Francesco Hayez. Rassegna filmica
Dal 08 Novembre 2015 al 21 Febbraio 2016
Milano
Luogo: Gallerie d’Italia - Piazza Scala
Indirizzo: piazza della Scala 6
Enti promotori:
- Fondazione Cineteca Italiana
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 87242114
E-Mail info: info@cinetecamilano.it
Sito ufficiale: http://www.cinetecemilano.it
Dall’ 8 novembre 2015, in occasione della mostra su Francesco Hayez, Fondazione Cineteca Italiana e Gallerie d’Italia rinnovano una collaborazione che si sviluppa nell’abbinamento di rassegne ed eventi cinematografici con mostre temporanee.
L’ultimo appuntamento, in ordine di tempo, ha riguardato la lunga serie di proiezioni attorno alle celebrazioni per l’anniversario della Grande Guerra. Questa volta è invece di scena il pittore per eccellenza del romanticismo italiano, quel Francesco Hayez che rappresenta un riferimento iconografico imprescindibile per moltissimi grandi registi del nostro cinema e, in particolare, per quanti si siano cimentati con i temi risorgimentali e con la temperie del secondo Ottocento.
Senza trascurare, tuttavia, la sua capacità, tipica dei grandi artisti, di stabilire rapporti inaspettati e insospettabili anche con figure eccentriche o comunque lontane dalle più comuni fissazioni dell’immaginario romantico.
Dall’8 novembre 2015 al 21 febbraio 2016 presso le Gallerie d’Italia avrà luogola rassegna cinematografica approntata da Fondazione Cineteca Italiana, dove trovano quindi posto alcuni grandi classici d’autore, accanto a grandi affreschi spettacolari e, ancora, alle più agguerrite rappresentanze della nuova leva cinematografica.
Si va dalla rivelazione di Senso, con cui Luchino Visconti inaugurò un nuovo modo di fare grande arte neorealista, indicando al contempo una nuova via al cinema italiano, alle estenuate conferme calligrafiche di Mario Soldati e Franco Zeffirelli; dalle ardite contaminazioni di Pier Paolo Pasolini, al grande spettacolo d’autore della Waterloo di Bondarchuck; e ancora si procede dal kolossal dei Promessi sposi cameriniani, al diverso ma comunque consistente impegno produttivo del recente Noi credevamo. Nel mezzo, un grande regista come Franco Piavoli, appartato e dotato di un senso panico della natura eminentemente romantico.
Per tutti i film in calendario Hayez è un riferimento d’obbligo, talvolta per ragioni puntualmente raffigurative (come nel caso di Senso, in cui si giunge al calco cinematografico de Il bacio), altrove per una ispirazione più genericamente iconologica (come nei film che Soldati ha tratto da Fogazzaro, pregni di un sensualismo tipicamente romantico). In altre circostanze, infine, come nel caso di Mario Martone e del suo Noi credevamo, va in scena il grande teatro delle idee risorgimentali o, meglio ancora, degli idealismi di quel periodo, secondo una prospettiva che all’estensore dei messaggi crittati de Il bacio non sarebbe forse dispiaciuta.
A rendere più esplicita questa ispirazione hayeziana della programmazione, ma anche a suggellarne il libero gioco di associazioni, di riferimenti o puntuali citazioni di cui si è detto, si è scelto di abbinare, a ciascuna pellicola, una grande opera pittorica. Lo spettatore potrà, naturalmente, legare l’emozione sospesa de Il bacio al tableau vivant di Senso oppure, seguendo percorsi dalle più ampie e meno scontate risonanze connotative, riaprire cinematograficamente il volume dei Promessi sposi dopo aver apprezzato il celeberrimo ritratto manzoniano; o ancora, potrà confrontare il Ritratto di Cristina Belgioioso Trivulzio su tela con la sua trasposizione su grande schermo panoramico in Noi credevamo. E così via, in un inseguirsi di pittura e di grande cinema che si dispiega come virtualmente infinito
Domenica 8 novembre h 15 / Giovedì 14 gennaio h 18
Senso
R.:Luchino Visconti. Sc.: L. Visconti, Suso Cecchi d’Amico, dal romanzo omonimo di Camillo Boito. Int.: Alida Valli, Farley Granger, Massimo Girotti, Rina Morelli. Italia, 1954, 121’.
