Life Beyond Plastic - Matteo Vettorello. Sintonizzatore di decongestione ambientale
Dal 10 Luglio 2020 al 22 Luglio 2020
Milano
Luogo: Piazza XXIV Maggio
Indirizzo: piazza XXIV Maggio
Enti promotori:
- Istituto Oikos
- Comune di Milano
“Non possiamo aspettare che le conchiglie diventino plastica”
Matteo Vettorello
Incoraggiare una riflessione pubblica su un’emergenza globale che ci riguarda tutti da vicino: l’inquinamento da plastica nei mari. Questo l’obiettivo dell’installazione d’arte pubblica
“Sintonizzatore di decongestione ambientale”, realizzata dall’artista Matteo Vettorello per sottolineare la necessità di un cambiamento, urgente e necessario, nelle nostre abitudini di consumo quotidiane. Perché ogni anno tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate di rifiuti plastici finiscono negli oceani e nei mari di tutto il mondo: la consapevolezza è il primo passo, per l’adozione di modelli di produzione e consumo sostenibili.
Inaugurazione digitale: 10 luglio 2020 ore 18 sulla pagina Facebooke sul profilo Instagram di Istituto Oikos con:
Francesca Santapaola, Responsabile Educazione e Comunicazione Istituto Oikos
Matteo Vettorello – Artista, autore dell’opera Sintonizzatore di decongestione ambientale
Roberta Parodi – Responsabile servizi educativi e qualità esperienza di visita, Acquario di Genova
Valentina Furian – Artista, autrice dell’opera Nautilus, ospitata al Museo delle Scienze di Trento
Marco Faimali – Direttore IAS/CNR
Comune di Milano
Modera Andrea Bellati – Divulgatore scientifico
L’opera
Sintonizzatore di decongestione ambientale è una scultura pubblica partecipativa, un rituale di sensibilizzazione emotiva in un luogo d’incontro della città, che permette una riflessione sociale empatica, ispirate alle culture antiche.
La scultura è un dispositivo biometrico in grado di misurare la nostra capacità di percepire il presente,
ed è nata dallo studio degli strumenti musicali tradizionali appartenenti alla categoria degli idiofoni a scuotimento come il bastone della pioggia. Originariamente creato da un tronco di cactus essiccato, dentro al quale venivano conficcate le spine del cactus stesso, questo strumento era utilizzato per riti propiziatori della pioggia in periodi di siccità. Le piccole pietre o i frammenti di conchiglie inserite nella cavità del cactus, poi sigillato alle estremità, con il movimento urtano le spine e producono suono simile all’acqua che scorre.
Vettorello ricostruisce lo strumento attraverso l’automazione domotica, l’ingigantimento delle dimensioni e l’utilizzo di materiali moderni riciclabili. L’artista attiva una riflessione sul senso della ritualità nel nostro mondo contemporaneo, indagando la coscienza collettiva nei confronti dell’ambiente in cui viviamo.
“Non possiamo aspettare che le conchiglie diventino di plastica”, è il mantra ironico che accompagna l’opera. Le tonnellate di microplastiche riversate nei mari paiono essere considerate ormai un processo irreversibile, per il quale affidarsi unicamente a un’azione divina. La differenza sostanziale tra il mondo contemporaneo e i rituali primitivi, in cui le dinamiche erano affidate ad un invisibile incalcolabile, è che oggi possediamo la consapevolezza per calcolare e ridefinire la nostra esperienza. Abbiamo ben chiara e visibile quale sia la soluzione a questo incessante periodo di siccità ecologica.
L’artista ci invita dunque con questo lavoro a immaginare un rito in cui è l’essere umano a implorare se stesso e tutta l’umanità di smettere immediatamente di inquinare l’ambiente.
Sintonizzatore di decongestione ambientale sarà in funzione dalle ore 10 alle ore 19.
L’installazione è stata progettata per poter essere fruita dal pubblico nel rispetto del distanziamento sociale, senza dover toccare nessun comando, soltanto con l’utilizzo due microfoni, posti a più di un metro di distanza l’uno dall’altro. L’uso di mascherine è obbligatorio.
Un incaricato di Istituto Oikos sarà sempre presente sul luogo per assicurare il rispetto delle regole di fruizione e una periodica sanificazione dell’installazione.
Matteo Vettorello (Venezia, 1986) vive e lavora a Milano e realizza progetti che analizzano le relazioni esistenti tra l’uomo, l’arte e la scienza all’interno della società. Il progresso tecnologico, sempre più̀ distante dall’evoluzione ecologica e spirituale dell’essere umano, crea il cortocircuito da cui Vettorello sviluppa le sue idee. In maniera processuale, prima su carta e tramite il disegno, l’artista formalizza il progetto nelle sue sculture interattive. La ricerca di Vettorello approfondisce pratiche concettuali che si riassumono formalmente in sistemi biometrici per la quantificazione di uno stato d’animo. Focalizzandosi sulla contaminazione tra la macchina e la sua utilità, i dispositivi elettromeccanici di Vettorello sono progettati per risolvere un algoritmo paradossale, sintesi sulle abitudini comportamentali dell’essere umano contemporaneo.
Tra le sue mostre personali “Pressione simpatica”, a cura di Irene Sofia Comi presso l’Edicola Radetzky (Milano, 2019); “Project room” VIR Viafarini-in-residence, a cura di Giulio Verago (Milano, 2018). Il suo lavoro è stato esposto nella mostra collettiva “Agli scultori giovani” a Villa Necchi Campiglio, a cura di Stefano Boccalini e Jean Blancheart (Milano, 2019).
Matteo Vettorello si è diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia (2017) dopo una laurea in Arti Visive all’Università IUAV di Venezia (2011).
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