Ennio Ludovico Chiggio. Modalità provvisoria - Sintesi percettive e pratiche discorsive
Dal 05 Dicembre 2019 al 30 Gennaio 2020
Milano
Luogo: 10 A.M. ART
Indirizzo: corso San Gottardo 5
Orari: cal Martedì al Venerdì 10 - 12.30 / 14.30 - 18. Altri giorni solo su appuntamento
Curatori: Archivio Ennio Ludovico Chiggio
Telefono per informazioni: +39 02 92889164
E-Mail info: info@10amart.it
Sito ufficiale: http://www.10amart.it
Dal 5 dicembre 2019 al 30 gennaio 2020, 10 A.M. ART di Milano presenta, in collaborazione e a cura dell'Archivio Ennio Ludovico Chiggio, una mostra antologica, che arricchisce la prima già dedicata dalla galleria a Chiggio nel 2014, e che testimonia il continuo fare ricerca che da sempre caratterizza questo autore complesso e poliedrico. Il grande impegno teorico che ha da sempre contraddistinto il suo operato, lo ha portato ad una forte critica al comportamento artistico di cui ha continuamente rifiutato le modalità preferendovi, in contrasto, tutti gli aspetti della "messa in forma" sperimentale, scelta che lo ha portato, negli anni Sessanta, ad essere tra i fondatori del Gruppo Enne, Movimento d'avanguardia di Arte cinetica e programmata che puntava al superamento dell'Arte per l'Arte e dell'indeterminato casuale, in nome di una ricerca di verità e di etica collettiva. La Modalità provvisoria, di cui narra il titolo della mostra, si rifà all'operare sempre in divenire tipico del fare ricerca attraverso la "sintesi" dei saperi, continuamente riconnessi ed organizzati. La Modalità provvisoria è un'attività di studio e di laboratorio caratterizzata dalla complessità filosofica delle ipotesi da indagare e dalla perfezione delle dimostrazioni visive, tradotte poi in opere. In queste Sintesi percettive "precipitano" le Pratiche discorsive, ossia le fatiche testuali che accompagnano le opere, per rilevare e rivelare il metodo mentale di un pensiero che si fa visivo. Alla Modalità provvisoria si riallaccia anche la tecnica diagnostica necessaria per indagare il buon funzionamento di un "sistema operativo" e Chiggio, con i dispositivi macchina, ha sempre lavorato in modo rivoluzionario, collocandosi nelle pieghe e nei margini dei procedimenti logico sperimentali e oscillando tra Insight e dimostrazione logica del processo costruttivo mentale sotteso. Le ricerche formali dell'autore, lontane da condizionamenti effimeri, sono infatti il resto, la cristallizzazione estetica di un estremo rigore matematico, scientifico e filosofico che, procedendo per verifiche continue, trova la sua "messa in forma provvisoria" nei più diversi ambiti del sapere. In mostra saranno presenti diverse opere del primo periodo: dalle instabilità percettive di Diffrazioni, Riflessioni ed Interferenze lineari alle dinamiche cinetiche delle Luci struttura, dal movimento stocastico dei Mobile alle Dinamiche Optical; saranno esposte anche ricerche più recenti come la Ronda Sonora, aperta all'intervento dello spettatore, le ricerche cognitive dei Margini e le alternanze dei pattern Bianco Rosso o ancora le forme imprevedibili delle Dissezioni matematiche, in cui due poligoni di egual area si trasformano l'uno nell'altro. Nel 1964, assieme a Teresa Rampazzi, sonorizza la sala espositiva del Gruppo Enne alla Biennale di Venezia e, necessitato dalla formalizzazione dell'impegno collettivo, nel 1965 fonda a Padova, sempre con Teresa Rampazzi, il "Gruppo di fonologia musicale NPS" per la produzione di oggetti sonori elettronici. All'interno dell'NPS, Chiggio, oltre alla parte di composizione musicale operativa, si ritaglierà una fondamentale funzione teorica, occupandosi della fenomenologia delle procedure compositive, creando l'Audiogramma, uno strumento innovativo per la notazione grafica della nuova musica sperimentale. Proprio alcuni Frammenti di Oggetti sonori condurranno lo spettatore lungo la visita della mostra, suonando in sottofondo. Nel 1964, Chiggio inizia anche l'attività di designer in cui in breve si distingue per capacità professionali e progettuali: nel 1970 riceve il Premio SMAU per l'orologio di controllo della Solari e nel 1973 entra a far parte del Consiglio Direttivo dell'ADI di Milano (Associazione Disegno Industriale); di particolare interesse è la collaborazione con Dino Gavina per cui cura la comunicazione d'immagine della Simon e gli incontri culturali del Centro Duchamp; le sue consulenze si sono estese ad importanti aziende italiane ed estere nei settori dell'occhialeria e nella prefabbricazione leggera negli Stati Uniti. Tra le altre dislocazioni inaspettate vi è l'incursione nella moda, nel 1991 Chiggio progetta per la Schiapparelli Mode di Parigi, il rilancio del marchio e la riedizione di abiti d'artista un tempo approntati da Cocteau, Man Ray, Dalì, Vertès, Bérard, Van Dongen, Giacometti, Fini. Conclusasi l'esperienza col Gruppo Enne, e con esso la lunga stagione del neo-gestaltismo, verso il 1970 inizia ad interrogarsi su nuove ipotesi di Alternanze; incontrerà in questi anni la Teoria Cantoriana con la sua "polvere" che lo porterà a lavorare sulle Alternanze Bianco Rosso: una frammentazione del continuo in unità discrete capaci di generare nuovi cicli attualizzanti. Questi segnali d'attenzione in grado di catalizzare il soggetto, interdicendo l'ambiente circostante, hanno continuato ad accompagnare in sottofondo tutte le altre ricerche dell'autore fino ad oggi, in quanto in grado di focalizzare l'occhio su "quel segmento", come in attesa di un altro segno riparatore o correttivo. Rispondendo alla necessità di ricerca continua, nel 1980 Chiggio fonda insieme ad altri giovani artisti padovani il "Movimento Ludico" e apre, assieme a Giulia Laverda, la Galleria TOT, un luogo espositivo collettivo e laboratoriale, dove convergeranno le ultime tendenze del design contemporaneo, installazioni, happening e ricerche concettuali sulla performatività del linguaggio ludico. In mostra, oltre ad alcuni oggetti del "Ludico" realizzati da Chiggio, sarà consultabile anche la splendida "Nomenklatura" editoriale, come egli la definì, ovvero gli eclettici cataloghi/opera d'arte, realizzati ed editati sempre dall'autore, che raccolgono la grande eterogeneità dei materiali elaborati in quasi 10 anni di operatività dal gruppo TATA.
Vernissage giovedì 5 Dicembre 2019 ore 17
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