Luigi Ontani. Albericus Belgioiosiae Auroborus
![Luigi Ontani, Albericus Belgioiosiae Auroborus, Galleria Massimo De Carlo, Milano Luigi Ontani, Albericus Belgioiosiae Auroborus, Galleria Massimo De Carlo, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/17/88635-_V3A8045.jpg)
Luigi Ontani, Albericus Belgioiosiae Auroborus, Galleria Massimo De Carlo, Milano
Dal 30 Gennaio 2019 al 16 Marzo 2019
Milano
Luogo: Galleria Massimo De Carlo
Indirizzo: piazza Belgioioso 2
Orari: da martedì a sabato 11-19
Telefono per informazioni: +39 02 36636990
E-Mail info: milano@massimodecarlo.com
Sito ufficiale: http://www.massimodecarlo.com
La Galleria Massimo De Carlo è lieta di presentare Albericus Belgioiosae Auroborus, la nuova mostra personale di Luigi Ontani negli spazi di Palazzo Belgioioso.
Luigi Ontani descrive la propria attività come “l’avventura che vivo come persona d’arte”. In questa avventura arte e vita sono inseparabili, e il loro incontro dà vita al percorso che intraprende l’artista di ricerca e di esplorazione della propria identità, confrontandosi con i canoni storici. Nella sua storia l’artista ha utilizzato media diversi, oggetti, fotografie dipinte a mano, carta pesta, sculture in vetro e ceramica, proiezioni di slide e performance, con l’obiettivo di indagare la riproduzione fittizia dell’identità e la regressione verso la giovinezza e la memoria. Ogni serie creata da Ontani è accomunata dall’uso di sé come centro focale per l’identificazione e quindi lo studio di una moltitudine di personae, che rappresentano appunto l’artista come il suo eroe preferito della mitologia, delle favole, della storia e della storia dell’arte.
Per Albericus Belgioiosae Auroborus, Ontani si rapporta con la storia e con l’architettura di Palazzo Belgioioso, il prestigioso palazzo sede della galleria, ultimato nel 1787 dall’architetto Francesco Piermarini, e cuore pulsante della vita milanese di quegli anni. L’interazione tra lo spazio e l’artista è fortemente stimolata dai personaggi e dalle vicende che si sono susseguite nella storia del palazzo e prende forma nelle otto grandi maschere in ceramica realizzate per l’occasione. Si genera in questo modo una narrativa che continua e rafforza l’esplorazione dell’identità individuale attraverso simbolismo e araldica.
Ogni maschera in mostra crea un dialogo tra simboli storici e i riferimenti mistici Orientali, da sempre elementi della poetica di Ontani. Adornata di dettagli antropomorfi, come occhi e naso, questa opera manieristica restituisce ad ogni stemma creato per la mostra la propria importanza stilistica e simbolica, ricca di dettagli mitologici e onirici.
Ad esempio la scultura stellare dorata al centro nella mostra, PalmAltrove, sintetizza l’unione tra il simbolismo indiano e la storia dell’occidente: la bocca dell’allegoria, la cui forma è ripresa dai giardini cosmici dell’osservatorio del Maharaja Jai Singh a Delhi e Jaipur, dà vita a un’immagine della Torre di Pisa attraverso l’alchimia del soffio; mentre la maschera Etra d'ESTEtica che si trova all’ingresso è dedicata all’arte della pittura, adornata da un lungo pennello affusolato e piccole figure mitologiche che appaiono come macchie di colore su una tavolozza dorata.
Con la stessa cifra stilistica e con lo stesso sense of humour l’artista ha rivisitato l’antico stemma della famiglia Belgioioso, simbolo dello storico prestigio della casata e presente nell’araldo della famiglia visibile al centro del soffitto della galleria e nell’uroboro dedicato ad Alberico di Belgioioso, il nobiluomo ed esteta milanese che nel ‘700 commissionò la realizzazione dell’edificio.
La storia e la letteratura sono le forze motrici della mostra per la quale l’artista ha preso come ulteriore punto di riferimento Discorso dell’ombra e dello stemma di Giorgio Manganelli. Come segnala l’autore “la pazzia è la madre di arte e letteratura”: Luigi Ontani restituisce la purezza e l’innocenza delle sue ricerche iconografiche in un caleidoscopio di immagini e riferimenti complessi, radici del pensiero concettuale.
Albericus Belgioiosae Auroborus è un’esplorazione scultorea sull’identità che combina l’iconografia araldica con l’immaginazione ipertrofica dell’artista.
Luigi Ontani è nato sulla linea gotica durante la Seconda Guerra Mondiale, a Vergato, Bologna. Ha frequentato il corso del Nudo all'Accademia di Belle Arti di Bologna, e nel 1970 si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Le sue opere sono state esposte in celebri istituzioni internazionali, tra le quali: Accademia Nazionale di San Luca, Roma (2017); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2016); Collezione Maramotti, Reggio Emilia (2015); GAMeC, Bergamo (2014/2015); Tate Modern, Londra (2012); Castello di Rivoli, Rivoli (2011); Hammer Museum, Los Angeles (2011); Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli (2010); Serpentine Gallery, London (2010); Museo di Villa Croce, Genova (2007); Peggy Guggenheim Collection, Venezia (2006); Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2005); MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (2005); Kunsthalle, Vienna (2003); MoMA PS1, New York (2001); Villa Stuck, Monaco di Baviera (1996); Museo Reina Sofia, Madrid (1990); Guggenheim Museum, New York (1982); Centre Pompidou, Parigi (1981). Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1972, 1978, 1984, 1986, 1995 e 2003.
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