Lina Bo Bardi: Together
Dal 04 Settembre 2014 al 05 Ottobre 2014
Milano
Luogo: Triennale Design Museum
Indirizzo: via Alemagna 6
Curatori: Noemí Blager
Telefono per informazioni: +39 02 72434241
E-Mail info: damiano.gulli@triennale.org
Sito ufficiale: http://linabobarditogether.com/it/
Triennale Design Museum con la mostra Lina Bo Bardi: Together, a cura di Noemí Blager, presenta una reinterpretazione dell’opera di Lina Bo Bardi attraverso il lavoro dell’artista Madelon Vriesendorp, i film di Tapio Snellman e le fotografie di Ioana Marinescu.
Più che presentarsi come una monografica e antologica, la mostra vuole quindi mettere in evidenza il rilevante contributo di Lina Bo Bardi nel campo del progetto, il metodo, l’attualità delle sue ricerche e l’influenza che anche oggi riescono a esercitare su artisti e progettisti contemporanei.
Lina Bo Bardi (1914-1992) sosteneva che un paese deve costruire la propria identità sulle fondamenta delle proprie radici. Ha esplorato il Brasile per assimilarne e capirne la cultura, soprattutto rispettandone la popolazione e la sua libertà di espressione.
L’installazione di Madelon Vriesendorp celebra l’approccio progettuale e culturale di Lina Bo Bardi. Lina Bo Bardi ha organizzato numerose mostre di arte popolare brasiliana. Voleva che il popolo brasiliano apprezzasse e valorizzasse la propria cultura, individuando un valore estetico e poetico negli oggetti artigianali della vita quotidiana, dagli utensili a figure votive, ex-voto, giocattoli e oggetti fatti con la latta. Vriesendorp ha selezionato oggetti, sia sacri che quotidiani, dai mercati di Salvador de Bahia. Ha anche condotto un workshop alla Solar do Unhão con le persone del posto, per la maggior parte bambini, selezionando per l’esposizione alcune delle opere da loro realizzate. Questa esperienza ha ispirato la creazione delle giganti figure Exu, divinità afro-brasiliane, popolari nella folk art, che rappresentano movimento ed equilibrio, e connettono il mondo materiale e spirituale.
Quando Lina Bo Bardi voleva portare l’attenzione su un dettaglio specifico nei suoi schizzi, disegnava una mano con il dito indice puntato. Nella mostra, delle mani in carta realizzate da Vriesendorp indicano alcune citazioni tratte dagli scritti della Bo Bardi.
Come evidenzia la curatrice della mostra, i film di Tapio Snellman non cercano di spiegare l’architettura di Lina focalizzandosi sugli edifici in quanto oggetti. Due proiezioni, invece, esplorano la vita nel SESC Pompéia, centro culturale della Bo Bardi a San Paolo. I film mostrano come lo spazio si trasformi a seconda delle persone che vi si muovono all’interno, delle loro attività, e anche dell’ora del giorno. Una terza proiezione riflessa in una pozza d’acqua, mostra i contenuti della città di San Paolo, la sua vita, i ritmi e la gente. Tre piccoli schermi sono posizionati nello spazio espositivo. Il primo presenta la sinfonia di materiali, textures e colori che rivelano la presenza umana, il passare del tempo, e il mondo tattile di Lina Bo Bardi. Gli altri due presentano film girati a Salvador de Bahia. Uno esplora l’ispirazione di Lina a partire dall’artigianato, dalla musica, abitudini e stili di vita in questa parte del Brasile. L’altro presenta la Solar do Unhão trasformata da Lina Bo Bardi in spazio per laboratori e in un museo: il luogo che ha ospitato i laboratori condotti da Madelon Vriesendorp.
La linea del tempo e il documentario sulla vita di Lina Bo Bardi, realizzato nel 1980, accompagnano l’esposizione sino alla sua parte conclusiva: uno sguardo all’intimo mondo della Casa de Vidro di San Paolo, attualmente sede dell’Instituto Lina Bo e P.M Bardi.
Le fotografie di Ioana Marinescu e il film di Tapio Snellman ricreano l’atmosfera della residenza privata di Lina, mostrando gli oggetti che l’arredavano (dai giocattoli, alle opere d’arte, ai materiali di riciclo), insieme all’esposizione della Bardi’s Bowl Chair, l’iconica poltroncina disegnata da Lina nel 1951 e oggi prodotta per la prima volta da Arper in edizione limitata.
Madelon Vriesendorp è un’artista olandese, nota per essere uno dei fondatori dell’OMA - Office of Metropolitan Architecture - insieme a Elia e Zoe Zenghelis, nonché al celebre architetto Rem Koolhaas.
