Luisella Traversi Guerra. L’ideale della maestria
Dal 02 Aprile 2022 al 24 Aprile 2022
Milano
Luogo: Museo della Permanente
Indirizzo: Via Turati 34
Orari: lunedì – venerdì 10.00-13.00 / 14.30-18.30; sabato – domenica 11.00-13.00 / 14.30-18.30
Curatori: COIMA Image - studio di progettazione architettonica, interior design, space planning
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@lapermanente.it
Sito ufficiale: http://lapermanente.it
La maestria è una forma d’incantesimo.
Jun’ichiro Tanizaki
Dal 2 al 24 aprile 2022, il Museo della Permanente a Milano ospita la personale di Luisella Traversi Guerra, dal titolo L’ideale della maestria.
L’esposizione, organizzata dalla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente e da Skira editore, curata e allestita da COIMA Image - studio di progettazione architettonica, interior design, space planning - presenta oltre 40 opere che ripercorrono la fase creativa più matura dell’artista, caratterizzata da una cifra espressiva che ruota attorno alla Natura e a quel crogiuolo di forme, luci e colori che questa riesce continuamente a generare e rigenerare.
Da sempre al centro degli interessi di Luisella Traversi Guerra, la natura è il luogo in cui l’uomo avverte la propria arcaica appartenenza alla terra.
Muovendosi da suggestioni impressioniste, passando da Van Gogh all’amatissima Georgia O’Keeffe, il segno di Luisella Traversi Guerra si fa più materico, attingendo alla grande tradizione naturalistica lombarda, quella di Ennio Morlotti ma anche di Piero Giunni e Ilario Rossi.
Questa densità determina una vera e propria rivoluzione che si realizza grazie all’immaginario della pittrice. Passo dopo passo, il floreale vira verso l’informale, le tracce di figurativo scolorano nell’astratto, in un afflato di spiritualità.
Contemporaneamente, l’artista modifica il suo modus operandi, passando dalla pittura a olio, alla tempera e infine all’acrilico.
“Ho sperimentato molto – afferma Luisella Traversi Guerra – e ora ho più capacità di gestione delle densità, riesco a creare grumi utilizzando il bastoncino di legno per dare l’effetto a mosaico, oppure trasparenze liquide e impalpabili, quasi spirituali. Una vera scoperta è stata anche la spugna che mi permette di stendere, rimuovere, mediare, e poi ancora agire fino al risultato ideale”.
“La serie dei Materici espressivi è infatti una ricerca sulle possibilità degli acrilici abbinati ad altri componenti, in modo da dare espressione a uno spessore più consistente del lavoro pittorico e soddisfare un bisogno di concretezza o di basso rilievo alle immagini”.
Proprio il ciclo dei Materici espressivi risulta di fondamentale importanza nell’itinerario artistico di Luisella Traversi Guerra, non solo per la nuova centralità “materica”, quanto per la presenza ricorrente della figura del cerchio che si ritrova nelle sue opere come Rosa Mistica del 2009.
Più che quadri sono icone, in cui “il bisogno di unità, di devozione e di gratitudine - ricorda l’artista - spinge ad aprirsi alla dimensione della preghiera”.
Il “cerchio”, la “preghiera” sono due parole chiave del suo vocabolario, che non vanno minimamente trascurate, ma al contrario accolte nel loro senso mistico.
Decisa a insinuarsi nell’essenza della natura, Luisella Traversi Guerra si è spinta in direzione di un intimismo lieve, venato di sensualità, trasognato, ma sempre frutto di un’esperienza vissuta, gratificante o sofferta, schermo interiore di episodi della vita sedimentati nella memoria e successivamente riemersi.
Il percorso espositivo propone lavori iconici come La vita è bella del 2015, Nel blu del mio cielo del 2018, Antropocene del 2019 o ancora Pensiero nudo del 2015, chiaro esempio di quell’astrattismo spirituale che l’artista anela.
Il titolo della rassegna, mutuato dalla citazione di Jun’ichiro Tanizaki, uno dei più autorevoli scrittori giapponesi, ragiona sulla maestria come vertice dell’espressione artistica che viene raggiunta attraverso un metodico e costante esercizio tecnico. Lo stesso che Luisella Traversi Guerra insegue e che lega come un filo rosso le sue varie stagioni creative, in cui la pittura non è vista come mera professione, quanto come vocazione, necessaria alla propria crescita interiore.
Accompagna la mostra un volume Skira, con testi di Franco Marcoaldi e Chiara Gatti.
Luisella Traversi Guerra (Borgonovo Val Tidone, PC) è pittrice e scrittrice. Trascorre parte della sua infanzia a Parigi. Rientrata in Italia, per anni gestisce con dedizione ed entusiasmo la direzione e la valorizzazione delle risorse umane nella azienda di famiglia; si specializza maturando un’esperienza decennale nell’analisi comportamentale e nello sviluppo della qualità nell’ambiente di lavoro, diventando relatrice in conferenze.
Coltiva la passione per la pittura nel tempo libero, ma sempre di più si rende conto che il suo cammino di conoscenza e crescita si intrinseca profondamente con l’esperienza artistica e particolarmente con il mondo pittorico che le appartiene. Per questo la sua pittura diventa mezzo per esternare una profonda ricerca interiore, attraverso immagini simboliche e la sperimentazione di diverse tecniche. Se la sua pittura è un mezzo per esprimere il processo che anima la vita interiore dell’artista, la scrittura ne completa l’espressione, ampliandone la gamma di valori e sentimenti rivelati.
