Renato Bruscaglia, un dialogo tra parole e immagini»

© Eredi Bruscaglia | Renato Bruscaglia, «Riva nostrana»,1976, acquaforte su rame, 205 x 295 mm. Edita dall’AAAC quale stampa n. 109

 

Dal 05 Dicembre 2020 al 03 Aprile 2021

Lugano |

Luogo: Biblioteca Salita dei Frati

Indirizzo: Salita dei Frati 4

Orari: Mercoledì, giovedì e venerdì: 14-18. Sabato: 9-12. Chiusura per le festività natalizie: 24 dicembre 2020 – 6 gennaio 2021

Curatori: Alessandro Soldini e Gianstefano Galli

Prolungata: fino al 3 aprile 2021

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: 0041 (0)79 835 42 65

E-Mail info: aaacnovazzano@gmail.com

Sito ufficiale: http://renatobruscaglia.com/home



Il Porticato della Biblioteca Salita dei Frati a Lugano accoglie un’esposizione dedicata a Renato Bruscaglia (1921-1999), tra i più significativi interpreti dell’incisione italiana nel secondo Novecento.
Organizzata dall’Associazione Amici dell’Atelier Calcografico (AAAC) di Novazzano e curata da Alessandro Soldini e Gianstefano Galli, la mostra è incentrata sui libri e le cartelle d’artista di Bruscaglia, che costituiscono un aspetto ancora poco indagato della sua opera. La selezione di raffinate edizioni esposte è arricchita dall’acquaforte «Riva nostrana» (1976), stampata per l’occasione nell’Atelier di Novazzano per i membri dell’AAAC, e dal manuale d’incisione redatto nel 1988 da Bruscaglia, apprezzato insegnante di Calcografia, e recentemente ripubblicato a cura della figlia Marta.
Per ricordare il centenario della nascita dell’artista, l’Associazione ha inoltre realizzato una plaquette con testi di Alessandro Soldini e Renato Bruscaglia, impreziosita da due incisioni originali inedite.
In ottemperanza alle disposizioni federali e cantonali, sabato 5 dicembre 2020 non è prevista un’inaugurazione ufficiale, ma un’apertura prolungata, dalle ore 15.00 alle 18.00, nel rispetto delle norme Covid-19 vigenti. La mostra si potrà visitare fino a sabato 20 febbraio 2021.

L’Associazione Amici dell’Atelier Calcografico (AAAC) di Novazzano torna a dedicare, a trent’anni di distanza, un’esposizione a Renato Bruscaglia, incisore e pittore tra i protagonisti della produzione grafica italiana del secondo Novecento. Incentrata sui libri e sulle cartelle d’artista di Bruscaglia, incluse alcune opere collettanee, la mostra offre l’opportunità di presentare al pubblico un aspetto ancora poco noto della produzione dell’artista marchigiano e di riflettere sulla sua personale interpretazione del dialogo tra parola e immagine, tra scrittore-poeta e artista-incisore. Nel suo saggio introduttivo, pubblicato nella plaquette edita dall’AAAC per celebrare il centenario della nascita dell’artista, Alessandro Soldini osserva come nella produzione di Bruscaglia prevalgano i libri nati da un rapporto diretto con gli autori, per quanto non manchino le edizioni scaturite da un’intima affinità con scrittori e poeti del passato, o ancora intese come un tributo d’amicizia a personalità del mondo dell’arte o della cultura.
Oltre a una selezione di preziose edizioni, sono esposte l’acquaforte «Riva nostrana» (1976), stampata per l’occasione nell’atelier di Gianstefano e Francesco Galli a Novazzano, e il manuale «Incisione calcografica e stampa originale d’arte», pubblicato nel 1988 da Bruscaglia, per molti anni stimato docente di tecniche dell’incisione, e riedito nel 2019 a cura della figlia Marta. Questo volume, definito «un libro di mestiere» dal suo stesso autore, illustra l’appassionato procedere parallelo dell’artista, che a partire dall’ispirazione prettamente poetica esplora le potenzialità espressive delle Associazione Amici dell’Atelier Calcografico Via Torraccia, 3 CH – 6883 Novazzano tecniche, e del docente, che nell’esercizio della pratica calcografica apre gli orizzonti ai discenti sulle qualità espressive e poetiche che vanno al di là della competenze specifiche. La cartella che accompagna la riedizione ne è la più eloquente sottolineatura, oltre che un omaggio appropriato e sensibile all’opera del Maestro urbinate. L’attività d’insegnamento di Bruscaglia, con il giusto approccio didattico alla varietà e alla peculiarità delle tecniche d’incisione, non offuscò mai la riflessione sui soggetti d’ispirazione, le modalità espressive e poetiche. Ne sono convincente testimonianza le sue opere, in massima parte ispirate al paesaggio della sua amata regione, dove il virtuosismo tecnico non prevale mai sull’esito poetico delle composizioni. Come rileva Andrea Emiliani, autore di una bella monografia pubblicata nel 2000, e come attestano le opere in mostra, il carattere peculiare della poetica di Bruscaglia si rivela nel suo porsi «d’après nature» e nel comporre «d’après l’esprit». Il Nostro non abbandona mai l’espressione figurativa, pur distanziandosi da una resa realistica e quindi descrittiva dei soggetti. Scorci di paesaggi, frammenti di interni con nature morte e figure svelano solo in parte la loro natura, mentre è sempre forte la presenza di una riflessione interiore che facilmente si trasmette al fruitore.

Renato Bruscaglia nasce il 19 novembre 1921 a Urbino, dove compirà la sua prima formazione scolastica e artistica nel prestigioso Istituto per la decorazione e l’illustrazione del libro conosciuto come Scuola del Libro. In questo ambito, ricco di relazioni importanti tra artisti e sotto la guida di Leonardo Castellani, matura in lui l’interesse per la stampa d’arte e la versatile espressività delle tecniche d’incisione. La guerra, il conseguente arruolamento e la fuga verso la «macchia» dopo l’8 settembre 1943 lo allontanano dalla sua città e dal suo campo d’interesse fino alla fine del conflitto. Ritorna a Urbino e a praticare l’incisione nel 1945 ricevendo presto l’incarico d’insegnamento del Disegno dal vero e poi quello d’Incisione calcografica presso la Scuola del Libro. Fondamentale per la sua maturazione d’artista e di insegnante è la produzione delle assonometrie del Palazzo ducale d’Urbino inserite nella monografia d’arte edita dalla stessa scuola. Nel 1965 ottiene la cattedra d’incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1967 al 1971 è direttore della ricostituita Accademia di Belle Arti di Urbino, presso la quale insegnerà Calcografia fino al 1992. La sua produzione spazia dalla pittura all’incisione, ai libri d’arte, spesso in associazione con altri artisti. Le sue opere sono state esposte alla Biennale di Venezia nel 1956 e nel 1962 e alla Triennale d’incisione di Milano nel 1980. L’AAAC pubblica nel 1990 l’acquaforte su rame «Crescita di luce» del 1981. Muore a Bologna il 25 novembre 1999.

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI