Georges de La Tour. L'Europa della luce
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Georges de La Tour. L'Europa della luce
Dal 07 Febbraio 2020 al 27 Settembre 2020
Milano
Luogo: Palazzo Reale
Indirizzo: Piazza Duomo 12
Curatori: Francesca Cappelletti
Enti promotori:
- Comune di Milano Cultura
- Palazzo Reale
- MondoMostre Skira
Sito ufficiale: http://www.palazzorealemilano.it
Considerato unanimemente come uno dei più celebri artisti del Seicento, Georges de La Tour non esisterebbe se non esistesse la storia dell’arte. Sconosciuto per più di due secoli, fu riscoperto nel 1915, anno in cui il tedesco Hermann Voss pubblicò un articolo rivelatore sulla sua opera. Una storia segnata da un totale oblio e da una tarda ma efficace riscoperta. La sua pittura è caratterizzata da un profondo contrasto tra i temi "diurni", crudamente realistici, che ci mostrano un'esistenza senza filtri, con volti segnati dalla povertà e dall'inesorabile trascorrere del tempo e i temi "notturni" con splendide figure illuminate dalla luce di una candela: modelli assorti, silenziosi, commoventi. Un potente contrasto tra il mondo senza pietà dei diurni e la compassionevole rappresentazione delle scene notturne. Dipinti che conservano il segreto della loro origine e della loro destinazione. Come rimane un mistero la formazione del pittore, compresa la possibilità o meno di un suo viaggio italiano.
![](http://www.arte.it/foto/600x450/2f/99047-I-giocatori-di-dadi-Preston-Park-Museum-Stockton-on-Tees-UK.jpg)
![](http://www.arte.it/foto/orig/b9/98957-vai-alla-news.jpg)
Un nuovo debutto per Georges de la Tour
A dispetto del carattere difficile, nel Seicento Georges de La Tour era annoverato tra i migliori pittori viventi: enigmatico maestro della luce, sembrava muoversi con naturalezza su un filo sospeso, destreggiandosi tra spiritualità e realismo, delicatezza e brutalità.
La prima mostra in Italia dedicata a Georges de La Tour, attraverso dei mirati confronti tra i capolavori del Maestro francese e quelli di altri grandi del suo tempo - Gerrit van Honthorst, Paulus Bor, Trophime Bigot, Hendrick ter Brugghen e altri -, vuole portare una nuova riflessione sulla pittura dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche, per affrontare i profondi interrogativi che ancora avvolgono l'opera di questo misterioso artista. La mostra a Palazzo Reale e gli studi del catalogo riflettono dunque sulle immagini straordinarie, potenti e liriche, di santi e mendicanti, sulle scene di gioco e di rissa, sulla raffigurazione sofisticata della notte, soggetti usuali di La Tour e degli altri “pittori della realtà” con cui la mostra lo confronta. Più di 30 le opere all'interno del percorso espositivo, provenienti dalle più importanti istituzioni americane quali la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York e dalle istituzioni museali francesi come il Musée des Beaux-Arts di Nantes, Musée du Mont-du-Piété di Bergues, Musée départemental d'Art ancien et contemporain di Epinal, Museée des Beaux-Arts di Digione, Musée Toulouse-Lautrec di Albi, Musée départemental Georges de La Tour di Vic-sur-Seille. Un evento imperdibile, considerando la difficoltà di ottenere i prestiti di questi capolavori, nessuno dei quali è custodito in Italia e di cui difficilmente le istituzioni museali riescono a privarsi.
![](http://www.arte.it/foto/orig/b9/98957-vai-alla-news.jpg)
Georges de la Tour: il meteorite della pittura barocca
Un artista dalle diverse personalità, capace di prendere le distanze da Caravaggio e di elaborare linguaggi autonomi. E' questa la lettura della retrospettiva che offre uno spunto di riflessione più generale sulla pittura dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche.
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