Africa 1994 – 2010 è accompagnata da un catalogo edito da Skira che contiene tutte le opere in esposizione e una conversazione fra Jodi Bieber e Filippo Maggia.
 
Jodi Bieber ha iniziato la sua carriera professionale documentando le elezioni democratiche del Sudafrica del 1994 per il quotidiano The Star, dopo aver frequentato tre brevi corsi di formazione al Workshop Market Photography a Johannesburg. Nel 1996, la partecipazione alla masterclass del World Press Photo organizzata nei Paesi Bassi ha impresso una svolta fondamentale alla carriera di Bieber che ha iniziato a viaggiare per il mondo per conto di riviste internazionali e organizzazioni non-governative. Durante questo periodo ha continuato a portare avanti progetti personali, a cui dedica attualmente la maggior parte del tempo. Le sue tre serie monografiche, Between Dogs and Wolves – Growing up with South Africa, 1996, Soweto, 2010 e Real Beauty, 2014, sono state esposte, insieme ad altri lavori, in mostre personali e collettive sia in Sudafrica sia all’estero. È vincitrice di numerosi premi internazionali, fra cui il Premier Award al World Press Photo 2010. Le sue opere si trovano in alcune prestigiose collezioni, tra cui la Collezione Arthur Walter, la Collezione François Pinault, la Johannesburg Art Gallery e i Musei Iziko. Bieber svolge, inoltre, attività di mentoring per studenti assegnatari di borse di studio, realizzando progetti, conferenze e workshop di fotografia in tutto il mondo.

Inaugurazione sabato 2 dicembre 2017 ore 17.30
Orari di apertura
dal lunedì al venerdì 16.30-19.30; sabato e domenica 10.30-13 e 16.30-19.30; chiuso 25 dicembre 2017 



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