Restituire e rigenerare bellezza. La Fiumara d’Arte di Antonio Presti
Dal 03 Ottobre 2015 al 15 Ottobre 2015
Spadafora | Messina
Luogo: Castello di Spadafora
Indirizzo: via Nazionale
Enti promotori:
- Unione Europea
- Comune di Spadafora
- Regione Sicilia
- Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
È stata inaugurata sabato 3 ottobre, al Castello di Spadafora la mostra-evento Restituire e rigenerare bellezza. La Fiumara d’Arte di Antonio Presti, quarto appuntamento della rassegna Contemporary Art in Sicily, voluta dal Comune di Spadafora.
Le sale del Castello, con i loro nuovi allestimenti museali, hanno accolto i visitatori all’interno di quello che può essere definito un autentico percorso alla ricerca della bellezza: un percorso che si snoda lungo una vita – quella di Antonio Presti – dedicata all’impegno etico sul territorio e alla necessità di restituire bellezza ai giovani.
Alla serata inaugurale è intervenuto lo stesso Antonio Presti, presidente della Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte nonché difensore dell’opera d’arte come veicolo di conoscenza; accanto a lui, Antonio D’Amico e Ranieri Wanderlingh, rispettivamente supervisore e ideatore del Progetto che ha portato alla realizzazione dell’intera rassegna Contemporary Art in Sicily; Silvana Schächter, dirigente del Dipartimento Attività Produttive della Provincia Regionale di Messina; Tosi Siragusa, responsabile dell’unità operativa Gestione demanio culturale della Sorpintendenza ai Beni Culturali di Messina.
L’evento ha costituito l’occasione per presentare il Castello di Spadafora nella sua nuova veste, in seguito al restyling curato nell’ambito stesso del progetto “Contemporary Art in Sicily – Spadafora”, con l’installazione di pannelli e l’impianto di luci, che si sono aggiunti all’arredo già presente nelle precedenti settimane. In tal modo il sito storico è stato reso ancora più fruibile per le esposizioni e gli eventi di carattere artistico e culturale.
“Ci troviamo qui – ha esordito Antonio Presti – perché oggi più che mai è forte la necessità di restituire bellezza al territorio e alle nuove generazioni. La bellezza è una forma di testimonianza, è una lotta contro quei poteri forti che hanno distrutto i templi della conoscenza come la scuola. Per oltre quarant’anni ho lottato contro chi voleva negare la bellezza, ma solo di recente ho capito che non è la resistenza ma la resilienza l’arma con cui il potere si sottomette alla bellezza e alla conoscenza. Proprio in nome della bellezza ho rifiutato l’incarico politico che mi è stato offerto di recente”. Presti ha raccontato dei suoi anni di lotta con le istituzioni per la difesa delle opere della Fiumara d’Arte, per le quali fu accusato dalle amministrazioni locali di abusivismo edilizio negli anni ’90. L’intera Fiumara d’Arte rappresenta infatti un vero atto di donazione alla comunità, un patrimonio artistico dall’alto valore sociale proprio per via delle battaglie legali che la sua istituzione ha comportato. “La conoscenza è il potere più grande che abbiamo perché condividendola aumenta e si rafforza; lo strumento di questo potere è l’opera d’arte, veicolo conduttore di valore universale, testimonianza democratica di impegno”. L’educazione, poi, per Presti rappresenta la strada da percorrere per una nuova contemporaneità: “Arte e cultura devono andare nelle scuole e restituire ai ragazzi il loro diritto alla cittadinanza, trasmettendo il valore politico della differenza”. A Librino, quartiere catanese in cui Presti ha voluto combattere il degrado attraverso l’arte regalata ai giovani, “sono stati proprio i ragazzi a difendere la bellezza, a diventarne protettori, opponendosi alla sottomissione e all’emarginazione da cui sono stati schiacciati per anni”.
La dirigente Silvana Schächter ha definito il lavoro di Antonio Presti “un’opera innovativa che porta prestigio al territorio proprio perché è sul territorio”, dicendosi orgogliosa, a nome della Provincia Regionale di Messina, di sostenere il progetto, dal momento che la mostra “Restituire e rigenerare bellezza” dopo il Castello di Spadafora viaggerà tra le scuole, creando occasioni di dibattito sul tema della bellezza.
Antonio D’Amico, consigliere del Comune di Spadafora e supervisore del Progetto, ha sottolineato il fatto che l’opera di Antonio Presti è uscita per la prima volta dai suoi luoghi di riferimento (Tusa, Castel di Tusa e Librino), per arrivare al Castello. “Spadafora sta dimostrando di poter diventare un punto di riferimento per la produzione culturale per l’intera area metropolitana di Messina. È fondamentale dunque creare sinergie con le realtà sane del territorio, come le scuole, in modo da poter sviluppare conoscenza e benessere. Antonio Presti è stato capace di capire prima di altri che la strada per superare le difficoltà della Sicilia è quella dell’arte e della conoscenza”.
