Guarda oltre. Luca Moscariello e Kelly Robert
Dal 26 Giugno 2021 al 01 Agosto 2021
Pietrasanta | Lucca
Luogo: Accesso Galleria
Indirizzo: Via del Marzocco 68-70
Orari: lunedì 18 – 23; mar – gio 10.30 – 12 / 18 – 23; ven – dom 10.30 – 12 / 18 – 24
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 340 410 4004
E-Mail info: info@accessogalleria.com
Sito ufficiale: http://www.accessogalleria.com
“Guarda oltre” è il titolo della mostra presentata alla Accesso Galleria di Pietrasanta dal 27 giugno al 1° agosto 2021.
A metà strada tra un invito e un’esortazione amichevole, la doppia personale spinge il pubblico a guardare più in là di ciò che si percepisce al primo sguardo: gli undici dipinti di Luca Moscariello e le otto sculture di Kelly Robert – di medie e grandi dimensioni, dai colori accesi e vibranti – coinvolgono infatti chi li osserva in un gioco percettivo in cui la prima impressione non è quella che conta.
È dunque questo medesimo effetto prodotto sullo spettatore ad accomunare il lavoro dei due artisti, che operano con linguaggi molto diversi tra loro.
Le opere in mostra di Luca Moscariello (1980, vive e lavora a Sala Bolognese) – tutte appartenenti alla serie “Puzzles”, realizzate in olio, smalto e gesso su legno – giocano con lo sguardo di chi le osserva lasciandolo incerto: non solo i dipinti ricordano un puzzle, come dei tasselli che si incastrano, ma ingannano l’occhio con la tridimensionalità e l’utilizzo del trompe l’oeil. Blocchi di colore sembrano uscire dalla superficie o affondare in una scatola di legno, una delicata variazione di tono sembra creare una piega nel pannello, ombre suggeriscono spazi cavi.
Con pochi e sintetici elementi, l’occhio dell’osservatore è rapito, si sente obbligato a scoprire di più.
Come spiega l’artista: “Sono inganni visivi che compromettono la percezione e ci portano a investigare attentamente al di là di quello che vediamo”. Questi dipinti, per Moscariello, sono inoltre una metafora del bisogno umano di cercare più a fondo, di non accontentarsi della superficie delle cose e degli eventi.
È invece la plasticità sorprendente – talvolta morbida, talvolta repentinamente spigolosa – a innescare il “gioco” tra il pubblico e le opere di Kelly Robert (1976, vive e lavora tra Carrara e New York).
L’alternarsi di superfici sinuose e contorni appuntiti, e il conseguente netto avvicendarsi di luci e ombre, inducono lo sguardo a “navigare” sulla scultura e a scoprirla gradualmente.
Modellate in creta, poi cotte e dipinte, le sculture della Robert ritraggono donne che, dopo aver affrontato un momento di difficoltà, ne riemergono con sicurezza e forza rinnovate. L’artista esagera di proposito le posizioni torte oltre le forme naturali, per enfatizzare l’energia e la potenza che si sprigionano in questi momenti di speranza, non perdendo però in grazia e morbidezza.
L’artista stessa spiega così le sue figure femminili: “Sono costantemente affascinata da quanto siano radicate nella forza”. È su questa forza, invisibile al primo sguardo eppure dirompente, che la Robert vuole si concentri l’osservatore.
Con questa mostra il lavoro di Kelly Robert viene presentato per la prima volta in Europa.
Completa l’esposizione un catalogo digitale, con le immagini delle opere in mostra e apparati bio-bibliografici aggiornati.
Opening sabato 26 giugno ore 19
A metà strada tra un invito e un’esortazione amichevole, la doppia personale spinge il pubblico a guardare più in là di ciò che si percepisce al primo sguardo: gli undici dipinti di Luca Moscariello e le otto sculture di Kelly Robert – di medie e grandi dimensioni, dai colori accesi e vibranti – coinvolgono infatti chi li osserva in un gioco percettivo in cui la prima impressione non è quella che conta.
È dunque questo medesimo effetto prodotto sullo spettatore ad accomunare il lavoro dei due artisti, che operano con linguaggi molto diversi tra loro.
Le opere in mostra di Luca Moscariello (1980, vive e lavora a Sala Bolognese) – tutte appartenenti alla serie “Puzzles”, realizzate in olio, smalto e gesso su legno – giocano con lo sguardo di chi le osserva lasciandolo incerto: non solo i dipinti ricordano un puzzle, come dei tasselli che si incastrano, ma ingannano l’occhio con la tridimensionalità e l’utilizzo del trompe l’oeil. Blocchi di colore sembrano uscire dalla superficie o affondare in una scatola di legno, una delicata variazione di tono sembra creare una piega nel pannello, ombre suggeriscono spazi cavi.
Con pochi e sintetici elementi, l’occhio dell’osservatore è rapito, si sente obbligato a scoprire di più.
Come spiega l’artista: “Sono inganni visivi che compromettono la percezione e ci portano a investigare attentamente al di là di quello che vediamo”. Questi dipinti, per Moscariello, sono inoltre una metafora del bisogno umano di cercare più a fondo, di non accontentarsi della superficie delle cose e degli eventi.
È invece la plasticità sorprendente – talvolta morbida, talvolta repentinamente spigolosa – a innescare il “gioco” tra il pubblico e le opere di Kelly Robert (1976, vive e lavora tra Carrara e New York).
L’alternarsi di superfici sinuose e contorni appuntiti, e il conseguente netto avvicendarsi di luci e ombre, inducono lo sguardo a “navigare” sulla scultura e a scoprirla gradualmente.
Modellate in creta, poi cotte e dipinte, le sculture della Robert ritraggono donne che, dopo aver affrontato un momento di difficoltà, ne riemergono con sicurezza e forza rinnovate. L’artista esagera di proposito le posizioni torte oltre le forme naturali, per enfatizzare l’energia e la potenza che si sprigionano in questi momenti di speranza, non perdendo però in grazia e morbidezza.
L’artista stessa spiega così le sue figure femminili: “Sono costantemente affascinata da quanto siano radicate nella forza”. È su questa forza, invisibile al primo sguardo eppure dirompente, che la Robert vuole si concentri l’osservatore.
Con questa mostra il lavoro di Kelly Robert viene presentato per la prima volta in Europa.
Completa l’esposizione un catalogo digitale, con le immagini delle opere in mostra e apparati bio-bibliografici aggiornati.
Opening sabato 26 giugno ore 19
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