Joan Jonas e Jason Moran. Reanimation
Dal 21 Ottobre 2014 al 21 Ottobre 2014
Milano
Luogo: Pirelli HangarBicocca
Indirizzo: via Chiese 2
Orari: h 21
Costo del biglietto: ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Telefono per informazioni: +39 02 66111573
E-Mail info: info@hangarbicocca.org
Sito ufficiale: http://www.hangarbicocca.org/
Martedì 21 ottobre alle ore 21.00 Pirelli HangarBicocca presenta in prima assoluta italiana la performance Reanimation, una collaborazione fra l’artista Joan Jonas e il pianista e compositore jazz Jason Moran in occasione della mostra di Joan Jonas Light Time Tales, a cura di Andrea Lissoni (aperta fino al 1.02.2015).
Reanimation rappresenta un’occasione unica per assistere dal vivo alla più recente e intensa performance dell’artista che rappresenterà gli USA alla Biennale di Venezia del 2015. Per la prima voltaReanimation si svolge all’interno della più grande mostra antologica a lei dedicata, in un contesto carico di rimandi tematici e formali.
L’evento, a ingresso gratuito, rientra nel calendario di HB Public, appuntamenti e iniziative speciali che Pirelli HangarBicocca organizza e propone a corollario di ogni mostra, con l’obiettivo di divulgare la cultura contemporanea attraverso tutte le discipline.
La performance - una delle declinazioni dell’opera Reanimation (2010/2012/2013) presente in mostra - si svolge come un dialogo aperto tra i due protagonisti, sviluppandosi con tempi e ritmi differenti, intorno a momenti di pura improvvisazione musicale. Jason Moran si esibisce live con un pianoforte, un mixer e una drum machine e interagisce sia con i movimenti dell’artista sia con le trasformazioni in scena. In un caleidoscopico movimento di universi acustici, elementi visivi proiettati, oggetti e strumenti di scena attivati da Joan Jonas, la performance riattraversa la fonte dell’opera, lo scritto Under the Glacier (1968) dell’autore Halldór Laxness, che narra di ghiacciai e fa riferimento ad alcuni aspetti miracolosi del mondo naturale.
Il pianista dà vita a una partitura che muove dalla tipica conversazione su cui è basata l’improvvisazione jazz e apre alla concezione di trascinanti sequenze sonore ispirate alla cultura dance elettronica. Alla melodia intepretata da Moran si sovrappongono i rumori derivati dai movimenti di Joan Jonas che utilizza campanelli, fischietti e piccoli corni da lei realizzati con giocattoli e utensili da cucina, creando nuove sonorità.
Il disegno ha un ruolo di primo piano ed è impiegato come un medium che interpreta e amplifica le relazioni tra gesto, ritmo e tecnologia video. L’artista, secondo una delle modalità presenti fin dalle sue prime performance, disegna di fronte al pubblico con gesti rapidi e spesso in un solo tratto: i suoi movimenti e i segni, tracciati su una piccola lavagna, vengono ripresi e riproiettati in un complesso gioco di rimandi e sovrapposizioni che coinvolge l’intera scena.
La fortunata collaborazione di Joan Jonas con Jason Moran ha avuto inizio nel 2005 in occasione della performance The Shape, the Scent, the Feel of Things al Dia:Beacon (New York). Del loro scambio Joan Jonas afferma: «Lavorare con Jason è un’esperienza in qualche modo paragonabile a un pezzo jazz. E’ sempre simile e sempre leggeremente diverso. La musica mi dà energia e mi ispira movimenti, immagini e suoni dal vivo».
Reanimation ha un legame con l’omonima installazione che si trova all’interno della mostra negli spazi del “Cubo” di Pirelli HangarBicocca. E’ stata presentata per la prima volta nel 2010 come performance per il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston ed è stata poi sviluppata nella versione attuale con la presenza di Jason Moran nel 2012, in occasione di dOCUMENTA (13) a Kassel.
Dopo la tappa milanese la performance sarà ospitata dal Louvre di Parigi e dal Museum of Fine Arts di Boston.
