Dan Graham. The Passing Time City
© Triennale Milano | Installation view della mostra Dan Graham. The Passing Time City, Triennale di Milano I Ph. Gianluca di Ioia
Dal 9 April 2024 al 12 May 2024
Milano
Luogo: Triennale Milano
Indirizzo: Viale Alemagna 6
Orari: Martedì – domenica 11.00 – 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00)
Curatori: Maurizio Bortolotti
Enti promotori:
- In collaborazione con Estate of Dan Graham e Ufficio Arte negli Spazi Pubblici del Comune di Milano
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 724341
Sito ufficiale: http://www.triennale.org
Dal 9 aprile al 12 maggio 2024 Triennale Milano presenta la mostra Dan Graham. The Passing Time City, a cura di Maurizio Bortolotti. L’esposizione nasce dalla collaborazione con Estate of Dan Graham e con l’Ufficio Arte negli Spazi Pubblici del Comune di Milano ed è resa possibile grazie ai prestiti di Lisson Gallery e di Galleria Massimo Minini, Brescia, e Francesca Minini, Milano.
La mostra è un omaggio a Dan Graham (Urbana, 1942 - New York, 2022), riconosciuto come uno dei più importanti artisti a livello internazionale, oltre che come una delle figure più influenti del movimento concettuale. Dalla metà degli anni Sessanta Graham ha sperimentato nuovi approcci verso l’opera d’arte, reclamando maggiore rilievo all’idea rispetto alla sua realizzazione pratica; grazie alla complessità e all'originalità del suo lavoro, e grazie alla sperimentazione su diversi materiali tra cui fotografia, video e performance, la sua influenza è giunta fino ai giorni nostri.
Il progetto si sviluppa in maniera diffusa in tre spazi di Triennale Milano: lo spazio esterno antistante il Palazzo dell’Arte accoglie il padiglione di grandi dimensioni London Rococo, commissionato nel 2012 per Sculpture in the City a Londra. Nel Giardino di Triennale viene presentato il padiglione Sagitarian Girl del 2008. Una parte dello spazio Cuore è invece dedicata ad accogliere documentazione video e il modello del 1997 Swimming Pool/Fish Pond (visibili dall’11 aprile).
L'esposizione si concentra sui padiglioni, opere realizzate a partire dagli anni Ottanta, e sull'intersezione tra arte e architettura. Visibili e accessibili, i padiglioni sono costruiti in acciaio e vetro (specchiato o semi-riflettente), e creano una dimensione ambientale che sfida la percezione dello spettatore e il suo rapporto con lo spazio.
Il concetto principale che ruota intorno all’idea dei padiglioni è dato dall’utilizzo di un materiale specifico, mezzo vetro e mezzo specchio. La superficie riflette l'ambiente circostante, che cambia continuamente a seconda della posizione del padiglione stesso, passando, per esempio, dal riflettere il traffico in una città o la luce in un parco. In questo modo Grahamrappresenta la caducità del presente, catturato in una spirale di tempo che scorre.
La mostra si inserisce in un percorso di promozione e valorizzazione della scena artistica italiana e internazionale avviato da Triennale Milano da alcuni anni, a cura di Damiano Gullì, curatore per Arte contemporanea e public program di Triennale, che ha visto coinvolti in talk e progetti espositivi artiste e artisti di diverse generazioni – da Corrado Levi e Lisa Ponti a Marcello Maloberti, da Anna Franceschini a Lorenzo Vitturi e Alice Ronchi, da Francesco Vezzoli a Nico Vascellari e Mariella Bettineschi –, caratterizzati dalla capacità di muoversi tra diverse discipline, mezzi e tecniche.
I Partner Istituzionali Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano sostengono Triennale Milano per questo progetto.
Dan Graham è nato a Urbana, Illinois, Stati Uniti nel 1942. È stato un teorico dell'arte
e della cultura, fotografo, produttore cinematografico; pioniere della performance e
della video arte negli anni Settanta, Graham ha successivamente rivolto la sua attenzione a progetti architettonici pensati per l'interazione sociale negli spazi pubblici.
