Immaginaria. Estetica del virtuale e percezione del reale
Dal 21 Febbraio 2014 al 19 Marzo 2014
Lecce
Luogo: Primo Piano LivinGallery
Indirizzo: viale G. Marconi 4
Orari: da lunedì a venerdì 11-13 / 16-19.30; sabato 16.30-20.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0832 304014
E-Mail info: primopianogallery@libero.it
Sito ufficiale: http://www.primopianogallery.com
La mostra “Immaginaria. Estetica del virtuale e percezione del reale”, intende misurarsi con alcune importanti questioni che riguardano il rapporto tra reale e virtuale, le tecnologie digitali, i new media e le varie forme espressive artistiche, attraverso una selezione di opere, realizzate da artisti diversi per generazione e background.
Il progetto pone l’accento sull’idea di “transito” in cui i classici concetti di luoghi, identità, storia e natura si incontrano e si scontrano con dimensioni dettate dall’idea di flusso, simultaneità, interattività e globalità, sia nell’ambito “materiale” che “immateriale”.
La tecnologia digitale, infatti, prospetta vere e proprie trasformazioni nel campo percettivo, cognitivo, comunicativo ed estetico. L’arte contemporanea, del resto, si trova spesso ad esplorare nuovi territori, nuove “realtà”, in quella dimensione del sublime che Kant poneva al centro della sua riflessione estetica. In questa selezione di opere di video arte in 2D e 3D, stereoscopiche visioni, avatar virtuali e paesaggi immaginari, l’arte gioca sullo spiazzamento della percezione del reale, con una attenzione alle dinamiche interattive. E’ il caso dei video di Hugo Arcier, uno dei più rinomati e interessanti video artisti internazionali, che utilizza la grafica 3D ed effetti speciali sofisticati per tutti i suoi lavori. Ha collaborato con registi del calibro di: Roman Polanski, Alain Resnais, Jean-Pierre Jeunet, François Ozon. “Limbus, è un gioco interattivo, all’interno di un limbo, una zona inesplorata del nostro corpo, mentre “Nostalgia for Nature” (esposto nei più prestigiosi musei e festival di tutto il mondo e in anteprima nazionale in Italia, in questa mostra) è una vera esperienza sensoriale, un film composto interamente di immagini generate al computer.
E’ una full immersion in una dimensione atemporale di una città e di una natura immaginaria, che rivela un mondo ipertecnologico e a tratti inquietante di avatar e figure aliene, ma sempre molto affascinante. Tra virtualità e realtà anche i video in 2D di Michael Stephen, indagatore del cinema horror americano, presente con gli ultimi capolavori di “The approach” e “Trapped”, nel quale la realtà patinata della Hollywood cinematografica si trasforma in una realtà fantascientifica, dove reale e immaginario si scambiano le parti. Alter-ego virtuali nella fotografia di Nuno Benavente, che con “Insanity”, il fotografo cerca di trasmettere il senso di incertezza e di lotta interiore dovuta ad una società sempre più esigente e competitiva, lontana dalle sue radici naturali. Mondo e senso o senso del mondo nei video di Jenna Renee Maurice, artista e performer americana, la quale usa il proprio corpo immergendosi totalmente nel paesaggio, che da reale diviene ibrido, pronto ad accogliere un corpo estraneo, in totale mimesi con la natura. Il bosco è la collocazione spaziale in cui l’uomo depone la sua relazione con la natura, visibile nelle stampe fotografiche di Clara Arozarena e nella pittura di Stefanie Kettel. Figure immaginarie di Alain Nahum e isole perdute di Jani Jan, scandiscono il ritmo di paesaggi da esplorare, mentre la giovane Claudia Asoli, si sofferma sui frammenti di una natura fossilizzata, realizzati con la tecnica dell’incisione, e che immortalano “il soffio” e la perfezione della natura.
In mostra anche le grafiche di Marilena De Stefano, che mostrano bambini sospesi tra reale e virtuale, tra interno ed esterno. Ritorna in mostra il video multi-channel in 2D “Sealed Lips", di Sofi Basseghi, presentato in anteprima nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma, durante l’evento “Sulla via della seta”. Il video prende ispirazione dalle fiabe de“ Le Mille e una notte”, e presenta una vecchia e paralizzata Shahrezad della società di oggi che si perde in un labirinto di uno stabile industriale, dove ogni stanza rappresenta le diverse storie e le lotte che le donne affrontano ogni giorno. L’artista è presente, inoltre, con “The dance”, e “And where the land she travels from”.