Joan Jonas ( 1936, New York) è una delle più rispettate e riconosciute artiste viventi. Considerata la massima autorità in campo di storia e teoria della performance, si è affermata negli anni 60 e 70 grazie alla sua pionieristica pratica performativa e video. Il suo lavoro ha reinterpretato in modo assolutamente originale la relazione tra l’arte e le forme della narrazione, includendo nelle sue opere, accanto all’immagine video, alla scultura e alla performance, la presenza della parola come motore di immaginario. Joan Jonas rappresenterà gli Stati Uniti alla 56° edizione della Biennale di Venezia, in apertura a maggio 2015, con una mostra presentata dal MIT List of Visual Arts Center. Attualmente è Professor Emerita presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) Program in Art, Culture and Technology di Boston, ed è autrice di testi di riferimento sul tema delle performing arts. Ha partecipato alle più importanti mostre collettive degli ultimi trent’anni, fra cui la Biennale di Venezia nel 2009 e sei edizioni di documenta di Kassel (1972, 1977, 1982, 1987, 2002, 2012).
Jason Moran (1975, Houston) è pianista, compositore e performer artist. Nel 2010 ha ricevuto il MacArthur Fellow e attualmente è direttore artistico della sezione jazz al John F. Kennedy Center for the Performing Arts (Washington D.C.). Oltre delle molte produzioni discografiche con musicisti del calibro di Charles Lloyd e il trio The Bandwagon (con il batterista Nasheet Waits e il bassista Tarus Mateen), l’attività di Jason Moran comprende un’intensa e vivace serie di collaborazioni con artisti visivi tra cui Theaster Gates, fondatore dello spazio no-profit Rebuild Foundation, con il quale ha composto le musiche della performance Looks of a Lot presentata nel 2014 al Chicago Symphony Center; Stan Douglas per l’opera video Luanda-Kinshasa (2013) in cui compare come uno degli interpreti; l’artista concettuale Glenn Ligon con cui ha composto le musiche del video The Death of Tom (2008) e l’artista americana Joan Jonas. Oltre alla performance Reanimation i due hanno collaborato per la realizzazione delle musiche dell’opera The Shape, the Scent, the Feel of Things presentata per la prima volta nel 2005 al Dia:Beacon e per il lavoro My New Theater: Reading Dante III (2008) esposto nel 2009 alla Biennale di Venezia.
La mostradi Joan Jonas Light Time Tales è aperta gio-dom, 11-23. Domenica 19 ottobre rimarrà chiusa per permettere il corretto allestimento della performance, mentre saranno regolarmente aperte al pubblico la mostra Papagaio di João Maria Gusmão & Pedro Paiva e l’opera permanente di Anselm Kiefer.
Martedì 21 ottobre la performance si svolgerà all’interno della mostra di Joan Jonas Light Time Tales, i cui video rimarranno spenti per consentire una piena fruizione della performance. Saranno eccezionalmente visitabili la mostra di Gusmão & Paiva e l’opera di Anselm Kiefer dalle ore 19 alle ore 23.
Reanimation rappresenta un’occasione unica per assistere dal vivo alla più recente e intensa performance dell’artista che rappresenterà gli USA alla Biennale di Venezia del 2015. Per la prima voltaReanimation si svolge all’interno della più grande mostra antologica a lei dedicata, in un contesto carico di rimandi tematici e formali.
L’evento, a ingresso gratuito, rientra nel calendario di HB Public, appuntamenti e iniziative speciali che Pirelli HangarBicocca organizza e propone a corollario di ogni mostra, con l’obiettivo di divulgare la cultura contemporanea attraverso tutte le discipline.
La performance - una delle declinazioni dell’opera Reanimation (2010/2012/2013) presente in mostra - si svolge come un dialogo aperto tra i due protagonisti, sviluppandosi con tempi e ritmi differenti, intorno a momenti di pura improvvisazione musicale. Jason Moran si esibisce live con un pianoforte, un mixer e una drum machine e interagisce sia con i movimenti dell’artista sia con le trasformazioni in scena. In un caleidoscopico movimento di universi acustici, elementi visivi proiettati, oggetti e strumenti di scena attivati da Joan Jonas, la performance riattraversa la fonte dell’opera, lo scritto Under the Glacier (1968) dell’autore Halldór Laxness, che narra di ghiacciai e fa riferimento ad alcuni aspetti miracolosi del mondo naturale.
Il pianista dà vita a una partitura che muove dalla tipica conversazione su cui è basata l’improvvisazione jazz e apre alla concezione di trascinanti sequenze sonore ispirate alla cultura dance elettronica. Alla melodia intepretata da Moran si sovrappongono i rumori derivati dai movimenti di Joan Jonas che utilizza campanelli, fischietti e piccoli corni da lei realizzati con giocattoli e utensili da cucina, creando nuove sonorità.
