KIN 金 FOTOGRAFIE DI CAROLA GUAINERI | KINTSUGI DI ANITA CERRATO
Dal 20 Maggio 2021 al 19 Giugno 2021
Milano
Luogo: Galleria Expowall
Indirizzo: Via Curtatone 4
Orari: visitabile su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 02 87287961
Sito ufficiale: http://www.expowallgallery.com
In un momento di ricostruzione e rinascita, Carola Guaineri e Anita Cerrato mettono in mostra il frutto di tre anni di lavoro per applicare la tecnica del kintsugi, l'arte giapponese di riparare con l'oro, alla fotografia. Promossa dalla Galleria Expowall di Milano, l'esposizione sarà inaugurata giovedì 20 maggio 2021, con orario 16.00-20.00.
KIN 金 (oro in giapponese) è una selezione di 14 fotografie stampate in camera oscura da Carola Guaineri, poi strappate e riassemblate attraverso la preziosità di un filo d'oro da Anita Cerrato. Un connubio forte quello tra Carola e Anita, tra i tempi della fotografia analogica e delle bacinelle dello sviluppo fotografico davanti alle quali si attende che l'immagine prenda forma, e i tempi pazienti e misurati della traccia d'oro che, seguendo le irregolarità delle fratture, ricompone pian piano i frammenti, ridestando la forma dell'oggetto.
La scelta delle immagini operata da Carola Guaineri e Anita Cerrato ha a che fare con bisogni spesso trascurati ma che fortemente ci appartengono. Per questo si rende necessario un lavoro di ricomposizione affinché tali bisogni possano nuovamente emergere in tutta la loro necessità umana per il loro valore, prezioso quanto l'oro.
Il kintsugi è stato recentemente utilizzato da grandi brand internazionali, dall'automotive alla cosmetica fino al gioiello, come metafora di rinascita.
Spiegano Carola e Anita: «Il nostro progetto, più che mai attuale oggi, è nato più di tre anni fa. Partiamo dalle foto stampate in camera oscura, le strappiamo, e le restauriamo con la tecnica del kintsugi originale. Ci sono voluti tutti questi anni per fare una ricerca approfondita sui materiali e sulle tecniche, dato che le foto sono veramente strappate, incollate, stuccate e dorate utilizzando lacca urushi e oro zecchino. La grossa difficoltà tecnica è dovuta al fatto che le carte che si usano per la stampa, baritata e politenata, sono delicatissime e temono l'umidità, mentre la lacca urushi per polimerizzare ha bisogno del cosiddetto muro: una camera rivestita di legno dove ci siano almeno 20° e il 65% di umidità relativa».
«Cosa c'è sotto quel filamento d'oro? - si chiede Luigi Guaineri, autore del testo di presentazione. Cosa c'è sotto l'attimo rappreso in una fotografia? E se fosse un rumore, o un suono? Magari una parola? Il rumore di un vaso che si rompe. Il suono che circonda il momento in una fotografia. Sotto l'abile tessitura di quel filo d'oro vi è l'eco del rumore di un vaso che si rompe, il rumore di una fotografia che si è strappata. Già, perché il fascino, o per alcuni solo la curiosità, di una tecnica come quella del Kintsugi, è di non nascondersi. È nel non-esser-invisibile, nel non avere la pretesa di restituire l'oggetto ad una sua presunta originalità. Al contrario, è ben visibile il suo intervento. Fino al punto da esserne parte integrante, e non semplicemente una cicatrice. Quel filo dorato non ripara solamente, crea. Se a rompersi è una fotografia? Un vaso è un oggetto concreto, rimanda ad un uso. Una fotografia invece a cosa rimanda? E cosa evoca l'intervento del kintsugi. È qui che la collaborazione tra Carola Guaineri e Anita Cerrato assume le valenze del gioco e del rimando, dei richiami e degli echi, e intende suggerire un invito a interrogarsi su alcuni aspetti che ci riguardano, non solo individualmente».
Carola Guaineri è nata a Milano il 30 dicembre 1975. Ha iniziato il suo percorso come fotografa nel 1991, dopo aver visto la mostra del fotografo Ansel Adams. Da allora il bianco e nero sono diventati il mezzo per esprimersi. Lavora nella sua camera oscura, sviluppando e stampando le proprie foto in una continua ricerca stilistica.