A Venezia, in epoca di irredentismo (anni ’60 dell’800), la contessa Serpieri si innamora di un ufficiale austriaco e ne diviene l’amante. Per lui è disposta a tutto, ma quando scopre la meschinità dell’uomo ne denuncia i tentativi di diserzione, per i quali l’ufficiale sarà giustiziato.
Abbinato al quadro Il bacio (n. 143)
Giovedì 7 gennaio ore 18 / Domenica 21 febbraio h 15
Malombra
R.: Mario Soldati. Sc.: M. Soldati, Renato Castellani, Mario Bonfantini, Ettore Maria Margadonna, Tino Rihcelmy,dall’omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro. Int.: Isa Miranda, Andrea Checchi, Irasema Dilian, Gualtiero Tumiati. Italia, 1942, b/n, 132’.
Vivere da segregati in una villa sul lago (in questo caso, di Como) può creare turbe profonde. Così, la protagonista, Marina di Malombra, si immedesima sempre di più in una zia morta suicida e, per vendicarla, precipita in una spirale di violenza che conclude togliendosi la vita.
Abbinato al quadro Autoritratto a sessantuno anni (n. 148)
Domenica 15 novembre h 15 / Domenica 7 febbraio h 15
Il vangelo secondo Matteo
R. e sc..: Pier Paolo Pasolini. Int: Enrique Irazoqui, Susanna Pasolini, Francesco Leonetti, Natalia Ginzburg, Ninetto Davoli, Alfonso Gatto, Enzo Siciliano. Italia, 1964, 137’.
(…) Con grande stupore di coloro che mi avevano condannato per vilipendio contro la religione, feci Il vangelo secondo Matteo, che è caduto negli anni del pontificato di Giovanni XXIII, e a lui venne dedicato, ed è stato una specie di concreto atto di dialogo e di rapporto fra un comunista, seppure non iscritto al partito, e le forze più avanzate del cattolicesimo italiano. (P.P.P.)
Abbinato al quadro Ecce Homo (n. 052)
Domenica 24 gennaio h 15
Romeo e Giulietta
R.: Franco Zeffirelli. Sc.: F. Zeffirelli, Franco Brusati, Masolino d’Amico. Int.: Leonard Whiting, Olivia Hussey, Michael York, John McEnery. Italia, 1968, 138’.
Con un cast quasi interamente anglosassone, giovanissimo e sconosciuto, Zeffirelli affronta questo adattamento shakespeariano con l'idea di portare nella Verona del XVI secolo lo spirito beat della Swinging London. Premio Oscar 1969 per Miglior Fotografia e Migliori Costumi Bella, celebre colonna sonora di Nino Rota.
Abbinato al quadro L’ultimo addio di Giulietta a Romeo (n. 069)
Domenica 22 novembre h 15 / Giovedì 18 febbraio h 18
Noi credevamo
R.: Mario Martone. Sc.: Giancarlo De Cataldo, Mario Martone. Int.: Luigi Lo Cascio, Toni Servillo, Luca Zingaretti, Valerio Binasco, Francesca Inaudi. Italia, 2009, 170’.
Il film racconta la storia della vita e delle passioni di tre patrioti italiani, sventati e romantici. Ma attraverso le loro vicende, ciò di cui si parla sono i quarant’anni di storia patria (dal 1830 al 1870) che hanno portato alla nascita dello stato italiano. Intrighi, lotte, congiure, nobiltà, ideali in un maestoso affresco del XIX secolo, ambientato tra il nostro paese, la Francia e l’Inghilterra.