I suoi dipinti sono stati utilizzati per le copertine di note pubblicazioni editoriali e riviste, tra le più celebri Delirious New York (1978) di Rem Koolhaas.
I lavori di Madelon Vriesendorp sono stati esposti presso Serpentine Gallery (Londra), Guggenheim Museum e Max Protetch Gallery (New York), Centre Pompidou (Parigi), Stedelijk Museum (Amsterdam), Aedes Gallery (Berlino) Gallery Ma (Tokyo) e fanno parte delle collezioni di MoMA, CCA Montreal e Frac Lorraine Francia.
Dalla metà degli anni 80 insegna Arte e Design presso l’Architectural Association School di Londra e alla School of Art di Edimburgo. Nel 2009 riceve una menzione d’onore dal RIBA - Royal Institute of British Architects.
Ha collaborato come illustratrice per “Built”, “Domus” e “Abitare”, la sua produzione artistica spazia dal disegno, alla pittura, all’animazione e alla produzione di manufatti. La mostra all’Architectural Association del 2008 è stata allestita presso l’Aedes Gallery di Berlino e alla Biennale di Venezia. Nel gennaio 2009 inaugura una mostra presso lo Swiss Architectural Museum di Basilea e nello stesso anno espone alla Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2010 si tiene una sua mostra presso il Centro Cultural Borges di Buenos Aires e nello stesso anno con sua figlia, Charlie Koolhaas, presso il Lucy Mackintosh Gallery a Losanna. Nel 2011 ha vinto un concorso con l’opera Thalys per l’Atelier HSL (installazione del 2012) e nel 2013 realizza un’installazione per O interior està no exterior, curata da Hans Ulrich Obrist alla Casa de Vidro di Lina Bo Bardi a San Paolo.
Tapio Snellman è un regista, artista e architetto finlandese, impegnato nel dibattito d’architettonico e urbanistico contemporaneo. Come regista, il suo lavoro si focalizza su installazioni site-specific che spaziano dal teatro alla danza, video pubblicitari e animazioni sperimentali in 3D. Ha collaborato con architetti del calibro di Herzog & de Meuron, Zaha Hadid, Steven Holl, OMA e David Adjaye per progetti video e d’animazione.
Tapio Snellman ha studiato Architettura e Pianificazione Urbanistica all’Università di Stuttgart in Germania ed è attualmente docente all’Università di Innsbruck in Austria.
In precedenza ha insegnato alla School of Economics e presso l’Architectural Association di Londra, all’Università di Bath e al Southern California Institute of Architecture di Los Angeles. Il lavoro di Snellman è stato esposto a livello internazionale, in prestigiose sedi come V&A, Tate Modern, Design Museum e Hayward Gallery di Londra, Guggenheim Museum di New York, Kiasma Museum of Contemporary Art di Helsinki e la Biennale di Architettura di Venezia.
Ioana Marinescu è un’artista che vive e lavora a Londra. Prima di dedicarsi alla fotografia, ha completato gli studi di architettura in Romania e nel Regno Unito. I suoi lavori sono stati esposti presso l’Architectural Association e il RIBA - Royal Institute of British Architects - di Londra, la Cité du Patrimoine et de l’Architecture di Parigi, il Kunsthalle Exnergasse di Vienna e il Canadian Centre for Architecture di Montreal. Ioana è docente di architettura alla Kingston University di Londra e tiene regolarmente lezioni e workshop a tema fotografico e architettonico. Il suo dottorato di ricerca presso la Slade School of Fine Art è incentrato sul rapporto tra città e memoria. È amica e collaboratrice di lunga data di Tapio Snellman.
Noemí Blager è un architetto e una curatrice argentina che vive e lavora a Londra. È curatrice della mostra Lina Bo Bardi: Together, inaugurata nel settembre 2012 presso la British Council Gallery di Londra (in concomitanza con il lancio di Transform, progetto quadriennale in collaborazione con il Brasile) mostra a oggi inserita in un tour internazionale. Direttore ad interim dell’Architecture Foundation di Londra, Noemí Blager è consigliere del Lina Bo Bardi Fellowship, un progetto avviato dal British Council che promuove le relazioni tra artisti, designer, architetti inglesi e brasiliani. Membro del comitato curatoriale del Design Museum, nel 2003 collabora con OMA alla mostra Content in Germania e Paesi Bassi. Ha lavorato con gli architetti Claudio Silvestrin e Rafael Viñoly e come Culture and Business Development Consultant per l’azienda italiana Arper. Ha tenuto lezioni presso l’Institut für Kunst und Architektur di Vienna; il Kingston College di Londra; e all’ESADE di Barcellona; i suoi articoli sono apparsi in vari giornali e riviste incluso il Financial Times. Ha tenuto seminari all’ICA e alla Southbank Centre di Londra e sta attualmente lavorando con l’autore Clare Farrow a un progetto per il 2015 incentrato sull’architettura e la musica.