Anita Cerrato è nata a Milano il 20 maggio 1975. Scrittrice e restauratrice, ha appreso la tecnica del kintsugi originale presso alcuni maestri giapponesi. Nel 2015, insieme a Giancarlo Bozzani, artista e designer, ha fondato Kintsu Handmade. La passione per il design la porta anche a fare molta ricerca, per sondare nuove idee creative, sperimenta applicando l'antica tecnica del kintsugi su materiali non consueti.
KIN 金 (oro in giapponese) è una selezione di 14 fotografie stampate in camera oscura da Carola Guaineri, poi strappate e riassemblate attraverso la preziosità di un filo d'oro da Anita Cerrato. Un connubio forte quello tra Carola e Anita, tra i tempi della fotografia analogica e delle bacinelle dello sviluppo fotografico davanti alle quali si attende che l'immagine prenda forma, e i tempi pazienti e misurati della traccia d'oro che, seguendo le irregolarità delle fratture, ricompone pian piano i frammenti, ridestando la forma dell'oggetto.
La scelta delle immagini operata da Carola Guaineri e Anita Cerrato ha a che fare con bisogni spesso trascurati ma che fortemente ci appartengono. Per questo si rende necessario un lavoro di ricomposizione affinché tali bisogni possano nuovamente emergere in tutta la loro necessità umana per il loro valore, prezioso quanto l'oro.
Il kintsugi è stato recentemente utilizzato da grandi brand internazionali, dall'automotive alla cosmetica fino al gioiello, come metafora di rinascita.
Spiegano Carola e Anita: «Il nostro progetto, più che mai attuale oggi, è nato più di tre anni fa. Partiamo dalle foto stampate in camera oscura, le strappiamo, e le restauriamo con la tecnica del kintsugi originale. Ci sono voluti tutti questi anni per fare una ricerca approfondita sui materiali e sulle tecniche, dato che le foto sono veramente strappate, incollate, stuccate e dorate utilizzando lacca urushi e oro zecchino. La grossa difficoltà tecnica è dovuta al fatto che le carte che si usano per la stampa, baritata e politenata, sono delicatissime e temono l'umidità, mentre la lacca urushi per polimerizzare ha bisogno del cosiddetto muro: una camera rivestita di legno dove ci siano almeno 20° e il 65% di umidità relativa».
«Cosa c'è sotto quel filamento d'oro? - si chiede Luigi Guaineri, autore del testo di presentazione. Cosa c'è sotto l'attimo rappreso in una fotografia? E se fosse un rumore, o un suono? Magari una parola? Il rumore di un vaso che si rompe. Il suono che circonda il momento in una fotografia. Sotto l'abile tessitura di quel filo d'oro vi è l'eco del rumore di un vaso che si rompe, il rumore di una fotografia che si è strappata. Già, perché il fascino, o per alcuni solo la curiosità, di una tecnica come quella del Kintsugi, è di non nascondersi. È nel non-esser-invisibile, nel non avere la pretesa di restituire l'oggetto ad una sua presunta originalità. Al contrario, è ben visibile il suo intervento. Fino al punto da esserne parte integrante, e non semplicemente una cicatrice. Quel filo dorato non ripara solamente, crea. Se a rompersi è una fotografia? Un vaso è un oggetto concreto, rimanda ad un uso. Una fotografia invece a cosa rimanda? E cosa evoca l'intervento del kintsugi. È qui che la collaborazione tra Carola Guaineri e Anita Cerrato assume le valenze del gioco e del rimando, dei richiami e degli echi, e intende suggerire un invito a interrogarsi su alcuni aspetti che ci riguardano, non solo individualmente».
Carola Guaineri è nata a Milano il 30 dicembre 1975. Ha iniziato il suo percorso come fotografa nel 1991, dopo aver visto la mostra del fotografo Ansel Adams. Da allora il bianco e nero sono diventati il mezzo per esprimersi. Lavora nella sua camera oscura, sviluppando e stampando le proprie foto in una continua ricerca stilistica.
Anita Cerrato è nata a Milano il 20 maggio 1975. Scrittrice e restauratrice, ha appreso la tecnica del kintsugi originale presso alcuni maestri giapponesi. Nel 2015, insieme a Giancarlo Bozzani, artista e designer, ha fondato Kintsu Handmade. La passione per il design la porta anche a fare molta ricerca, per sondare nuove idee creative, sperimenta applicando l'antica tecnica del kintsugi su materiali non consueti.
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Lisetta Carmi. Molto vicino, incredibilmente lontano