Rachele Carol Odello. Il popolo della Luna

Rachele Carol Odello, Gan Eden

 

Dal 04 Agosto 2021 al 08 Agosto 2021

Livorno

Luogo: Palazzo Bagitto

Indirizzo: Scali del Vescovado 27/29

Enti promotori:

  • Città di Livorno
  • Con il patrocinio di Lions Club ed il sostegno di Falchi Tessuti e Errepi Illuminazione (Grafica David Schinasi)

Telefono per informazioni: +39 333 3181203

E-Mail info: rachele.carol@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.rachelecarolodello.it


Le linee diventano curve, le dimensioni dello spazio scambiano i loro confini, le forme si fanno fluide e si re-inventano sotto la regia dell’essere autentico nel sentimento, rivelato da colori che si animano alla luce argentea e misteriosa della luna.

Dal 4 all’8 agosto 2021
, nell’ambito della kermesse “Effetto Venezia”, a Palazzo Bagitto nella Città di Livorno, si presenta - da mercoledì 4 agosto, ore 18 - la mostra “Il popolo della Luna”: dipinti, sculture, e una installazione, dell’artista Rachele Carol Odello in arte Seventeen.

Nell’era della costruzione fittizia dell’immagine nei social network, le figure di Rachele Odello sorprendono per una spontaneità rara e di immediato coinvolgimento.

Artista dal tratto giovane, dai colori ora freschi, ora infuocatamente espressionisti, ma anche disegnatrice e scultrice compostamente visionaria, si ispira ai testi sacri della religione ebraica, riconducendoli nell’attimo dell’essere terreno.
Familiari eppure atemporali le sue donne, fanciulle, madri e meduse, sono archetipi rinnovati nel tempo social e acquisiscono un coraggioso taglio retrò dell’immediato passato.

Artista dichiaratamente spirituale, Rachele Carol Odello si firma “Seventeen” perché nata il giorno diciassette, numero sventurato nel senso comune della superstizione che eleva invece ad ottimistico portavoce di un’arte libera. Vive a Livorno, ma le sue origini affondano in Sardegna, in Francia e nel Sud Africa.

La mostra “Il popolo della Luna” è un contributo esplicito alla cultura ebraica, in chiave contemporanea. Così “L’immagine della Luna” contemplata e interpretata anche dai profeti Isaia ed Ezechiele, rimanda per l’artista ad “una dimensione di incompiutezza, dove la sua fisionomia non è mai uguale a sé stessa e il suo segreto è fare della propria incompletezza una forza”.

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