Più che presentarsi come una monografica e antologica, la mostra vuole quindi mettere in evidenza il rilevante contributo di Lina Bo Bardi nel campo del progetto, il metodo, l’attualità delle sue ricerche e l’influenza che anche oggi riescono a esercitare su artisti e progettisti contemporanei.
Lina Bo Bardi (1914-1992) sosteneva che un paese deve costruire la propria identità sulle fondamenta delle proprie radici. Ha esplorato il Brasile per assimilarne e capirne la cultura, soprattutto rispettandone la popolazione e la sua libertà di espressione.
L’installazione di Madelon Vriesendorp celebra l’approccio progettuale e culturale di Lina Bo Bardi. Lina Bo Bardi ha organizzato numerose mostre di arte popolare brasiliana. Voleva che il popolo brasiliano apprezzasse e valorizzasse la propria cultura, individuando un valore estetico e poetico negli oggetti artigianali della vita quotidiana, dagli utensili a figure votive, ex-voto, giocattoli e oggetti fatti con la latta. Vriesendorp ha selezionato oggetti, sia sacri che quotidiani, dai mercati di Salvador de Bahia. Ha anche condotto un workshop alla Solar do Unhão con le persone del posto, per la maggior parte bambini, selezionando per l’esposizione alcune delle opere da loro realizzate. Questa esperienza ha ispirato la creazione delle giganti figure Exu, divinità afro-brasiliane, popolari nella folk art, che rappresentano movimento ed equilibrio, e connettono il mondo materiale e spirituale.
Quando Lina Bo Bardi voleva portare l’attenzione su un dettaglio specifico nei suoi schizzi, disegnava una mano con il dito indice puntato. Nella mostra, delle mani in carta realizzate da Vriesendorp indicano alcune citazioni tratte dagli scritti della Bo Bardi.
Come evidenzia la curatrice della mostra, i film di Tapio Snellman non cercano di spiegare l’architettura di Lina focalizzandosi sugli edifici in quanto oggetti. Due proiezioni, invece, esplorano la vita nel SESC Pompéia, centro culturale della Bo Bardi a San Paolo. I film mostrano come lo spazio si trasformi a seconda delle persone che vi si muovono all’interno, delle loro attività, e anche dell’ora del giorno. Una terza proiezione riflessa in una pozza d’acqua, mostra i contenuti della città di San Paolo, la sua vita, i ritmi e la gente. Tre piccoli schermi sono posizionati nello spazio espositivo. Il primo presenta la sinfonia di materiali, textures e colori che rivelano la presenza umana, il passare del tempo, e il mondo tattile di Lina Bo Bardi. Gli altri due presentano film girati a Salvador de Bahia. Uno esplora l’ispirazione di Lina a partire dall’artigianato, dalla musica, abitudini e stili di vita in questa parte del Brasile. L’altro presenta la Solar do Unhão trasformata da Lina Bo Bardi in spazio per laboratori e in un museo: il luogo che ha ospitato i laboratori condotti da Madelon Vriesendorp.
La linea del tempo e il documentario sulla vita di Lina Bo Bardi, realizzato nel 1980, accompagnano l’esposizione sino alla sua parte conclusiva: uno sguardo all’intimo mondo della Casa de Vidro di San Paolo, attualmente sede dell’Instituto Lina Bo e P.M Bardi.
Le fotografie di Ioana Marinescu e il film di Tapio Snellman ricreano l’atmosfera della residenza privata di Lina, mostrando gli oggetti che l’arredavano (dai giocattoli, alle opere d’arte, ai materiali di riciclo), insieme all’esposizione della Bardi’s Bowl Chair, l’iconica poltroncina disegnata da Lina nel 1951 e oggi prodotta per la prima volta da Arper in edizione limitata.
Madelon Vriesendorp è un’artista olandese, nota per essere uno dei fondatori dell’OMA - Office of Metropolitan Architecture - insieme a Elia e Zoe Zenghelis, nonché al celebre architetto Rem Koolhaas.
I suoi dipinti sono stati utilizzati per le copertine di note pubblicazioni editoriali e riviste, tra le più celebri Delirious New York (1978) di Rem Koolhaas.
