Dalla sabbia, opere in vetro - Massimo Micheluzzi e Simone Crestani

Massimo Micheluzzi, L’ossessione dell’architetto, 2020, vetro soffiato e scolpito, 28 x 28 cm. Torre Italiana, 2020, vetro soffiato e scolpito, 38 x ⌀ 22 cm.

 

Dal 12 Dicembre 2020 al 31 Gennaio 2021

Milano

Luogo: BUILDINGBOX

Indirizzo: Via Monte di Pietà 23

Orari: Visibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7

Curatori: BUILDING in collaborazione con Jean Blanchaert

E-Mail info: info@building-gallery.com

Sito ufficiale: http://www.building-gallery.com



Dopo Ettore Sottsass e Michele De Lucchi, dal 12 dicembre BUILDINGBOX conclude il progetto espositivo annuale Dalla sabbia, opere in vetro con l’ultimo confronto - dedicato al vetro artistico contemporaneo - fra due diverse generazioni di artisti, presentando Massimo Micheluzzi e Simone Crestani. Le opere saranno visibili giorno e notte dalla vetrina di via Monte di Pietà 23.

Massimo Micheluzzi
(Venezia, 1957) è storico dell’arte. Per molti anni lavora nella galleria antiquaria di famiglia e sin da giovanissimo frequenta la famiglia Venini: anche grazie a loro, è da sempre un grande amante del vetro. Alla fine del secolo scorso, data la profonda conoscenza delle tecniche di lavorazione del vetro artistico, decide di cimentarsi in prima persona con questa materia. I risultati, da subito straordinari, portano Micheluzzi a essere conosciuto in tutto il mondo: ha esposto a Parigi, Londra e New York, dove Barry Friedman gli ha dedicato più esposizioni. Il suo lavoro è in continua evoluzione. In quest’occasione, l’artista presenta due sculture in vetro soffiato che ricordano delle maquettes di architettura. L’opera verticale, Torre Italiana, risente dell’influenza di due architetture di New York: il Solomon R. Guggenheim Museum di Frank Lloyd Wright e il New Art Museum progettato dallo studio SANAA Architects (Kazuyo Sejima e Ryue Nishizwa). L’opera dodecagonale, intitolata L’ossessione dell’architetto, è invece ispirata ai solidi platonici (Grecia, III-II secolo a.C.) e al De Divina Proportione di fra Luca Pacioli, trattato pubblicato a Venezia nel 1509 e illustrato da Leonardo Da Vinci.

Simone Crestani (Marostica, 1984) ha appreso le tecniche del vetro a lume dal suo maestro, Massimo Lunardon, all’interno della bottega di San Giorgio di Perlena, nel vicentino. Il padre è un virtuoso coltivatore di bonsai: la continua visione di questi alberi in miniatura, capaci di trasmettere tutta la potenza e la magnificenza della natura, ha affascinato Crestani al punto di influenzarne la ricerca. La sera, dopo il lavoro, l’artista studiava come fondere fra loro la tecnica di lavorazione del vetro a lume e l’amore per i bonsai, creando alberi vitrei, trasparenti e luminosi (querce, aceri, cipressi, ginepri, pini e ulivi). Oggi Crestani è considerato uno dei più grandi artisti al mondo in questa tecnica, che ha insegnato anche al Corning Museum of Glass di New York per più semestri: essa comprende l’utilizzo di una fiamma di un cannello e di un tubo di vetro borosilicato. L’opera esposta, Tensione Estetica, rappresenta un albero sradicato che sembra divincolarsi dalle corde che lo trattengono: la natura, per quanto costretta dall’intervento umano, vince sempre.

BUILDINGBOX dedica la stagione 2019-2020 al vetro contemporaneo con il progetto Dalla sabbia, opere in vetro, un ciclo espositivo in 12 appuntamenti con cadenza mensile a cura di BUILDING, in collaborazione con Jean Blanchaert.

L’undicesimo e il dodicesimo artista sono Massimo Micheluzzi e Simone Crestani con tre opere in dialogo tra loro nello spazio della vetrina.

Dalla sabbia, opere in vetro è il titolo scelto per evocare l’alchimia dell’affascinante processo di creazione di questo materiale, dalla sabbia, con l’aria, per mezzo del fuoco. Opere firmate da artisti contemporanei che hanno scelto di confrontarsi con le possibilità che offre questo materiale. Sperimentazioni che rendono esemplari e preziose le opere in mostra, in quanto progettate da artisti che nella loro pratica utilizzano tecniche differenti e talvolta distanti dalle caratteristiche peculiari del vetro. Questo progetto nasce dalla volontà di BUILDING di approfondire la ricerca degli artisti includendo oltre alle produzioni più note, aspetti e sperimentazioni insolite. Una relazione creatrice stretta tra il pensiero dell’artista e la mano dei maestri vetrai. Il vetro, materiale facilmente modellabile da mani esperte, prende forme “fragili” per continuare a legarsi alla tradizione artistica del passato e al contempo aprendosi a una prospettiva formale ripensata a partire da suggestioni estetiche contemporanee. Filo conduttore del progetto sono le stesse opere, inserite in una storia secolare e in un fare antico, testimoni di una precisa alchimia di elementi messa a punto 4000 anni fa dalla civiltà fenicia, e che ancora oggi offrono infinite possibilità formali. Per 12 mesi una sequenza di opere e artisti si articolerà nella vetrina indipendente, visibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, scandendo il ritmo del tempo e innescando un’ampia riflessione sulla predominanza del tempo sullo spazio.

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