Japanorama. Ukiyo-e Today
Dal 20 Aprile 2021 al 25 Giugno 2021
Milano
Luogo: ESH Gallery
Indirizzo: Via Forcella 7
Telefono per informazioni: +39 02 56568164
E-Mail info: enquiries@eshgallery.com
Sito ufficiale: http://www.eshgallery.com
ESH Gallery è lieta di presentare la mostra “JAPANORAMA. Ukiyo-e Today”, la prima collettiva in galleria dedicata alla stampa giapponese.
La mostra offrirà al pubblico l’occasione di conoscere l’arte tradizionale dell’ukiyo-e attraverso le immagini moderne di alcune tra le icone musicali più famose del XX secolo. Attingendo dall’universo iconografico della musica pop e rock - da David Bowie ai Kiss, passando per le note metal degli Iron Maiden - le stampe in mostra, realizzate in serie limitata e prodotte preservando la tecnica originale dei maestri giapponesi, permettono di avvicinarsi ad una forma d’arte tanto antica quanto vicina al gusto contemporaneo.
Il progetto nasce in collaborazione con Ukiyo-e Project, azienda fondata da Yuka Mitsui, già proprietaria dell’omonima agenzia specializzata in diritti musicali e da sempre appassionata di cultura giapponese. Animata dal desiderio di tramandare l’arte e la tradizione nipponica alle generazioni più giovani e di diffonderne la conoscenza anche all’estero, Mitsui ha contribuito alla nascita di un progetto mecenatico che sostenesse artisti e artigiani giapponesi impegnati nella salvaguardia di una delle arti tradizionali per eccellenza del Sol Levante, l’ukiyo-e.
L’ukiyo-e è un genere di stampa artistica impressa su carta con matrici di legno, fiorita in Giappone tra il XVII e il XX secolo. Il termine, che viene generalmente tradotto con “immagini del mondo fluttuante”, si riferisce allo stile di vita spensierata della nascente classe borghese nelle città di Edo (attuale Tokyo), Osaka e Kyoto. L’arte dell’ukiyo-e era il riflesso di un’epoca in cui si voleva godere dei piaceri terreni, un mondo “fluttuante” perché presupponeva un modo di vivere più leggero e vicino ai beni effimeri.
Per il primo secolo di produzione i soggetti erano quasi sempre scene di vita quotidiana, viaggi, guerrieri samurai e donne bellissime, motivi che permettevano ai giovani artisti di dilettarsi nello studio di pose aggraziate, dettagli nelle decorazioni e rappresentazioni realistiche della figura umana. Verso la metà dell’800 si assiste, soprattutto con Hokusai e Hiroshige, al ritorno della natura come soggetto principale delle stampe.
Ukiyo-e Project dal 2014 realizza stampe dedicate a icone pop e band moderne per cui la cultura giapponese è stata una fondamentale fonte di ispirazione.
ESH Gallery presenterà tre serie di xilografie dedicate a David Bowie, i Kiss e gli Iron Maiden. Ciascuna stampa, in serie limitata di 200 copie, è il frutto della collaborazione di un illustratore, un incisore e di uno stampatore, motivo che permette di conservare la memoria dei maestri artigiani.
La prima serie in mostra è dedicata all’icona David Bowie, conosciuto non solo per i successi musicali ma anche per l’immagine eccentrica intrisa di riferimenti giapponesi che ne ha costruito il personaggio internazionale.
In particolare dopo la collaborazione con Kansai Yamamoto, stilista d’avanguardia che dà vita all’alter ego dell’artista Ziggy Sturdust, Bowie inizia ad indossare abiti eccentrici come quelli utilizzati nel teatro giapponese kabuki. A questi si aggiungono il trucco molto audace e vistoso, tra cui il celebre simbolo del fulmine disegnato sul viso.
Le due stampe s’ispirano alle copertine di Diamond Dogs e Aladdin Sane.
Nella prima Bowie è raffigurato nelle vesti di un famoso illusionista del periodo Edo, figura per certi versi affine al ruolo di intrattenitore dello showman. Indossa un kimono e siede accanto ad un enorme animale che assume le sembianze di un potente dragone delle prime ukiyo—e. Nella seconda Bowie viene presentato come un personaggio mistico e potente: imponente al centro della stampa con lo sguardo fisso come il leggendario incantatore di serpenti Kidomaru, personaggio leggendario dell’iconografia popolare giapponese.
L’ispirazione nipponica si ritrova anche nelle stampe dedicate ai Kiss, le prime ad essere state prodotte e di cui una serie limitata di 100 copie è firmata dalla stessa band. I membri del gruppo appaiono trasformati in attori kabuki e guerrieri samurai, indossando il tradizionale kimono, col volto dipinto di bianco e il trucco esageratamente acceso.
Nella serie ispirata agli Iron Maiden, invece, il parallelismo tra i connotati estetici della band e i riferimenti al Giappone appare ancora più accentuato.
Se nella prima, la mascotte del gruppo viene rappresentata come un malvagio e sanguinoso samurai armato di katana, nella seconda il richiamo dell’iconografia antica risulta ancora più evidente. Il personaggio inquietante di Eddie, dal consueto aspetto indemoniato, osserva sé stesso in uno specchio tenendo in mano la maschera di un’elegante geisha: un omaggio ad una leggenda del periodo Edo che narra l’incontro di un giovane uomo con la più bella cortigiana di Yoshiwara. Dopo aver visto il riflesso della donna nello specchio, l’uomo si accorge infatti che in realtà si tratta di una maschera. Ai lati dell’opera sono inseriti inoltre alcuni simboli della band, dalla famosa vergine di ferro agli ideogrammi che ne recitano il nome.
