10 x 10 - Inge Morath: la tenera intrusa

© Imagno / Getty Images | Inge Morath, Vienna, 1999

 

Dal 30 Gennaio 2021 al 30 Gennaio 2021

Milano

Luogo: Canali social Mudec

Indirizzo: online

Orari: ore 10

Curatori: Nicolas Ballario

Sito ufficiale: http://www.mudec.it


In attesa della riapertura del museo, all’interno del palinsesto 2020-2021 legato alla creatività femminile “I talenti delle donne” del Comune di Milano, il Mudec in collaborazione con 24 ORE Cultura lancia ogni sabato alle ore 10.00 fino al 20 febbraio la miniserie “10 x 10”, dieci mini-video documentari che racconteranno al pubblico la vita di dieci grandi protagoniste della storia della fotografia. L’appuntamento sarà sui canali social Facebook e Instagram del Museo delle Culture per 10 settimane.
 
Sabato 30 gennaio, nella settima puntata di "10 x 10", Nicolas Ballario accompagnerà il pubblico alla scoperta di Inge Morath.
Nata a Graz (Austria) nel 1923, Inge Morath si innamora dell’arte nel 1937 durante la visita a una mostra di Arte Degenerata, organizzata dal Partito Nazista per screditare l’arte contemporanea nei confronti dell’opinione pubblica. Sarà Henri Cartier-Bresson ad accorgersi del talento di Inge Morath e a invitarla a far parte dell’agenzia Magnum.
 
Inge Morath con i suoi scatti riesce a scovare i lati nascosti delle persone che fotografa. Le sue fotografie hanno un sapore surrealista, trasportano l’osservatore e i protagonisti delle immagini in una dimensione metaforica, paradigmatica. Immortala fra gli altri Marilyn Monroe, Pablo Picasso, Philip Roth, Igor Stravinskij, Audrey Hepburn.
 
Inge Morath è il voyeur più attraente, vivace e apparentemente inoffensivo che conosca. Se sei uno dei soggetti che vuole fotografare, senza quasi accorgetene, appena abbassi la guardia, lei afferra il tuo segreto prima che possa essere troppo tardi. É una tenera intrusa che scatta foto con una macchina invisibile e con grandi risultati”, Philip Roth.
 
Presentata dal curatore e critico d’arte Nicolas Ballario, la miniserie “10 x 10” è un appuntamento settimanale imperdibile con la fotografia d’autore. Dieci grandi fotografe che hanno caratterizzato tutto il ‘900 fino a toccare – per alcune di esse - il nostro secolo; personalità molto diverse tra loro, ma scelte perché tutte presentano un tratto distintivo comune: sono state artiste pioniere che si sono imposte con il loro obiettivo fotografico in un mondo e in un tempo in cui l’accesso per le donne era osteggiato, se non addirittura proibito, ma che con la loro arte e ‘militanza’ hanno aperto la strada a intere generazioni di fotografe.
 
Dal fotogiornalismo al reportage, dal cinema alla moda, dall’architettura alla politica, dal design ai sistemi dell’arte, i documentari, per la regia di Fabrizio Spucches, racconteranno la vita e la carriera di Dorothea Lange, Cindy Sherman, Gerda Taro, Inge Morath, Margaret Bourke-White, Eve Arnold, Lisetta Carmi, Imogen Cunningham, Marirosa Toscani e infine Tina Modotti, quest’ultima ospitata prossimamente al Mudec con una antologica a lei dedicata.
 
Il progetto è a cura di Nicolas Ballario, volto di SkyArte e voce di Rai RadioUno per l’arte contemporanea, che dall’agorà del Mudec racconterà le vite di queste 10 fotografe: oltre alla biografia, agli aneddoti e agli aspetti particolari che hanno contraddistinto la vita spesso avventurosa delle dieci fotografe, saranno tante anche le immagini e i contributi esterni di giornalisti, critici e artisti che con il loro stimato punto di vista arricchiranno le dieci storie.
 
Non è tutto: a partire dal 22 febbraio da questa serie nascerà anche un podcast.
Il Mudec infatti inaugura dal 2021 un nuovo appuntamento culturale sui suoi canali social, questa volta prediligendo un racconto tutto da ascoltare, dove e quando si vuole.  Si parte da gennaio nel solco delle puntate della miniserie “10 x 10”: i video-documentari continueranno la loro mission divulgativa in forma di audio-documentari attraverso i podcast. Dieci nuove narrazioni di grandi artiste che hanno fatto la storia del nostro tempo.
 
Un viaggio dunque tutto al femminile, perché il Mudec ha da sempre come obiettivo anche quello di avvicinare il pubblico alla scoperta - o a una riscoperta - di grandi personalità culturali, dove il ‘genere’ rimane sempre e solo quello artistico.

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