Jean-Luc Godard. Le Studio d’Orphée

© Ph. Agostino Osio - Alto Piano | Jean-Luc Godard, Le Studio d’Orphée, Fondazione Prada, Milano

 

Dal 04 Dicembre 2019 al 04 Dicembre 2019

Milano

Luogo: Fondazione Prada

Indirizzo: Largo Isarco 2

Orari: dal mercoledì al lunedì dalle 13 alle 19. Dalle 13 alle 17 sono proiettati i cortometraggi per gruppi di 10 visitatori ogni 30 minuti. Dalle 17 alle 19 è presentato il film Le Livre d’image e l’ingresso è consentito alle 17 per massimo 5 spettatori

Costo del biglietto: L’accesso è consentito esclusivamente tramite prenotazione da parte dei visitatori in possesso di un biglietto di ingresso. Le prenotazioni si effettuano alla biglietteria, fino a esaurimento posti

Telefono per informazioni: +39 02 5666 2634

Sito ufficiale: http://www.fondazioneprada.org



Fondazione Prada presenta “Le Studio d’Orphée” di Jean-Luc Godard a Milano dal 4 dicembre 2019. “Le Studio d’Orphée” è un atelier, uno studio di registrazione e di montaggio, un luogo di vita e di lavoro che trova la sua nuova collocazione al primo piano della galleria Sud, uno degli edifici industriali della sede di Milano della fondazione. Il cineasta ha deciso di trasferirvi il materiale tecnico, utilizzato nella realizzazione dei suoi ultimi film a partire dal 2010, così come i mobili, i libri, i quadri e gli altri oggetti personali provenienti dal suo studio-abitazione di Rolle in Svizzera.

Il termine “atelier” usato da Godard per definire questo spazio evoca la dimensione artigianale che caratterizza la sua attività di regista, accostando il proprio lavoro cinematografico agli universi del teatro e delle arti visive. All’interno de “Le Studio d’Orphée” il lungometraggio Le Livre d'image, 2018 e nove cortometraggi del regista — On s'est tous défilés, 1988; Je vous salue Sarajevo, 1993; Les enfants jouent à la Russie, 1993; The Old Place, 1998; De l'origine du XXIème siècle, 2000; Liberté et Patrie, 2002; Une bonne à tout faire, 2006; Vrai faux passeport, 2006; Une Catastrophe, 2008 — saranno diffusi su uno schermo televisivo impiegato abitualmente da Godard come strumento di lavoro.

In particolare, gli spettatori avranno l’occasione unica di assistere alla proiezione de
Le Livre d'image nel luogo fisico in cui il film è stato concepito e realizzato, durante il montaggio, il mixaggio del suono e nelle fasi di produzione e post-produzione. Per la prima volta sarà possibile trovarsi a stretto contatto con il processo creativo all’origine di un’opera cinematografica. La natura enigmatica, frammentaria e multipla de Le Livre d'image è condivisa da “Le Studio d’Orphée”. I suoi elementi testimoniano l’azione dell’artista nella costruzione del proprio spazio di lavoro e formano una geografia spaziale ed emozionale all’interno della quale i visitatori saranno invitati a vivere un’esperienza di totale scoperta, senza idee imposte o chiavi d’interpretazione univoche.

“Presque tout le monde a le courage de vivre sa vie, mais pas de l’imaginer” (“Quasi tutti hanno il coraggio di vivere la propria vita, ma non d’immaginarla”), così dichiara il protagonista Edgar del film Éloge de l’amour diretto da Jean-Luc Godard nel 2001. In questa dialettica tra vita e immaginazione, esistenza e creazione artistica si concentra la forza poetica e metamorfica de “Le Studio d’Orphée”, il cui titolo cita espressamente il mito di Orfeo ed Euridice e stabilisce un parallelo tra il regista e il poeta-musicista greco

Per gli spazi di Milano della Fondazione Prada Jean-Luc Godard ha anche concepito “Accent-sœur”, un intervento sonoro installato all’interno dell’ascensore della Torre. I visitatori potranno ascoltare la colonna sonora di Histoire(s) du cinéma, un’opera video in otto capitoli iniziata nel 1988 e conclusa nel 1998 dal cineasta che si è servito di estratti di film, di telegiornali, di scritti di filosofia, di romanzi, di poesie, di musiche e di opere d’arte per  raccontare la storia complessa e multiforme della settima arte. Non è un caso che una delle frasi pronunciate da Godard in Histoire(s) du cinéma reciti così: “Moi aussi, j'avais cru un instant que le cinéma autorise Orphée à se retourner sans faire mourir Eurydice. Je me suis trompé. Orphée devra payer.” (Anch’io avevo creduto per un momento che il cinema autorizzasse Orfeo a voltarsi senza far morire Euridice. Mi sono sbagliato. Orfeo dovrà pagare.”).
       

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