L’esposizione sarà arricchita dalla recente serie dedicata alle vedute contemporanee del quartiere Tsukuda di Tokyo dove antica Edo e modernità coesistono, da matrici originali in legno e da stampe sequenziali atte ad illustrare il processo produttivo delle stampe.
La mostra offrirà al pubblico l’occasione di conoscere l’arte tradizionale dell’ukiyo-e attraverso le immagini moderne di alcune tra le icone musicali più famose del XX secolo. Attingendo dall’universo iconografico della musica pop e rock - da David Bowie ai Kiss, passando per le note metal degli Iron Maiden - le stampe in mostra, realizzate in serie limitata e prodotte preservando la tecnica originale dei maestri giapponesi, permettono di avvicinarsi ad una forma d’arte tanto antica quanto vicina al gusto contemporaneo.
Il progetto nasce in collaborazione con Ukiyo-e Project, azienda fondata da Yuka Mitsui, già proprietaria dell’omonima agenzia specializzata in diritti musicali e da sempre appassionata di cultura giapponese. Animata dal desiderio di tramandare l’arte e la tradizione nipponica alle generazioni più giovani e di diffonderne la conoscenza anche all’estero, Mitsui ha contribuito alla nascita di un progetto mecenatico che sostenesse artisti e artigiani giapponesi impegnati nella salvaguardia di una delle arti tradizionali per eccellenza del Sol Levante, l’ukiyo-e.
L’ukiyo-e è un genere di stampa artistica impressa su carta con matrici di legno, fiorita in Giappone tra il XVII e il XX secolo. Il termine, che viene generalmente tradotto con “immagini del mondo fluttuante”, si riferisce allo stile di vita spensierata della nascente classe borghese nelle città di Edo (attuale Tokyo), Osaka e Kyoto. L’arte dell’ukiyo-e era il riflesso di un’epoca in cui si voleva godere dei piaceri terreni, un mondo “fluttuante” perché presupponeva un modo di vivere più leggero e vicino ai beni effimeri.
Per il primo secolo di produzione i soggetti erano quasi sempre scene di vita quotidiana, viaggi, guerrieri samurai e donne bellissime, motivi che permettevano ai giovani artisti di dilettarsi nello studio di pose aggraziate, dettagli nelle decorazioni e rappresentazioni realistiche della figura umana. Verso la metà dell’800 si assiste, soprattutto con Hokusai e Hiroshige, al ritorno della natura come soggetto principale delle stampe.
Ukiyo-e Project dal 2014 realizza stampe dedicate a icone pop e band moderne per cui la cultura giapponese è stata una fondamentale fonte di ispirazione.
ESH Gallery presenterà tre serie di xilografie dedicate a David Bowie, i Kiss e gli Iron Maiden. Ciascuna stampa, in serie limitata di 200 copie, è il frutto della collaborazione di un illustratore, un incisore e di uno stampatore, motivo che permette di conservare la memoria dei maestri artigiani.
La prima serie in mostra è dedicata all’icona David Bowie, conosciuto non solo per i successi musicali ma anche per l’immagine eccentrica intrisa di riferimenti giapponesi che ne ha costruito il personaggio internazionale.
In particolare dopo la collaborazione con Kansai Yamamoto, stilista d’avanguardia che dà vita all’alter ego dell’artista Ziggy Sturdust, Bowie inizia ad indossare abiti eccentrici come quelli utilizzati nel teatro giapponese kabuki. A questi si aggiungono il trucco molto audace e vistoso, tra cui il celebre simbolo del fulmine disegnato sul viso.
Le due stampe s’ispirano alle copertine di Diamond Dogs e Aladdin Sane.
Nella prima Bowie è raffigurato nelle vesti di un famoso illusionista del periodo Edo, figura per certi versi affine al ruolo di intrattenitore dello showman. Indossa un kimono e siede accanto ad un enorme animale che assume le sembianze di un potente dragone delle prime ukiyo—e. Nella seconda Bowie viene presentato come un personaggio mistico e potente: imponente al centro della stampa con lo sguardo fisso come il leggendario incantatore di serpenti Kidomaru, personaggio leggendario dell’iconografia popolare giapponese.
L’ispirazione nipponica si ritrova anche nelle stampe dedicate ai Kiss, le prime ad essere state prodotte e di cui una serie limitata di 100 copie è firmata dalla stessa band. I membri del gruppo appaiono trasformati in attori kabuki e guerrieri samurai, indossando il tradizionale kimono, col volto dipinto di bianco e il trucco esageratamente acceso.
Nella serie ispirata agli Iron Maiden, invece, il parallelismo tra i connotati estetici della band e i riferimenti al Giappone appare ancora più accentuato.
Se nella prima, la mascotte del gruppo viene rappresentata come un malvagio e sanguinoso samurai armato di katana, nella seconda il richiamo dell’iconografia antica risulta ancora più evidente. Il personaggio inquietante di Eddie, dal consueto aspetto indemoniato, osserva sé stesso in uno specchio tenendo in mano la maschera di un’elegante geisha: un omaggio ad una leggenda del periodo Edo che narra l’incontro di un giovane uomo con la più bella cortigiana di Yoshiwara. Dopo aver visto il riflesso della donna nello specchio, l’uomo si accorge infatti che in realtà si tratta di una maschera. Ai lati dell’opera sono inseriti inoltre alcuni simboli della band, dalla famosa vergine di ferro agli ideogrammi che ne recitano il nome.
L’esposizione sarà arricchita dalla recente serie dedicata alle vedute contemporanee del quartiere Tsukuda di Tokyo dove antica Edo e modernità coesistono, da matrici originali in legno e da stampe sequenziali atte ad illustrare il processo produttivo delle stampe.
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