Brigitta Rossetti. Gli stivali di Peter Pan

Brigitta Rossett, Floral jungle (trittico), acrilico e tecnica mista su tela, 210 x 246 cm., (singola opera 210x 82), 2017

 

Dal 13 Febbraio 2020 al 04 Aprile 2020

Milano

Luogo: Bianchi Zardin Contemporary Art

Indirizzo: via Maroncelli 14

Orari: Martedì - Venerdi 11:00-19:00 | Lunedì, Sabato, Domenica su appuntamento

Telefono per informazioni: +39 02 80020 862

E-Mail info: info@bianchizardin.com

Sito ufficiale: http://www.bianchizardin.com



Giovedì 13 febbraio alle ore 19 apre a Milano Bianchi Zardin Contemporary Art, nuovo spazio per l’arte nato dalla collaborazione tra Gaia Bianchi e Andrea Zardin, giovani protagonisti dell’arte contemporanea milanese che hanno deciso di unire le loro passioni e professionalità per dar vita ad un progetto comune.
 
Non solo uno spazio espositivo: la galleria si pone nel contesto milanese come punto di incontro per professionisti ed appassionati, con un fitto calendario di eventi aperti al pubblico per generare dialoghi e contaminazioni artistiche, con un occhio di riguardo alla promozione dei giovani talenti, sia italiani che internazionali, attraverso una nutrita rete di collaborazioni con Istituzioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.
 
Come primo progetto espositivo viene presentata la personale di Brigitta Rossetti, che fa dell’osservazione del mondo e della relazione tra parole e immagini uno dei tratti principali della sua poetica. L’artista, che indaga lo spazio in relazione allo spettatore e si esprime attraverso la contaminazione dei media, presenta in mostra opere di diversa tipologia: pitture figurative, astratte, installazioni e opere in cui si mescolano più tecniche, una sorta di ready-made per riflettere sul concetto di incrocio, di mescolanza, di quella commistione che porta alla trasformazione. “Gli stivali di Peter Pan”, l’istallazione realizzata con materiali di riuso che dà il titolo alla personale, rappresenta un invito ai visitatori  a compiere un viaggio sconosciuto, alla ricerca della propria identità. La meta è l’isola che non c’è, emblema di un luogo metafisico anziché fisico, di quello spazio introspettivo e introiettivo presente in ognuno di noi e a cui è necessario accedere per comprendere chi siamo, cosa desideriamo e dove stiamo andando.
 
La mostra si muove all’interno della forte connessione dell’artista con il mondo naturale. Presentando, in modo sussurrato e intimo, immagini che si accostano alla natura, come nelle opere “Lost Spring” e “La stessa isola di prima”, Brigitta Rossetti immerge lo spettatore all’interno di quel dialogo, tra elementi naturali e artificiali, che caratterizza il legame tra l’uomo e l’ambiente. Un rapporto fatto non solo di riflessione ma anche e soprattutto di speranza, è esplicitato nei suoi lavori, creati attraverso una stratificazione di differenti materiali, tecniche e oggetti trovati e sapientemente riutilizzati, che concorrono, attraverso un dialogo sottile, ad unire il mondo esteriore e quello interiore, proprio di ciascun osservatore.
 
Si prosegue con “Incomprenhsibile”, un’istallazione che consiste in un giogo, oggetto ridipinto e riconvertito a una nuova funzione che sta a sottolineare che ciò che sembra non è ciò che è, suggerendoci la possibilità di cambiare prospettiva sulle cose. La mostra si conclude con l’ istallazione astratto – figurativa “I sogni di pietra”. Brigitta Rossetti mette dunque al centro di tutta la sua ricerca artistica l’essere umano, che pur non essendo raffigurato nelle sue opere, è protagonista. Un protagonista invisibile, che con la sua assenza è presenza e denuncia la sua solitudine e invisibilità, la fragilità e l’incomunicabilità. Le atmosfere in bilico tra il reale e l’onirico che le opere ci suggeriscono, sono un invito al viaggio dentro noi stessi.
 
 
 
 
 
 
 
 

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