Atlas I

Dal 01 Marzo 2017 al 16 Aprile 2017
Milano
Luogo: Fondazione Prada
Indirizzo: largo Isarco 2
Orari: domenica / lunedì / mercoledì / giovedì, 10 - 19 venerdì / sabato, 10 - 20 Chiuso il martedì Chiuso il 25 aprile 2017 La biglietteria rimane aperta fino a un'ora prima della chiusura
Costo del biglietto: Intero 10 €, Ridotto 8 € (Studenti fino ai 26 anni, Possessori tessera FAI, Accompagnatori visitatori con disabilità, Gruppi 15-25 persone). Gratuito Visitatori sotto i 18 e sopra i 65 anni, Visitatori con disabilità, Giornalisti accreditati o in possesso di tessera stampa in corso di validità
Telefono per informazioni: +39 02 5666 2611
E-Mail info: info@fondazioneprada.org
Sito ufficiale: http://www.fondazioneprada.org
“Atlas” si propone di evidenziare le possibili mappature di una collezione d’arte, partendo da frammenti di territorio che possono essere identificati attraverso un tema, una generazione, un linguaggio e una storia.
Il rilevamento di una unità teorica o processuale è condotto dall’interno del materiale conosciuto, ma con un distacco che permette l’identificazione anche a un pubblico esterno.
È un muoversi dentro la collezione, con un’ottica di prossimità e una logica di lontananza così da offrire, di volta in volta, una lettura o un attraversamento inedito.
Prima mostra della serie, “Atlas I” si focalizza sugli anni Novanta selezionando opere e autori che implicano una visione dove la materialità performativa della generazione precedente – gli anni Sessanta, dalla Conceptual Art alla Body Art – lascia il campo a un mondo della soggettività tecnologica in cui i prodotti d’arte sono il risultato di una progettazione – dal design al cinema, dal teatro alla pittura – che trasforma l’artista da creatore di un linguaggio corporeo e intellettuale, a ricercatore scientifico e analitico.
Ogni opera è presentata in un singolo ambiente. La peculiarità di ognuna si sviluppa così in uno spazio a essa dedicato, mentre l’insieme dà ragione della complessità delle tecniche e delle modalità espressive impiegate.
In “Atlas I” sono esposti sette lavori di John Bock, Tom Friedman, Mona Hatoum, Carsten Höller, Marc Quinn, Rachel Whiteread e Andrea Zittel.
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