Controcuore. Mostra personale di Mario Milizia
Dal 24 Gennaio 2017 al 17 Marzo 2017
Milano
Luogo: Viasaterna
Indirizzo: via Giacomo Leopardi 32
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 19. La mattina e il sabato su appuntamento
Curatori: Fantom
Telefono per informazioni: +39 02.36725378
Sito ufficiale: http://www.viasaterna.com/
Prima personale di Mario Milizia negli spazi della galleria VIASATERNA, Controcuore è il frutto della combinazione di lavori realizzati con tecniche diverse e in momenti diversi, seguendo il modus operandi di un artista insieme inclusivo e disgregante, eclettico e specifico. “Controcuore” è il nome della struttura di ghisa frapposta tra la bocca del camino e la sua cornice in marmo. Elemento di raccordo, protezione, adattamento, è anche il titolo del libro in cui Milizia affianca alcune sue poesie, scritte nel 1992, all'analisi del suo DNA, eseguita attraverso il Genographic Project e tesa a ricostruire le sue origini ancestrali, che si sono rivelate greche, spagnole e portoghesi. Poesie recentemente tradotte in latino e nelle lingue di quei paesi, attraverso un gioco linguistico che le riscrive reinventandone il senso. Da qui scaturiscono i sette arazzi esposti in mostra, sui quali sono tessuti i versi, originariamente realizzati con la tecnica del cut-up. Una tecnica a lungo masticata, dalla fine degli anni Cinquanta, da Brion Gysin e William Borroughs, che prevede di tagliare fisicamente uno o più testi scritti per ricombinarne gli elementi in maniera casuale. Quindi poesie e arazzi, e venticinque dipinti di piccole dimensioni realizzati stendendo una miscela di smalto per unghie e bianchetto sulle pagine ritagliate dal catalogo della collezione permanente del Museo Thyssen di Málaga. Sullo sfondo ci sono i dipinti dei pittori spagnoli; davanti la materia di una pittura ricavata dal quotidiano, lievitata ed espansa. Chimica dei pigmenti e del ritocco, con cui Milizia realizza opere stratificate, dense, formate da un processo di sottrazioni e sovrapposizioni. Allo stesso modo, due sculture completano il percorso della mostra. Una è il frutto di un procedimento di autentica revisione che culmina in un modello di architettura utopica. Simile al plastico di un edificio Neorinascimentale, è proporzionato e rigoroso, eppure disabitato, inabitabile, sospeso tra la sua funzione originale e la sua attuale disfunzionalità. La seconda scultura, di bronzo e realizzata grazie alla collaborazione di Fonderia Battaglia, replica e reinterpreta un “controcuore” che, ancora una volta, lascia affiorare sulla sua superficie le tracce della fusione tra diverse culture. La mostra scaturisce così da una logica di accumulazione, raccolta, aggregazione e coagulazione. Si spinge fino alla periferia del caos, ma senza mai perdere la disciplina dell'analisi, della perizia che Milizia mette in ogni gesto, sempre calibrato e, soprattutto, conseguenza di uno studio meticoloso ed enciclopedico. È un ciclo di opere sul frammento e la mutazione. Sulla perdita e la riconquista di forme e funzioni. Sull'azione trasformativa di azioni come la traduzione, il ritaglio, il restauro, ma anche del tempo stesso, nel passaggio inevitabile tra passato e presente, e viceversa. Tutto rimanda a una condizione di costante instabilità, fonte d'inevitabile inquietudine, ma anche di un'organica eccitazione nei confronti dell'ignoto e della scoperta.
MARIO MILIZIA Milano, 1965, vive e lavora in Italia. Mario Milizia ha esposto il suo lavoro in Italia e all’estero in spazi pubblici e gallerie private. Tra le mostre più significative le personali: Marsèlleria, Milano, 2014; Galerie Jousse Entreprise, Parigi, 2001, 2003, 2009; Galerie Edward Mitterand, Ginevra, 2002; Niitsu Art Forum, Niitsu, Giappone, 2000; Neon, Bologna, 1998; Soundtrack Without Film, in Viafarini, Milano, 1996. Milizia ha partecipato a diverse mostre collettive tra cui Picture Perfect, a cura di Fantom, Viasaterna, Milano, 2015; Nativitya cura di Michele D’Aurizio, Grand Century, New York, 2015; Il delitto quasi perfetto, a cura di Cristina Ricupero, PAC Milano, 2014; If I Was John Armleder, Art Genève 2013, a cura di Luca Cerizza, Ginevra, 2013; Playlist, Palais de Tokyo, Parigi, 2004; The World, Speak For Gallery, Tokyo e Jousse Entreprise, Parigi, 2003; Design et activisme, Speak For Gallery, Tokyo, 2001; Expander 1.0, a cura di Pierre Bal Blanc e Laurent Godin, in collaborazione con Blocnotes, Galerie Jousse Seguin, Parigi, 1999; Seamless, a cura di Luca Cerizza, De Appel Foundation, Amsterdam, 1998; Jingle Bells, a cura di Uwe Schwarzer, Galleria Massimo De Carlo, Milano, 1997; Chi o che cosa a seconda dei casi, Neon, Bologna, 1997; Ne Dites Pas Non, a cura di John Armleder, MAMCO, Ginevra, 1997; 504, Zentrum für Kunst, Braunschweig, 1997; Aperto ’97, Trevi Flash Art Museum, Trevi, 1997; 1° Premio Trevi Flash Art Museum, Trevi Flash Art Museum, Trevi, 1996. È autore di due racconti brevi: Maxisequestro del 2013 e Eyes Wide Open pubblicato da Fortino Editions nel 2012. Inaugurazione: martedì 24 gennaio 2017, dalle 18.00 alle 21.00
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