Abbinato al quadro Ritratto di Cristina Belgioioso Trivulzio (n. 063)
Giovedì 26 novembre h 18 / Domenica 31 gennaio h 15
Waterloo
R. e sc.: Sergej Bondarchuk. Int.: Rod Steiger, Christopher Plummer, Orson Welles, Jack Hawkins. Italia/URSS, 1970, 135’.
Napoleone viene costretto all'esilio elbano mentre a Parigi s'insedia sul trono Luigi XVIII. Ma il maresciallo Ney, suo vecchio compagno d'armi, che avrebbe l'ordine di arrestarlo, si fa prendere dall'entusiasmo e lo accoglie nuovamente come il vero imperatore. Quindi Napoleone rientra trionfalmente a Parigi, mentre Luigi XVIII scappa e tutte le potenze europee si mettono di nuovo in allarme. Ma Lord Wellington lo sconfigge definitivamente a Waterloo.
Abbinato al quadro Napoleone I distribuisce le decorazioni dopo la battaglia di Wagram (n. 061)
Domenica 29 novembre h 15 / Giovedì 28 gennaio h 18
I Promessi Sposi
R.: Mario Camerini. Sc.: M. Camerini, Ivo Perilli, Gabriele Baldini. Int.: Gino Cervi, Dina Sassoli, Enrico Glori; Italia, 1941, 115’.
Il film ripercorre fedelmente le pagine del grande romanzo di Alessandro Manzoni, cominciando con l'intimazione dei bravi a don Abbondio di non celebrare il fatidico matrimonio. Continuando poi con la fuga dal paese, la conversione dell'Innominato, la rivolta, la peste e, quindi, le nozze.
Abbinato al quadro Ritratto di Alessandro Manzoni (n. 099)
Domenica 10 gennaio h 15 / Giovedì 4 febbraio h 18
Piccolo Mondo Antico
R.: Mario Soldati. Sc.: Mario Bonfantini, Emilio Cecchi, Alberto Lattuada, M. Soldati, dall’omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro. Int.: Alida Valli, Massimo Serato, Mariù Pascoli. Italia, 1941, 106’.
Prima metà del XIX secolo, Lombardia austriaca. Franco Maironi, patriota, sposa Luisa Rigey contro il volere della nobile e arcigna nonna, che lo disereda. Dal matrimonio nasce Ombretta, che poco dopo annega. La mamma si chiude nel dolore e soltanto quando il marito parte volontario per la guerra di Crimea ritrova il suo equilibrio.
Abbinato al quadro Autoritrattoin un gruppo di amici (n. 045)
Domenica 17 gennaio h 15 / Giovedì 11 febbraio h 18
Gli amori di Astrea e Celadon
R. e sc.: Eric Rohmer. Int.: Andy Gillet, Stéphanie Crayencour, Cécile Cassel, Véronique Reymond. Fr./Sp./It., 2007, 109’.
La pastorella Astrea ed il pastore Céladon si amano di un amore innocente e puro e si sono promessi eterna fedeltà. Tuttavia, un malvagio pretendente di Astrea le fa credere che Céladon l'abbia tradita e lei, delusa e arrabbiata, intima all'innamorato di non farsi più rivedere. Disperato, il ragazzo si getta da una rupe per togliersi la vita ma viene salvato da alcune ninfe che decidono di tenerlo con loro a patto che non riveda più Astrea. Céladon, deciso a riconquistare l'amore e la fiducia della donna amata, per riuscire nell'impresa, sarà costretto a superare sotto mentite spoglie una serie di prove.
Abbinato al quadro Betsabea al bagno (n. 079)
Giovedì 21 gennaio h 18 / Domenica 14 febbraio h 15
Nostos – Il ritorno
R., sc., fot., suono e mont: F. Piavoli. Collaboraz. artistica: Neria Poli. Int.: Luigi Mezzanotte, Giuseppe Marcoli, Alex Carozzo, Nicola Colella, Davide Forghieri, Alessandra Agosti, Ginevra Alighieri, Neria Poli. Italia, 1989, 87’.