La scrittura è stata un aspetto essenziale del suo lavoro: i suoi testi spaziano dai primi
pezzi di arte concettuale inseriti in riviste del mercato di massa, agli scritti sui suoi
colleghi artisti, alle analisi della cultura popolare. Dan Graham ha tenuto mostre
retrospettive in importanti musei e istituzioni internazionali tra cui: Museum of
Contemporary Art, Los Angeles (2009), Walker Art Center, Minneapolis, Whitney
Museum of American Art, New York, Renaissance Society, Università di Chicago
(1981), Kunsthalle Berna (1983); Art Gallery of Western Australia, Perth (1985); Van
Abbemuseum, Eindhoven (1993); Museo d'Arte Moderna, Oxford (1997). Ha
partecipato a Documenta V (1972), VI (1977), VII (1982), IX (1992) e X (1997). Nel
2001, la retrospettiva, “Dan Graham, Works 1965-2000”, è stata inaugurata al Museu
Serralves, Porto, Portogallo.
La mostra è un omaggio a Dan Graham (Urbana, 1942 - New York, 2022), riconosciuto come uno dei più importanti artisti a livello internazionale, oltre che come una delle figure più influenti del movimento concettuale. Dalla metà degli anni Sessanta Graham ha sperimentato nuovi approcci verso l’opera d’arte, reclamando maggiore rilievo all’idea rispetto alla sua realizzazione pratica; grazie alla complessità e all'originalità del suo lavoro, e grazie alla sperimentazione su diversi materiali tra cui fotografia, video e performance, la sua influenza è giunta fino ai giorni nostri.
Il progetto si sviluppa in maniera diffusa in tre spazi di Triennale Milano: lo spazio esterno antistante il Palazzo dell’Arte accoglie il padiglione di grandi dimensioni London Rococo, commissionato nel 2012 per Sculpture in the City a Londra. Nel Giardino di Triennale viene presentato il padiglione Sagitarian Girl del 2008. Una parte dello spazio Cuore è invece dedicata ad accogliere documentazione video e il modello del 1997 Swimming Pool/Fish Pond (visibili dall’11 aprile).
L'esposizione si concentra sui padiglioni, opere realizzate a partire dagli anni Ottanta, e sull'intersezione tra arte e architettura. Visibili e accessibili, i padiglioni sono costruiti in acciaio e vetro (specchiato o semi-riflettente), e creano una dimensione ambientale che sfida la percezione dello spettatore e il suo rapporto con lo spazio.
Il concetto principale che ruota intorno all’idea dei padiglioni è dato dall’utilizzo di un materiale specifico, mezzo vetro e mezzo specchio. La superficie riflette l'ambiente circostante, che cambia continuamente a seconda della posizione del padiglione stesso, passando, per esempio, dal riflettere il traffico in una città o la luce in un parco. In questo modo Grahamrappresenta la caducità del presente, catturato in una spirale di tempo che scorre.
La mostra si inserisce in un percorso di promozione e valorizzazione della scena artistica italiana e internazionale avviato da Triennale Milano da alcuni anni, a cura di Damiano Gullì, curatore per Arte contemporanea e public program di Triennale, che ha visto coinvolti in talk e progetti espositivi artiste e artisti di diverse generazioni – da Corrado Levi e Lisa Ponti a Marcello Maloberti, da Anna Franceschini a Lorenzo Vitturi e Alice Ronchi, da Francesco Vezzoli a Nico Vascellari e Mariella Bettineschi –, caratterizzati dalla capacità di muoversi tra diverse discipline, mezzi e tecniche.
I Partner Istituzionali Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano sostengono Triennale Milano per questo progetto.
Dan Graham è nato a Urbana, Illinois, Stati Uniti nel 1942. È stato un teorico dell'arte
e della cultura, fotografo, produttore cinematografico; pioniere della performance e
della video arte negli anni Settanta, Graham ha successivamente rivolto la sua attenzione a progetti architettonici pensati per l'interazione sociale negli spazi pubblici.
La scrittura è stata un aspetto essenziale del suo lavoro: i suoi testi spaziano dai primi
pezzi di arte concettuale inseriti in riviste del mercato di massa, agli scritti sui suoi
colleghi artisti, alle analisi della cultura popolare. Dan Graham ha tenuto mostre
retrospettive in importanti musei e istituzioni internazionali tra cui: Museum of
Contemporary Art, Los Angeles (2009), Walker Art Center, Minneapolis, Whitney
Museum of American Art, New York, Renaissance Society, Università di Chicago
(1981), Kunsthalle Berna (1983); Art Gallery of Western Australia, Perth (1985); Van
Abbemuseum, Eindhoven (1993); Museo d'Arte Moderna, Oxford (1997). Ha
partecipato a Documenta V (1972), VI (1977), VII (1982), IX (1992) e X (1997). Nel
2001, la retrospettiva, “Dan Graham, Works 1965-2000”, è stata inaugurata al Museu
Serralves, Porto, Portogallo.
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