Il disegno ha un ruolo di primo piano ed è impiegato come un medium che interpreta e amplifica le relazioni tra gesto, ritmo e tecnologia video. L’artista, secondo una delle modalità presenti fin dalle sue prime performance, disegna di fronte al pubblico con gesti rapidi e spesso in un solo tratto: i suoi movimenti e i segni, tracciati su una piccola lavagna, vengono ripresi e riproiettati in un complesso gioco di rimandi e sovrapposizioni che coinvolge l’intera scena.
La fortunata collaborazione di Joan Jonas con Jason Moran ha avuto inizio nel 2005 in occasione della performance The Shape, the Scent, the Feel of Things al Dia:Beacon (New York). Del loro scambio Joan Jonas afferma: «Lavorare con Jason è un’esperienza in qualche modo paragonabile a un pezzo jazz. E’ sempre simile e sempre leggeremente diverso. La musica mi dà energia e mi ispira movimenti, immagini e suoni dal vivo».
Reanimation ha un legame con l’omonima installazione che si trova all’interno della mostra negli spazi del “Cubo” di Pirelli HangarBicocca. E’ stata presentata per la prima volta nel 2010 come performance per il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston ed è stata poi sviluppata nella versione attuale con la presenza di Jason Moran nel 2012, in occasione di dOCUMENTA (13) a Kassel.
Dopo la tappa milanese la performance sarà ospitata dal Louvre di Parigi e dal Museum of Fine Arts di Boston.
Joan Jonas ( 1936, New York) è una delle più rispettate e riconosciute artiste viventi. Considerata la massima autorità in campo di storia e teoria della performance, si è affermata negli anni 60 e 70 grazie alla sua pionieristica pratica performativa e video. Il suo lavoro ha reinterpretato in modo assolutamente originale la relazione tra l’arte e le forme della narrazione, includendo nelle sue opere, accanto all’immagine video, alla scultura e alla performance, la presenza della parola come motore di immaginario. Joan Jonas rappresenterà gli Stati Uniti alla 56° edizione della Biennale di Venezia, in apertura a maggio 2015, con una mostra presentata dal MIT List of Visual Arts Center. Attualmente è Professor Emerita presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) Program in Art, Culture and Technology di Boston, ed è autrice di testi di riferimento sul tema delle performing arts. Ha partecipato alle più importanti mostre collettive degli ultimi trent’anni, fra cui la Biennale di Venezia nel 2009 e sei edizioni di documenta di Kassel (1972, 1977, 1982, 1987, 2002, 2012).
Jason Moran (1975, Houston) è pianista, compositore e performer artist. Nel 2010 ha ricevuto il MacArthur Fellow e attualmente è direttore artistico della sezione jazz al John F. Kennedy Center for the Performing Arts (Washington D.C.). Oltre delle molte produzioni discografiche con musicisti del calibro di Charles Lloyd e il trio The Bandwagon (con il batterista Nasheet Waits e il bassista Tarus Mateen), l’attività di Jason Moran comprende un’intensa e vivace serie di collaborazioni con artisti visivi tra cui Theaster Gates, fondatore dello spazio no-profit Rebuild Foundation, con il quale ha composto le musiche della performance Looks of a Lot presentata nel 2014 al Chicago Symphony Center; Stan Douglas per l’opera video Luanda-Kinshasa (2013) in cui compare come uno degli interpreti; l’artista concettuale Glenn Ligon con cui ha composto le musiche del video The Death of Tom (2008) e l’artista americana Joan Jonas. Oltre alla performance Reanimation i due hanno collaborato per la realizzazione delle musiche dell’opera The Shape, the Scent, the Feel of Things presentata per la prima volta nel 2005 al Dia:Beacon e per il lavoro My New Theater: Reading Dante III (2008) esposto nel 2009 alla Biennale di Venezia.
La mostradi Joan Jonas Light Time Tales è aperta gio-dom, 11-23. Domenica 19 ottobre rimarrà chiusa per permettere il corretto allestimento della performance, mentre saranno regolarmente aperte al pubblico la mostra Papagaio di João Maria Gusmão & Pedro Paiva e l’opera permanente di Anselm Kiefer.
Martedì 21 ottobre la performance si svolgerà all’interno della mostra di Joan Jonas Light Time Tales, i cui video rimarranno spenti per consentire una piena fruizione della performance. Saranno eccezionalmente visitabili la mostra di Gusmão & Paiva e l’opera di Anselm Kiefer dalle ore 19 alle ore 23.
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