Ranieri Wanderlingh ha spiegato come la rassegna Contemporary Art in Sicily si trovi in sintonia con l’opera di Presti: “C’è una differenza sostanziale tra la cultura e la conoscenza. È con la conoscenza che possiamo sviluppare il nostro essere e dare vita al libero pensiero. Proprio la difesa del libero pensiero è stata e continua ad essere la battaglia di Presti, così come è la battaglia di tutti noi a difesa degli artisti siciliani”.
Infine Tosi Siragusa ha sottolineato come “l’opera di Antonio Presti sia materia viva, capace di trasmettere valori come l’armonia e l’interazione con l’ambiente circostante. L’opera di Antonio Presti ha cercato di combattere lo sradicamento, valorizzando i luoghi e il loro rapporto con il contesto sociologico e culturale”.
Restituire e rigenerare bellezza. La Fiumara d’Arte di Antonio Presti sarà visitabile al Castello di Spadafora fino al 15 ottobre, tutti i giorni dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 20,00.
Devoto all’arte, donatore di bellezza, difensore del valore della semina per le generazioni future. Il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte è stato definito mecenate, ma questa parola non restituisce interamente il senso di una vita spesa al servizio della bellezza come strumento etico.
Nato a Messina nel maggio 1957, dopo gli studi di ingegneria all’Università di Palermo, Antonio Presti si ritrova a fare una scelta radicale: lasciare le redini dell’azienda paterna per dedicarsi all’arte e all’etica. Nel 1982 nasce a Tusa l’associazione culturale Fiumara d’Arte, il 12 ottobre 1986 viene inaugurata la prima delle sculture di quello che diventerà il parco scultoreo all’aperto più grande d’Europa. L’opera che segna questo nuovo inizio è “La materia poteva non esserci”, di Pietro Consagra, collocata alla foce della fiumara.
Comincia per Antonio Presti un percorso fatto di donazione, giacché le opere che via via verranno collocate nel parco rappresenteranno semplicemente atti di donazione ai cittadini, finanche alle amministrazioni locali, che però non riconosceranno il dono e ne faranno anzi un’occasione di attacco, accusando Presti di abusivismo edilizio, fino ad arrivare a un processo penale durato 23 anni.
Il processo non arresta la strada già intrapresa: mentre il Parco si arricchisce di nuove opere, dal 1990 Presti organizza, prima a Pettineo e poi in altri comuni, la manifestazione “Un chilometro di tela”, prova di pittura estemporanea che riunisce centinaia di artisti su un’unica tela che attraversa le strade del paese e che a fine manifestazione viene tagliata in tanti pezzi e regalata agli abitanti. Il 1990 è anche l’anno in cui Presti compra a Castel di Tusa un albergo di 40 stanze che comincia ad affidare ad artisti provenienti da ogni parte del mondo, perché possano trasformare le camere in vere e proprie opere d’arte. Nasce così il museo-albergoAtelier sul Mare.
Nel 2001 Presti porta su un treno i più grandi poeti italiani viventi: l’evento si chiama “L’offerta della parola” e su quel treno poeti e passeggeri si trovano fianco a fianco a parlare di poesia.
L’anno successivo Antonio Presti raduna a Librino, quartiere degradato di Catania, fotografi e registi da tutto il mondo e chiede loro di raccontare la gente del luogo, con il suo dolore e le sue speranze. Librino ha bisogno di ritrovare la sua identità, il suo orgoglio, e quindi, le tracce nascoste della sua bellezza. A Librino Presti tornerà più volte, e lo farà per cercare un dialogo principalmente con i ragazzi, cui è affidato il compito di risollevare le sorti di un luogo che ha perso di vista la bellezza. E ci tornerà anche con il progetto “Viaggio in Sicilia … verso Librino”, in compagnia di scrittori internazionali (Paco Taibo II, Jonathan Coe, Meir Shalev, e molti altri) con il compito di affidare alla parola scritta il racconto di un viaggio nel cuore della Sicilia.
Nel 2006 trova conclusione la resistenza contro chi voleva abbattere le sculture della Fiumara d’Arte: il governo regionale riconosce e approva l'istituzione del percorso turistico culturale di Fiumara d'Arte. Il Parco nel frattempo è cresciuto, così come sono aumentate le camere d’artista dell’Atelier sul Mare. Presti organizza eventi di promozione etica in tutta la Sicilia. Tante le battaglie simboliche, tantissimi i giovani coinvolti.