In un luogo e in un tempo fuori dalla storia, sospesa in una dimensione mitica, il viaggio irto di pericoli e prodigo di rivelazioni di Nostos, che, come Ulisse, prende il mare per far ritorno a casa.
Abbinato al quadro Ulisse alla corte di Alcinoo (n. 007)
Vedi anche:
- Hayez
- Francesco Hayez (Venezia 1791 - Milano 1882)
L’ultimo appuntamento, in ordine di tempo, ha riguardato la lunga serie di proiezioni attorno alle celebrazioni per l’anniversario della Grande Guerra. Questa volta è invece di scena il pittore per eccellenza del romanticismo italiano, quel Francesco Hayez che rappresenta un riferimento iconografico imprescindibile per moltissimi grandi registi del nostro cinema e, in particolare, per quanti si siano cimentati con i temi risorgimentali e con la temperie del secondo Ottocento.
Senza trascurare, tuttavia, la sua capacità, tipica dei grandi artisti, di stabilire rapporti inaspettati e insospettabili anche con figure eccentriche o comunque lontane dalle più comuni fissazioni dell’immaginario romantico.
Dall’8 novembre 2015 al 21 febbraio 2016 presso le Gallerie d’Italia avrà luogola rassegna cinematografica approntata da Fondazione Cineteca Italiana, dove trovano quindi posto alcuni grandi classici d’autore, accanto a grandi affreschi spettacolari e, ancora, alle più agguerrite rappresentanze della nuova leva cinematografica.
Si va dalla rivelazione di Senso, con cui Luchino Visconti inaugurò un nuovo modo di fare grande arte neorealista, indicando al contempo una nuova via al cinema italiano, alle estenuate conferme calligrafiche di Mario Soldati e Franco Zeffirelli; dalle ardite contaminazioni di Pier Paolo Pasolini, al grande spettacolo d’autore della Waterloo di Bondarchuck; e ancora si procede dal kolossal dei Promessi sposi cameriniani, al diverso ma comunque consistente impegno produttivo del recente Noi credevamo. Nel mezzo, un grande regista come Franco Piavoli, appartato e dotato di un senso panico della natura eminentemente romantico.
Per tutti i film in calendario Hayez è un riferimento d’obbligo, talvolta per ragioni puntualmente raffigurative (come nel caso di Senso, in cui si giunge al calco cinematografico de Il bacio), altrove per una ispirazione più genericamente iconologica (come nei film che Soldati ha tratto da Fogazzaro, pregni di un sensualismo tipicamente romantico). In altre circostanze, infine, come nel caso di Mario Martone e del suo Noi credevamo, va in scena il grande teatro delle idee risorgimentali o, meglio ancora, degli idealismi di quel periodo, secondo una prospettiva che all’estensore dei messaggi crittati de Il bacio non sarebbe forse dispiaciuta.
A rendere più esplicita questa ispirazione hayeziana della programmazione, ma anche a suggellarne il libero gioco di associazioni, di riferimenti o puntuali citazioni di cui si è detto, si è scelto di abbinare, a ciascuna pellicola, una grande opera pittorica. Lo spettatore potrà, naturalmente, legare l’emozione sospesa de Il bacio al tableau vivant di Senso oppure, seguendo percorsi dalle più ampie e meno scontate risonanze connotative, riaprire cinematograficamente il volume dei Promessi sposi dopo aver apprezzato il celeberrimo ritratto manzoniano; o ancora, potrà confrontare il Ritratto di Cristina Belgioioso Trivulzio su tela con la sua trasposizione su grande schermo panoramico in Noi credevamo. E così via, in un inseguirsi di pittura e di grande cinema che si dispiega come virtualmente infinito
Domenica 8 novembre h 15 / Giovedì 14 gennaio h 18
Senso
R.:Luchino Visconti. Sc.: L. Visconti, Suso Cecchi d’Amico, dal romanzo omonimo di Camillo Boito. Int.: Alida Valli, Farley Granger, Massimo Girotti, Rina Morelli. Italia, 1954, 121’.
