Brian Dettmer. Dieci anni di libri scolpiti
Dal 12 Luglio 2014 al 14 Settembre 2014
Cecina | Livorno
Luogo: Fondazione Culturale Hermann Geiger
Indirizzo: piazza Guerrazzi 32
Orari: tutti i giorni 18-23
Curatori: Alessandro Schiavetti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0586 635011
E-Mail info: info@fondazionegeiger.org
Sito ufficiale: http://www.fondazionegeiger.org/
Le opere di Brian Dettmer sono esposte in tutto il mondo, in gallerie, musei e collezioni private. La Fondazione Culturale Hermann Geiger ha organizzato la prima personale italiana dell’artista americano. Nella sala espositiva della Fondazione, a Cecina (LI) dal 12 luglio al 14 settembre 2014, la mostra Brian Dettmer. Dieci anni di libri scolpiti, curata dal direttore artistico Alessandro Schiavetti, proporrà il meglio della produzione di Dettmer, realizzata dal 2003 al 2013. Il visitatore sarà guidato attraverso un percorso che mostrerà la maturazione e lo sviluppo del sistema lavorativo dell’artista, attraverso un sempre più alto grado di tecnica e capacità incisoria. In mostra circa 25 opere che delineano, in un decennio, la sperimentazione, l’innovazione, la potenza dell’arte di Dettmer: daKnowledge in Depth del 2013 a Standard American (2008), da Music of the World (2009) a Do It Complete Yourself Man (2010).
In un’apposita sala allestita all’interno della mostra, i visitatori avranno la possibilità di vedere un docu-film, con un’intervista inedita all’artista girata in Italia, in cui Dettmer esporrà la filosofia che sta dietro alla sua arte e spiegherà, facendosi riprendere al lavoro, l’affascinante processo di intaglio dei libri.
Viviamo nell’era dell’informazione digitale e questo fa sì che vi sia un’elevata considerazione e una grande abbondanza dei nuovi supporti tecnologici, a discapito dei vecchi media. Il libro è universalmente rispettato come oggetto culturale, ma spesso non viene più riconosciuto come il depositario della conoscenza. La sua rilevanza è diminuita a favore dell’autorevolezza che ha acquisito tutto ciò che viaggia nell’etere.
Al mondo tangibile in cui il protagonista è un freddo oggetto che invecchia e ingiallisce, si contrappone un mondo digitale dove vive una materia non tangibile, che può scomparire nel nulla. Brian Dettmer dona nuova vita ai vecchi mezzi di comunicazione sezionando, come un chirurgo, gli oggetti che, nel processo di trasformazione, originano nuove interpretazioni e un rinnovato messaggio.
Dettmer sceglie i libri su cui lavorare in base alla qualità della carta, alla grandezza del formato e al soggetto trattato: enciclopedie, dizionari, spesso antichi volumi, libri d’arte, di ingegneria, di storia, di medicina, atlanti… Il processo inizia con il sigillare i bordi in modo tale che il volume diventi un unico blocco di carta. Dal fronte del libro, Brian inizia il suo lavoro d’intagli attraverso l’uso di coltelli, pinze e strumenti chirurgici. La dissezione avviene una pagina alla volta, ritagliando via tutto ciò che non interessa; niente viene aggiunto, il lavoro va avanti solo per rimozione. Dettmer non ha modo di sapere in anticipo che cosa apparirà tra le varie pagine scolpite, il risultato finale di conseguenza sarà in realtà una sorpresa anche per lo stesso artista. Non vi è infatti uno studio preparatorio del contenuto e dei tagli relativi che gli possa permettere di conoscere in anticipo i risultati delle sue incisioni.
In un’apposita sala allestita all’interno della mostra, i visitatori avranno la possibilità di vedere un docu-film, con un’intervista inedita all’artista girata in Italia, in cui Dettmer esporrà la filosofia che sta dietro alla sua arte e spiegherà, facendosi riprendere al lavoro, l’affascinante processo di intaglio dei libri.
Viviamo nell’era dell’informazione digitale e questo fa sì che vi sia un’elevata considerazione e una grande abbondanza dei nuovi supporti tecnologici, a discapito dei vecchi media. Il libro è universalmente rispettato come oggetto culturale, ma spesso non viene più riconosciuto come il depositario della conoscenza. La sua rilevanza è diminuita a favore dell’autorevolezza che ha acquisito tutto ciò che viaggia nell’etere.
Al mondo tangibile in cui il protagonista è un freddo oggetto che invecchia e ingiallisce, si contrappone un mondo digitale dove vive una materia non tangibile, che può scomparire nel nulla. Brian Dettmer dona nuova vita ai vecchi mezzi di comunicazione sezionando, come un chirurgo, gli oggetti che, nel processo di trasformazione, originano nuove interpretazioni e un rinnovato messaggio.
Dettmer sceglie i libri su cui lavorare in base alla qualità della carta, alla grandezza del formato e al soggetto trattato: enciclopedie, dizionari, spesso antichi volumi, libri d’arte, di ingegneria, di storia, di medicina, atlanti… Il processo inizia con il sigillare i bordi in modo tale che il volume diventi un unico blocco di carta. Dal fronte del libro, Brian inizia il suo lavoro d’intagli attraverso l’uso di coltelli, pinze e strumenti chirurgici. La dissezione avviene una pagina alla volta, ritagliando via tutto ciò che non interessa; niente viene aggiunto, il lavoro va avanti solo per rimozione. Dettmer non ha modo di sapere in anticipo che cosa apparirà tra le varie pagine scolpite, il risultato finale di conseguenza sarà in realtà una sorpresa anche per lo stesso artista. Non vi è infatti uno studio preparatorio del contenuto e dei tagli relativi che gli possa permettere di conoscere in anticipo i risultati delle sue incisioni.
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