Nel 2007, in occasione del 25° anniversario di Fiumara d’Arte, nasce la Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte, con l’obiettivo di dare vita a forme di collaborazione attiva con istituti scolastici, accademie, università, perché il patrimonio artistico creato negli anni trovi la sua continuità nel tempo e perché i giovani riconoscano e mettano in pratica nelle loro vite il valore etico della bellezza.
Le sale del Castello, con i loro nuovi allestimenti museali, hanno accolto i visitatori all’interno di quello che può essere definito un autentico percorso alla ricerca della bellezza: un percorso che si snoda lungo una vita – quella di Antonio Presti – dedicata all’impegno etico sul territorio e alla necessità di restituire bellezza ai giovani.
Alla serata inaugurale è intervenuto lo stesso Antonio Presti, presidente della Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte nonché difensore dell’opera d’arte come veicolo di conoscenza; accanto a lui, Antonio D’Amico e Ranieri Wanderlingh, rispettivamente supervisore e ideatore del Progetto che ha portato alla realizzazione dell’intera rassegna Contemporary Art in Sicily; Silvana Schächter, dirigente del Dipartimento Attività Produttive della Provincia Regionale di Messina; Tosi Siragusa, responsabile dell’unità operativa Gestione demanio culturale della Sorpintendenza ai Beni Culturali di Messina.
L’evento ha costituito l’occasione per presentare il Castello di Spadafora nella sua nuova veste, in seguito al restyling curato nell’ambito stesso del progetto “Contemporary Art in Sicily – Spadafora”, con l’installazione di pannelli e l’impianto di luci, che si sono aggiunti all’arredo già presente nelle precedenti settimane. In tal modo il sito storico è stato reso ancora più fruibile per le esposizioni e gli eventi di carattere artistico e culturale.
“Ci troviamo qui – ha esordito Antonio Presti – perché oggi più che mai è forte la necessità di restituire bellezza al territorio e alle nuove generazioni. La bellezza è una forma di testimonianza, è una lotta contro quei poteri forti che hanno distrutto i templi della conoscenza come la scuola. Per oltre quarant’anni ho lottato contro chi voleva negare la bellezza, ma solo di recente ho capito che non è la resistenza ma la resilienza l’arma con cui il potere si sottomette alla bellezza e alla conoscenza. Proprio in nome della bellezza ho rifiutato l’incarico politico che mi è stato offerto di recente”. Presti ha raccontato dei suoi anni di lotta con le istituzioni per la difesa delle opere della Fiumara d’Arte, per le quali fu accusato dalle amministrazioni locali di abusivismo edilizio negli anni ’90. L’intera Fiumara d’Arte rappresenta infatti un vero atto di donazione alla comunità, un patrimonio artistico dall’alto valore sociale proprio per via delle battaglie legali che la sua istituzione ha comportato. “La conoscenza è il potere più grande che abbiamo perché condividendola aumenta e si rafforza; lo strumento di questo potere è l’opera d’arte, veicolo conduttore di valore universale, testimonianza democratica di impegno”. L’educazione, poi, per Presti rappresenta la strada da percorrere per una nuova contemporaneità: “Arte e cultura devono andare nelle scuole e restituire ai ragazzi il loro diritto alla cittadinanza, trasmettendo il valore politico della differenza”. A Librino, quartiere catanese in cui Presti ha voluto combattere il degrado attraverso l’arte regalata ai giovani, “sono stati proprio i ragazzi a difendere la bellezza, a diventarne protettori, opponendosi alla sottomissione e all’emarginazione da cui sono stati schiacciati per anni”.
La dirigente Silvana Schächter ha definito il lavoro di Antonio Presti “un’opera innovativa che porta prestigio al territorio proprio perché è sul territorio”, dicendosi orgogliosa, a nome della Provincia Regionale di Messina, di sostenere il progetto, dal momento che la mostra “Restituire e rigenerare bellezza” dopo il Castello di Spadafora viaggerà tra le scuole, creando occasioni di dibattito sul tema della bellezza.
Antonio D’Amico, consigliere del Comune di Spadafora e supervisore del Progetto, ha sottolineato il fatto che l’opera di Antonio Presti è uscita per la prima volta dai suoi luoghi di riferimento (Tusa, Castel di Tusa e Librino), per arrivare al Castello. “Spadafora sta dimostrando di poter diventare un punto di riferimento per la produzione culturale per l’intera area metropolitana di Messina. È fondamentale dunque creare sinergie con le realtà sane del territorio, come le scuole, in modo da poter sviluppare conoscenza e benessere. Antonio Presti è stato capace di capire prima di altri che la strada per superare le difficoltà della Sicilia è quella dell’arte e della conoscenza”.