A Venezia, in epoca di irredentismo (anni ’60 dell’800), la contessa Serpieri si innamora di un ufficiale austriaco e ne diviene l’amante. Per lui è disposta a tutto, ma quando scopre la meschinità dell’uomo ne denuncia i tentativi di diserzione, per i quali l’ufficiale sarà giustiziato.
Abbinato al quadro Il bacio (n. 143)
Giovedì 7 gennaio ore 18 / Domenica 21 febbraio h 15
Malombra
R.: Mario Soldati. Sc.: M. Soldati, Renato Castellani, Mario Bonfantini, Ettore Maria Margadonna, Tino Rihcelmy,dall’omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro. Int.: Isa Miranda, Andrea Checchi, Irasema Dilian, Gualtiero Tumiati. Italia, 1942, b/n, 132’.
Vivere da segregati in una villa sul lago (in questo caso, di Como) può creare turbe profonde. Così, la protagonista, Marina di Malombra, si immedesima sempre di più in una zia morta suicida e, per vendicarla, precipita in una spirale di violenza che conclude togliendosi la vita.
Abbinato al quadro Autoritratto a sessantuno anni (n. 148)
Domenica 15 novembre h 15 / Domenica 7 febbraio h 15
Il vangelo secondo Matteo
R. e sc..: Pier Paolo Pasolini. Int: Enrique Irazoqui, Susanna Pasolini, Francesco Leonetti, Natalia Ginzburg, Ninetto Davoli, Alfonso Gatto, Enzo Siciliano. Italia, 1964, 137’.
(…) Con grande stupore di coloro che mi avevano condannato per vilipendio contro la religione, feci Il vangelo secondo Matteo, che è caduto negli anni del pontificato di Giovanni XXIII, e a lui venne dedicato, ed è stato una specie di concreto atto di dialogo e di rapporto fra un comunista, seppure non iscritto al partito, e le forze più avanzate del cattolicesimo italiano. (P.P.P.)
Abbinato al quadro Ecce Homo (n. 052)
Domenica 24 gennaio h 15
Romeo e Giulietta
R.: Franco Zeffirelli. Sc.: F. Zeffirelli, Franco Brusati, Masolino d’Amico. Int.: Leonard Whiting, Olivia Hussey, Michael York, John McEnery. Italia, 1968, 138’.
Con un cast quasi interamente anglosassone, giovanissimo e sconosciuto, Zeffirelli affronta questo adattamento shakespeariano con l'idea di portare nella Verona del XVI secolo lo spirito beat della Swinging London. Premio Oscar 1969 per Miglior Fotografia e Migliori Costumi Bella, celebre colonna sonora di Nino Rota.
Abbinato al quadro L’ultimo addio di Giulietta a Romeo (n. 069)
Domenica 22 novembre h 15 / Giovedì 18 febbraio h 18
Noi credevamo
R.: Mario Martone. Sc.: Giancarlo De Cataldo, Mario Martone. Int.: Luigi Lo Cascio, Toni Servillo, Luca Zingaretti, Valerio Binasco, Francesca Inaudi. Italia, 2009, 170’.
Il film racconta la storia della vita e delle passioni di tre patrioti italiani, sventati e romantici. Ma attraverso le loro vicende, ciò di cui si parla sono i quarant’anni di storia patria (dal 1830 al 1870) che hanno portato alla nascita dello stato italiano. Intrighi, lotte, congiure, nobiltà, ideali in un maestoso affresco del XIX secolo, ambientato tra il nostro paese, la Francia e l’Inghilterra.
Abbinato al quadro Ritratto di Cristina Belgioioso Trivulzio (n. 063)
Giovedì 26 novembre h 18 / Domenica 31 gennaio h 15
Waterloo
R. e sc.: Sergej Bondarchuk. Int.: Rod Steiger, Christopher Plummer, Orson Welles, Jack Hawkins. Italia/URSS, 1970, 135’.
