Damien Hirst. Spin Painting 2009. La velocità nascosta
![Damien Hirst, Butterfly Spin Painting 2009, acrilico su carta, cm. 53x69 Damien Hirst, Butterfly Spin Painting 2009, acrilico su carta, cm. 53x69](http://www.arte.it/foto/600x450/67/143903-Butterfly_Spin_Painting_2009_acrilico_su_carta_cm_53x69.jpg)
Damien Hirst, Butterfly Spin Painting 2009, acrilico su carta, cm. 53x69
Dal 26 Ottobre 2023 al 21 Dicembre 2023
Milano
Luogo: Andrea Ingenito Contemporary Art
Indirizzo: Via Lodovico Settala 59
Curatori: Andrea Ingenito
Telefono per informazioni: +39 02 36597003
E-Mail info: info@ai-ca.com
Sito ufficiale: http://www.ai-ca.com
La Galleria Andrea Ingenito Contemporary Art è lieta di annunciare la mostradell’acclamato artista britannico Damien Hirst - “Spin Painting 2009. La velocità nascosta”, che si terrà dal 26 ottobre al 21 dicembre 2023 (opening giovedì 26 ottobre ore 18:00).
Per la prima volta a Milano, in una galleria privata, verranno esposte contemporaneamente circa 30 opere uniche della serie "Spin Painting", che l’artista ha realizzato nel 2009 in occasione della mostra personale “Requiem” al Pinchuk Art Centre di Kiev. Esse rappresentano un cambiamento radicale rispetto alle sue opere precedenti: il supporto viene montato su un dispositivo rotante mentre il colore viene versato o spruzzato sulla superficie in movimento in maniera del tutto casuale. Il risultato è una fusione di forme e colori che conferisce alle opere una qualità sorprendente e unica. Queste opere sfidano la nostra percezione del controllo artistico.
Questa mostra è un'occasione per immergersi nell'universo creativo di Damien Hirst e per esplorare alcune delle opere più iconiche della sua carriera artistica. Lo spettatore sarà invitato a immergersi nell'opera, a lasciarsi trasportare dal movimento e a interpretare il significato personale dietro il vortice di colori e forme. I colori utilizzati da Hirst (in particolare in questa serie) sono intensi, vivaci e creano un contrasto visivo eccezionale. La sua straordinaria maniera di fare arte è ritenuta talmente rivoluzionaria da averlo reso una vera e propria icona dell’arte contemporanea degli ultimi quarant’anni, così come fu nel recente passato Andy Warhol con la Pop Art.
Damien Hirst ha influenzato generazioni di artisti dimostrando che l'arte può essere provocatoria, emotiva e, soprattutto, una riflessione sulla vita stessa. Con la sua audacia e il suo talento, Hirst continua a essere un "alchimista dell'arte contemporanea", trasformando concetti e materiali apparentemente comuni in opere straordinarie e indelebili.
Damien Hirst nasce a Bristol nel 1965. La sua carriera artistica inizia verso la fine degli anni Ottanta quando, insieme ad altri giovani artisti del Goldsmiths College di Londra, inizia ad esporre le sue prime opere presso alcuni spazi indipendenti della capitale inglese, tra cui ricordiamo la mostra “Freeze” del 1988 tenutasi presso i Dock Offices di Londra e che diede il via alla formazione del gruppo del Young British Artists e all’ascesa nel mondo dell’arte di Hirst. La sua arte è un viaggio attraverso il caos, la bellezza e la provocazione che sfida le convenzioni e affronta temi sociali.
Nel 1991, presentò al mondo "The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living", comunemente noto come "Lo squalo". Quest'opera consisteva in uno squalo morto sospeso in una soluzione di formaldeide in un'enorme teca di vetro. Questo audace esperimento provocò un acceso dibattito sull'arte, la morte e il significato della vita. Hirst aveva trasformato una creatura marina in un'icona dell'arte contemporanea. Questo suo interesse per la vita, la morte e la fragilità umana sarà un tema ricorrente nei suoi lavori: ricordiamo serie "The Medicine Cabinets", in cui creò delle versioni in vetroresina di armadietti da farmacia riempiti con farmaci e oggetti medici, oppure opere con farfalle morte, teschi ricoperti di diamanti che riprendono la memento mori.
Per la prima volta a Milano, in una galleria privata, verranno esposte contemporaneamente circa 30 opere uniche della serie "Spin Painting", che l’artista ha realizzato nel 2009 in occasione della mostra personale “Requiem” al Pinchuk Art Centre di Kiev. Esse rappresentano un cambiamento radicale rispetto alle sue opere precedenti: il supporto viene montato su un dispositivo rotante mentre il colore viene versato o spruzzato sulla superficie in movimento in maniera del tutto casuale. Il risultato è una fusione di forme e colori che conferisce alle opere una qualità sorprendente e unica. Queste opere sfidano la nostra percezione del controllo artistico.
Questa mostra è un'occasione per immergersi nell'universo creativo di Damien Hirst e per esplorare alcune delle opere più iconiche della sua carriera artistica. Lo spettatore sarà invitato a immergersi nell'opera, a lasciarsi trasportare dal movimento e a interpretare il significato personale dietro il vortice di colori e forme. I colori utilizzati da Hirst (in particolare in questa serie) sono intensi, vivaci e creano un contrasto visivo eccezionale. La sua straordinaria maniera di fare arte è ritenuta talmente rivoluzionaria da averlo reso una vera e propria icona dell’arte contemporanea degli ultimi quarant’anni, così come fu nel recente passato Andy Warhol con la Pop Art.
Damien Hirst ha influenzato generazioni di artisti dimostrando che l'arte può essere provocatoria, emotiva e, soprattutto, una riflessione sulla vita stessa. Con la sua audacia e il suo talento, Hirst continua a essere un "alchimista dell'arte contemporanea", trasformando concetti e materiali apparentemente comuni in opere straordinarie e indelebili.
Damien Hirst nasce a Bristol nel 1965. La sua carriera artistica inizia verso la fine degli anni Ottanta quando, insieme ad altri giovani artisti del Goldsmiths College di Londra, inizia ad esporre le sue prime opere presso alcuni spazi indipendenti della capitale inglese, tra cui ricordiamo la mostra “Freeze” del 1988 tenutasi presso i Dock Offices di Londra e che diede il via alla formazione del gruppo del Young British Artists e all’ascesa nel mondo dell’arte di Hirst. La sua arte è un viaggio attraverso il caos, la bellezza e la provocazione che sfida le convenzioni e affronta temi sociali.
Nel 1991, presentò al mondo "The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living", comunemente noto come "Lo squalo". Quest'opera consisteva in uno squalo morto sospeso in una soluzione di formaldeide in un'enorme teca di vetro. Questo audace esperimento provocò un acceso dibattito sull'arte, la morte e il significato della vita. Hirst aveva trasformato una creatura marina in un'icona dell'arte contemporanea. Questo suo interesse per la vita, la morte e la fragilità umana sarà un tema ricorrente nei suoi lavori: ricordiamo serie "The Medicine Cabinets", in cui creò delle versioni in vetroresina di armadietti da farmacia riempiti con farmaci e oggetti medici, oppure opere con farfalle morte, teschi ricoperti di diamanti che riprendono la memento mori.
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