Ranieri Wanderlingh ha spiegato come la rassegna Contemporary Art in Sicily si trovi in sintonia con l’opera di Presti: “C’è una differenza sostanziale tra la cultura e la conoscenza. È con la conoscenza che possiamo sviluppare il nostro essere e dare vita al libero pensiero. Proprio la difesa del libero pensiero è stata e continua ad essere la battaglia di Presti, così come è la battaglia di tutti noi a difesa degli artisti siciliani”.
Infine Tosi Siragusa ha sottolineato come “l’opera di Antonio Presti sia materia viva, capace di trasmettere valori come l’armonia e l’interazione con l’ambiente circostante. L’opera di Antonio Presti ha cercato di combattere lo sradicamento, valorizzando i luoghi e il loro rapporto con il contesto sociologico e culturale”.
Restituire e rigenerare bellezza. La Fiumara d’Arte di Antonio Presti sarà visitabile al Castello di Spadafora fino al 15 ottobre, tutti i giorni dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 20,00.
Devoto all’arte, donatore di bellezza, difensore del valore della semina per le generazioni future. Il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte è stato definito mecenate, ma questa parola non restituisce interamente il senso di una vita spesa al servizio della bellezza come strumento etico.
Nato a Messina nel maggio 1957, dopo gli studi di ingegneria all’Università di Palermo, Antonio Presti si ritrova a fare una scelta radicale: lasciare le redini dell’azienda paterna per dedicarsi all’arte e all’etica. Nel 1982 nasce a Tusa l’associazione culturale Fiumara d’Arte, il 12 ottobre 1986 viene inaugurata la prima delle sculture di quello che diventerà il parco scultoreo all’aperto più grande d’Europa. L’opera che segna questo nuovo inizio è “La materia poteva non esserci”, di Pietro Consagra, collocata alla foce della fiumara.
Comincia per Antonio Presti un percorso fatto di donazione, giacché le opere che via via verranno collocate nel parco rappresenteranno semplicemente atti di donazione ai cittadini, finanche alle amministrazioni locali, che però non riconosceranno il dono e ne faranno anzi un’occasione di attacco, accusando Presti di abusivismo edilizio, fino ad arrivare a un processo penale durato 23 anni.
Il processo non arresta la strada già intrapresa: mentre il Parco si arricchisce di nuove opere, dal 1990 Presti organizza, prima a Pettineo e poi in altri comuni, la manifestazione “Un chilometro di tela”, prova di pittura estemporanea che riunisce centinaia di artisti su un’unica tela che attraversa le strade del paese e che a fine manifestazione viene tagliata in tanti pezzi e regalata agli abitanti. Il 1990 è anche l’anno in cui Presti compra a Castel di Tusa un albergo di 40 stanze che comincia ad affidare ad artisti provenienti da ogni parte del mondo, perché possano trasformare le camere in vere e proprie opere d’arte. Nasce così il museo-albergoAtelier sul Mare.
Nel 2001 Presti porta su un treno i più grandi poeti italiani viventi: l’evento si chiama “L’offerta della parola” e su quel treno poeti e passeggeri si trovano fianco a fianco a parlare di poesia.
L’anno successivo Antonio Presti raduna a Librino, quartiere degradato di Catania, fotografi e registi da tutto il mondo e chiede loro di raccontare la gente del luogo, con il suo dolore e le sue speranze. Librino ha bisogno di ritrovare la sua identità, il suo orgoglio, e quindi, le tracce nascoste della sua bellezza. A Librino Presti tornerà più volte, e lo farà per cercare un dialogo principalmente con i ragazzi, cui è affidato il compito di risollevare le sorti di un luogo che ha perso di vista la bellezza. E ci tornerà anche con il progetto “Viaggio in Sicilia … verso Librino”, in compagnia di scrittori internazionali (Paco Taibo II, Jonathan Coe, Meir Shalev, e molti altri) con il compito di affidare alla parola scritta il racconto di un viaggio nel cuore della Sicilia.
Nel 2006 trova conclusione la resistenza contro chi voleva abbattere le sculture della Fiumara d’Arte: il governo regionale riconosce e approva l'istituzione del percorso turistico culturale di Fiumara d'Arte. Il Parco nel frattempo è cresciuto, così come sono aumentate le camere d’artista dell’Atelier sul Mare. Presti organizza eventi di promozione etica in tutta la Sicilia. Tante le battaglie simboliche, tantissimi i giovani coinvolti.
Nel 2007, in occasione del 25° anniversario di Fiumara d’Arte, nasce la Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte, con l’obiettivo di dare vita a forme di collaborazione attiva con istituti scolastici, accademie, università, perché il patrimonio artistico creato negli anni trovi la sua continuità nel tempo e perché i giovani riconoscano e mettano in pratica nelle loro vite il valore etico della bellezza.
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