Napoleone viene costretto all'esilio elbano mentre a Parigi s'insedia sul trono Luigi XVIII. Ma il maresciallo Ney, suo vecchio compagno d'armi, che avrebbe l'ordine di arrestarlo, si fa prendere dall'entusiasmo e lo accoglie nuovamente come il vero imperatore. Quindi Napoleone rientra trionfalmente a Parigi, mentre Luigi XVIII scappa e tutte le potenze europee si mettono di nuovo in allarme. Ma Lord Wellington lo sconfigge definitivamente a Waterloo.
Abbinato al quadro Napoleone I distribuisce le decorazioni dopo la battaglia di Wagram (n. 061)
Domenica 29 novembre h 15 / Giovedì 28 gennaio h 18
I Promessi Sposi
R.: Mario Camerini. Sc.: M. Camerini, Ivo Perilli, Gabriele Baldini. Int.: Gino Cervi, Dina Sassoli, Enrico Glori; Italia, 1941, 115’.
Il film ripercorre fedelmente le pagine del grande romanzo di Alessandro Manzoni, cominciando con l'intimazione dei bravi a don Abbondio di non celebrare il fatidico matrimonio. Continuando poi con la fuga dal paese, la conversione dell'Innominato, la rivolta, la peste e, quindi, le nozze.
Abbinato al quadro Ritratto di Alessandro Manzoni (n. 099)
Domenica 10 gennaio h 15 / Giovedì 4 febbraio h 18
Piccolo Mondo Antico
R.: Mario Soldati. Sc.: Mario Bonfantini, Emilio Cecchi, Alberto Lattuada, M. Soldati, dall’omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro. Int.: Alida Valli, Massimo Serato, Mariù Pascoli. Italia, 1941, 106’.
Prima metà del XIX secolo, Lombardia austriaca. Franco Maironi, patriota, sposa Luisa Rigey contro il volere della nobile e arcigna nonna, che lo disereda. Dal matrimonio nasce Ombretta, che poco dopo annega. La mamma si chiude nel dolore e soltanto quando il marito parte volontario per la guerra di Crimea ritrova il suo equilibrio.
Abbinato al quadro Autoritrattoin un gruppo di amici (n. 045)
Domenica 17 gennaio h 15 / Giovedì 11 febbraio h 18
Gli amori di Astrea e Celadon
R. e sc.: Eric Rohmer. Int.: Andy Gillet, Stéphanie Crayencour, Cécile Cassel, Véronique Reymond. Fr./Sp./It., 2007, 109’.
La pastorella Astrea ed il pastore Céladon si amano di un amore innocente e puro e si sono promessi eterna fedeltà. Tuttavia, un malvagio pretendente di Astrea le fa credere che Céladon l'abbia tradita e lei, delusa e arrabbiata, intima all'innamorato di non farsi più rivedere. Disperato, il ragazzo si getta da una rupe per togliersi la vita ma viene salvato da alcune ninfe che decidono di tenerlo con loro a patto che non riveda più Astrea. Céladon, deciso a riconquistare l'amore e la fiducia della donna amata, per riuscire nell'impresa, sarà costretto a superare sotto mentite spoglie una serie di prove.
Abbinato al quadro Betsabea al bagno (n. 079)
Giovedì 21 gennaio h 18 / Domenica 14 febbraio h 15
Nostos – Il ritorno
R., sc., fot., suono e mont: F. Piavoli. Collaboraz. artistica: Neria Poli. Int.: Luigi Mezzanotte, Giuseppe Marcoli, Alex Carozzo, Nicola Colella, Davide Forghieri, Alessandra Agosti, Ginevra Alighieri, Neria Poli. Italia, 1989, 87’.
In un luogo e in un tempo fuori dalla storia, sospesa in una dimensione mitica, il viaggio irto di pericoli e prodigo di rivelazioni di Nostos, che, come Ulisse, prende il mare per far ritorno a casa.
Abbinato al quadro Ulisse alla corte di Alcinoo (n. 007)
Vedi anche:
- Hayez
- Francesco Hayez (Venezia 1791 - Milano 1882)
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