Dall’immagine-corpo digitale e interattiva, alla virtualità nella sua matrice algoritmica nelle immagini stereoscopiche di Paolo Camiz, scultore, musicista e ricercatore di Meccanica Quantistica (nonché ex docente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) che propone una serie di immagini in terza dimensione 3D, che recuperano la loro tridimensionalità con lo sguardo del visitatore. Sono le sue “Sculture virtuali”, in quanto le immagini sono state interamente create al computer. Chiude la mostra le opere pittoriche in terza dimensione del giovane artista pugliese Oronzo De Stradis, che parte da un imprinting sociale, con uno stile espressivo chiaramente posto tra i due perni del reale e del virtuale.
Il progetto pone l’accento sull’idea di “transito” in cui i classici concetti di luoghi, identità, storia e natura si incontrano e si scontrano con dimensioni dettate dall’idea di flusso, simultaneità, interattività e globalità, sia nell’ambito “materiale” che “immateriale”.
La tecnologia digitale, infatti, prospetta vere e proprie trasformazioni nel campo percettivo, cognitivo, comunicativo ed estetico. L’arte contemporanea, del resto, si trova spesso ad esplorare nuovi territori, nuove “realtà”, in quella dimensione del sublime che Kant poneva al centro della sua riflessione estetica. In questa selezione di opere di video arte in 2D e 3D, stereoscopiche visioni, avatar virtuali e paesaggi immaginari, l’arte gioca sullo spiazzamento della percezione del reale, con una attenzione alle dinamiche interattive. E’ il caso dei video di Hugo Arcier, uno dei più rinomati e interessanti video artisti internazionali, che utilizza la grafica 3D ed effetti speciali sofisticati per tutti i suoi lavori. Ha collaborato con registi del calibro di: Roman Polanski, Alain Resnais, Jean-Pierre Jeunet, François Ozon. “Limbus, è un gioco interattivo, all’interno di un limbo, una zona inesplorata del nostro corpo, mentre “Nostalgia for Nature” (esposto nei più prestigiosi musei e festival di tutto il mondo e in anteprima nazionale in Italia, in questa mostra) è una vera esperienza sensoriale, un film composto interamente di immagini generate al computer.
E’ una full immersion in una dimensione atemporale di una città e di una natura immaginaria, che rivela un mondo ipertecnologico e a tratti inquietante di avatar e figure aliene, ma sempre molto affascinante. Tra virtualità e realtà anche i video in 2D di Michael Stephen, indagatore del cinema horror americano, presente con gli ultimi capolavori di “The approach” e “Trapped”, nel quale la realtà patinata della Hollywood cinematografica si trasforma in una realtà fantascientifica, dove reale e immaginario si scambiano le parti. Alter-ego virtuali nella fotografia di Nuno Benavente, che con “Insanity”, il fotografo cerca di trasmettere il senso di incertezza e di lotta interiore dovuta ad una società sempre più esigente e competitiva, lontana dalle sue radici naturali. Mondo e senso o senso del mondo nei video di Jenna Renee Maurice, artista e performer americana, la quale usa il proprio corpo immergendosi totalmente nel paesaggio, che da reale diviene ibrido, pronto ad accogliere un corpo estraneo, in totale mimesi con la natura. Il bosco è la collocazione spaziale in cui l’uomo depone la sua relazione con la natura, visibile nelle stampe fotografiche di Clara Arozarena e nella pittura di Stefanie Kettel. Figure immaginarie di Alain Nahum e isole perdute di Jani Jan, scandiscono il ritmo di paesaggi da esplorare, mentre la giovane Claudia Asoli, si sofferma sui frammenti di una natura fossilizzata, realizzati con la tecnica dell’incisione, e che immortalano “il soffio” e la perfezione della natura.
In mostra anche le grafiche di Marilena De Stefano, che mostrano bambini sospesi tra reale e virtuale, tra interno ed esterno. Ritorna in mostra il video multi-channel in 2D “Sealed Lips", di Sofi Basseghi, presentato in anteprima nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma, durante l’evento “Sulla via della seta”. Il video prende ispirazione dalle fiabe de“ Le Mille e una notte”, e presenta una vecchia e paralizzata Shahrezad della società di oggi che si perde in un labirinto di uno stabile industriale, dove ogni stanza rappresenta le diverse storie e le lotte che le donne affrontano ogni giorno. L’artista è presente, inoltre, con “The dance”, e “And where the land she travels from”.
Dall’immagine-corpo digitale e interattiva, alla virtualità nella sua matrice algoritmica nelle immagini stereoscopiche di Paolo Camiz, scultore, musicista e ricercatore di Meccanica Quantistica (nonché ex docente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) che propone una serie di immagini in terza dimensione 3D, che recuperano la loro tridimensionalità con lo sguardo del visitatore. Sono le sue “Sculture virtuali”, in quanto le immagini sono state interamente create al computer. Chiude la mostra le opere pittoriche in terza dimensione del giovane artista pugliese Oronzo De Stradis, che parte da un imprinting sociale, con uno stile espressivo chiaramente posto tra i due perni del reale e del virtuale.
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