I lavori di Madelon Vriesendorp sono stati esposti presso Serpentine Gallery (Londra), Guggenheim Museum e Max Protetch Gallery (New York), Centre Pompidou (Parigi), Stedelijk Museum (Amsterdam), Aedes Gallery (Berlino) Gallery Ma (Tokyo) e fanno parte delle collezioni di MoMA, CCA Montreal e Frac Lorraine Francia.
Dalla metà degli anni 80 insegna Arte e Design presso l’Architectural Association School di Londra e alla School of Art di Edimburgo. Nel 2009 riceve una menzione d’onore dal RIBA - Royal Institute of British Architects.
Ha collaborato come illustratrice per “Built”, “Domus” e “Abitare”, la sua produzione artistica spazia dal disegno, alla pittura, all’animazione e alla produzione di manufatti. La mostra all’Architectural Association del 2008 è stata allestita presso l’Aedes Gallery di Berlino e alla Biennale di Venezia. Nel gennaio 2009 inaugura una mostra presso lo Swiss Architectural Museum di Basilea e nello stesso anno espone alla Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2010 si tiene una sua mostra presso il Centro Cultural Borges di Buenos Aires e nello stesso anno con sua figlia, Charlie Koolhaas, presso il Lucy Mackintosh Gallery a Losanna. Nel 2011 ha vinto un concorso con l’opera Thalys per l’Atelier HSL (installazione del 2012) e nel 2013 realizza un’installazione per O interior està no exterior, curata da Hans Ulrich Obrist alla Casa de Vidro di Lina Bo Bardi a San Paolo.
Tapio Snellman è un regista, artista e architetto finlandese, impegnato nel dibattito d’architettonico e urbanistico contemporaneo. Come regista, il suo lavoro si focalizza su installazioni site-specific che spaziano dal teatro alla danza, video pubblicitari e animazioni sperimentali in 3D. Ha collaborato con architetti del calibro di Herzog & de Meuron, Zaha Hadid, Steven Holl, OMA e David Adjaye per progetti video e d’animazione.
Tapio Snellman ha studiato Architettura e Pianificazione Urbanistica all’Università di Stuttgart in Germania ed è attualmente docente all’Università di Innsbruck in Austria.
In precedenza ha insegnato alla School of Economics e presso l’Architectural Association di Londra, all’Università di Bath e al Southern California Institute of Architecture di Los Angeles. Il lavoro di Snellman è stato esposto a livello internazionale, in prestigiose sedi come V&A, Tate Modern, Design Museum e Hayward Gallery di Londra, Guggenheim Museum di New York, Kiasma Museum of Contemporary Art di Helsinki e la Biennale di Architettura di Venezia.
Ioana Marinescu è un’artista che vive e lavora a Londra. Prima di dedicarsi alla fotografia, ha completato gli studi di architettura in Romania e nel Regno Unito. I suoi lavori sono stati esposti presso l’Architectural Association e il RIBA - Royal Institute of British Architects - di Londra, la Cité du Patrimoine et de l’Architecture di Parigi, il Kunsthalle Exnergasse di Vienna e il Canadian Centre for Architecture di Montreal. Ioana è docente di architettura alla Kingston University di Londra e tiene regolarmente lezioni e workshop a tema fotografico e architettonico. Il suo dottorato di ricerca presso la Slade School of Fine Art è incentrato sul rapporto tra città e memoria. È amica e collaboratrice di lunga data di Tapio Snellman.
Noemí Blager è un architetto e una curatrice argentina che vive e lavora a Londra. È curatrice della mostra Lina Bo Bardi: Together, inaugurata nel settembre 2012 presso la British Council Gallery di Londra (in concomitanza con il lancio di Transform, progetto quadriennale in collaborazione con il Brasile) mostra a oggi inserita in un tour internazionale. Direttore ad interim dell’Architecture Foundation di Londra, Noemí Blager è consigliere del Lina Bo Bardi Fellowship, un progetto avviato dal British Council che promuove le relazioni tra artisti, designer, architetti inglesi e brasiliani. Membro del comitato curatoriale del Design Museum, nel 2003 collabora con OMA alla mostra Content in Germania e Paesi Bassi. Ha lavorato con gli architetti Claudio Silvestrin e Rafael Viñoly e come Culture and Business Development Consultant per l’azienda italiana Arper. Ha tenuto lezioni presso l’Institut für Kunst und Architektur di Vienna; il Kingston College di Londra; e all’ESADE di Barcellona; i suoi articoli sono apparsi in vari giornali e riviste incluso il Financial Times. Ha tenuto seminari all’ICA e alla Southbank Centre di Londra e sta attualmente lavorando con l’autore Clare Farrow a un progetto per il 2015 incentrato sull’architettura e la musica.
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