In Atelier. Aurelio Amendola: fotografie 1970-2014

In Atelier. Aurelio Amendola: fotografie 1970-2014, Triennale di Milano
Dal 07 Maggio 2014 al 08 Giugno 2014
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: via Alemagna 6
Orari: Martedi - Domenica 10.30 - 20.30 Giovedi 10.30 - 23
Curatori: Studenti del corso di laurea IULM Arti Patrimoni e Mercati
Costo del biglietto: € 4 / € 3 / € 2
Telefono per informazioni: +39 02 724341
E-Mail info: info@triennale.org
Sito ufficiale: http://www.triennale.it
La Triennale di Milano presenta la mostra In Atelier. Aurelio Amendola: fotografie 1970-2014 dedicata al fotografo Aurelio Amendola che inaugura martedì 6 maggio e resterà aperta fino a domenica 8 giugno.
Dopo la personale su Claudio Abate la Triennale di Milano e l’Università IULM hanno scelto di continuare il racconto della fotografia italiana, attraverso la figura del maestro Aurelio Amendola.
Nato a Pistoia, muove i suoi primi passi come fotografo immergendosi nel mondo della scultura antica del Centro Italia. Nel corso degli anni il suo interesse si espande verso l’arte contemporanea e i suoi protagonisti.
La mostra è curata e organizzata dagli studenti del corso di laurea IULM Arti, Patrimoni e Mercati, coordinati da Vincenzo Trione con Anna Luigia De Simone e Veronica Gaia di Orio.
L’idea centrale della mostra è esplorare l’atelier, luogo cruciale per l’attività artistica, in cui l’opera d’arte viene concepita, realizzata e infine contemplata, ma anche spazio di vita e di autorappresentazione dell’artista stesso.
Tra alcuni degli artisti fotografati da Amendola troviamo Alberto Burri, Renato Guttuso, Jannis Kounellis, Giorgio de Chirico, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Michelangelo Pistoletto, Emilio Vedova. Saranno inoltre presenti scatti inediti realizzati per la mostra che ritraggono Emilio Isgrò, Nino Longobardi e Mimmo Paladino.
L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni.
Michelangelo verso la contemporaneità: presenta un omaggio a Michelangelo Buonarroti la cui scultura è tra i soggetti più ricorrenti e affezionati del fotografo. La scelta di inserire le sequenze fotografiche scattate alla Pietà Rondanini rappresenta un omaggio alla città di Milano.
Officina creativa: racconta l’idea della genesi del processo creativo. In particolare si concentra sul luogo in cui l’artista concepisce le proprie opere. L’atelier assume importanza come ambiente che rispecchia le personalità e l’estro degli artisti.
Happening: raccoglie alcuni momenti unici nell’opera di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei. Un momento del fare artistico che Amendola, testimone privilegiato, documenta attraverso i suoi scatti, immortalandone la creatività performativa.
Opera d’artista: il processo creativo volge al termine. Le fotografie esposte narrano il rapporto tra gli artisti e la loro creazione finita.
La mostra è arricchita da un’intervista ad Amendola visibile sui monitor lungo il percorso espositivo, un magazine con interventi critici sull’artista e un catalogo edito da Fmr.
Dopo la personale su Claudio Abate la Triennale di Milano e l’Università IULM hanno scelto di continuare il racconto della fotografia italiana, attraverso la figura del maestro Aurelio Amendola.
Nato a Pistoia, muove i suoi primi passi come fotografo immergendosi nel mondo della scultura antica del Centro Italia. Nel corso degli anni il suo interesse si espande verso l’arte contemporanea e i suoi protagonisti.
La mostra è curata e organizzata dagli studenti del corso di laurea IULM Arti, Patrimoni e Mercati, coordinati da Vincenzo Trione con Anna Luigia De Simone e Veronica Gaia di Orio.
L’idea centrale della mostra è esplorare l’atelier, luogo cruciale per l’attività artistica, in cui l’opera d’arte viene concepita, realizzata e infine contemplata, ma anche spazio di vita e di autorappresentazione dell’artista stesso.
Tra alcuni degli artisti fotografati da Amendola troviamo Alberto Burri, Renato Guttuso, Jannis Kounellis, Giorgio de Chirico, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Michelangelo Pistoletto, Emilio Vedova. Saranno inoltre presenti scatti inediti realizzati per la mostra che ritraggono Emilio Isgrò, Nino Longobardi e Mimmo Paladino.
L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni.
Michelangelo verso la contemporaneità: presenta un omaggio a Michelangelo Buonarroti la cui scultura è tra i soggetti più ricorrenti e affezionati del fotografo. La scelta di inserire le sequenze fotografiche scattate alla Pietà Rondanini rappresenta un omaggio alla città di Milano.
Officina creativa: racconta l’idea della genesi del processo creativo. In particolare si concentra sul luogo in cui l’artista concepisce le proprie opere. L’atelier assume importanza come ambiente che rispecchia le personalità e l’estro degli artisti.
Happening: raccoglie alcuni momenti unici nell’opera di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei. Un momento del fare artistico che Amendola, testimone privilegiato, documenta attraverso i suoi scatti, immortalandone la creatività performativa.
Opera d’artista: il processo creativo volge al termine. Le fotografie esposte narrano il rapporto tra gli artisti e la loro creazione finita.
La mostra è arricchita da un’intervista ad Amendola visibile sui monitor lungo il percorso espositivo, un magazine con interventi critici sull’artista e un catalogo edito da Fmr.
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