Negli anni espone più volte negli Stati Uniti d’America, in Cina, in Giappone, a Singapore, in Olanda, in Francia, in Inghilterra, in Germania, nel Principato di Monaco, in Lussemburgo, in Svizzera, in Ungheria, in Turchia, in Corea e in Belgio. Dal 2004 l’artista inizia a proporre il suo lavoro anche in Italia.
Jun’ichiro Tanizaki
Dal 2 al 24 aprile 2022, il Museo della Permanente a Milano ospita la personale di Luisella Traversi Guerra, dal titolo L’ideale della maestria.
L’esposizione, organizzata dalla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente e da Skira editore, curata e allestita da COIMA Image - studio di progettazione architettonica, interior design, space planning - presenta oltre 40 opere che ripercorrono la fase creativa più matura dell’artista, caratterizzata da una cifra espressiva che ruota attorno alla Natura e a quel crogiuolo di forme, luci e colori che questa riesce continuamente a generare e rigenerare.
Da sempre al centro degli interessi di Luisella Traversi Guerra, la natura è il luogo in cui l’uomo avverte la propria arcaica appartenenza alla terra.
Muovendosi da suggestioni impressioniste, passando da Van Gogh all’amatissima Georgia O’Keeffe, il segno di Luisella Traversi Guerra si fa più materico, attingendo alla grande tradizione naturalistica lombarda, quella di Ennio Morlotti ma anche di Piero Giunni e Ilario Rossi.
Questa densità determina una vera e propria rivoluzione che si realizza grazie all’immaginario della pittrice. Passo dopo passo, il floreale vira verso l’informale, le tracce di figurativo scolorano nell’astratto, in un afflato di spiritualità.
Contemporaneamente, l’artista modifica il suo modus operandi, passando dalla pittura a olio, alla tempera e infine all’acrilico.
“Ho sperimentato molto – afferma Luisella Traversi Guerra – e ora ho più capacità di gestione delle densità, riesco a creare grumi utilizzando il bastoncino di legno per dare l’effetto a mosaico, oppure trasparenze liquide e impalpabili, quasi spirituali. Una vera scoperta è stata anche la spugna che mi permette di stendere, rimuovere, mediare, e poi ancora agire fino al risultato ideale”.
“La serie dei Materici espressivi è infatti una ricerca sulle possibilità degli acrilici abbinati ad altri componenti, in modo da dare espressione a uno spessore più consistente del lavoro pittorico e soddisfare un bisogno di concretezza o di basso rilievo alle immagini”.
Proprio il ciclo dei Materici espressivi risulta di fondamentale importanza nell’itinerario artistico di Luisella Traversi Guerra, non solo per la nuova centralità “materica”, quanto per la presenza ricorrente della figura del cerchio che si ritrova nelle sue opere come Rosa Mistica del 2009.
Più che quadri sono icone, in cui “il bisogno di unità, di devozione e di gratitudine - ricorda l’artista - spinge ad aprirsi alla dimensione della preghiera”.
Il “cerchio”, la “preghiera” sono due parole chiave del suo vocabolario, che non vanno minimamente trascurate, ma al contrario accolte nel loro senso mistico.
Decisa a insinuarsi nell’essenza della natura, Luisella Traversi Guerra si è spinta in direzione di un intimismo lieve, venato di sensualità, trasognato, ma sempre frutto di un’esperienza vissuta, gratificante o sofferta, schermo interiore di episodi della vita sedimentati nella memoria e successivamente riemersi.
Il percorso espositivo propone lavori iconici come La vita è bella del 2015, Nel blu del mio cielo del 2018, Antropocene del 2019 o ancora Pensiero nudo del 2015, chiaro esempio di quell’astrattismo spirituale che l’artista anela.
Il titolo della rassegna, mutuato dalla citazione di Jun’ichiro Tanizaki, uno dei più autorevoli scrittori giapponesi, ragiona sulla maestria come vertice dell’espressione artistica che viene raggiunta attraverso un metodico e costante esercizio tecnico. Lo stesso che Luisella Traversi Guerra insegue e che lega come un filo rosso le sue varie stagioni creative, in cui la pittura non è vista come mera professione, quanto come vocazione, necessaria alla propria crescita interiore.
Accompagna la mostra un volume Skira, con testi di Franco Marcoaldi e Chiara Gatti.
Luisella Traversi Guerra (Borgonovo Val Tidone, PC) è pittrice e scrittrice. Trascorre parte della sua infanzia a Parigi. Rientrata in Italia, per anni gestisce con dedizione ed entusiasmo la direzione e la valorizzazione delle risorse umane nella azienda di famiglia; si specializza maturando un’esperienza decennale nell’analisi comportamentale e nello sviluppo della qualità nell’ambiente di lavoro, diventando relatrice in conferenze.
Coltiva la passione per la pittura nel tempo libero, ma sempre di più si rende conto che il suo cammino di conoscenza e crescita si intrinseca profondamente con l’esperienza artistica e particolarmente con il mondo pittorico che le appartiene. Per questo la sua pittura diventa mezzo per esternare una profonda ricerca interiore, attraverso immagini simboliche e la sperimentazione di diverse tecniche. Se la sua pittura è un mezzo per esprimere il processo che anima la vita interiore dell’artista, la scrittura ne completa l’espressione, ampliandone la gamma di valori e sentimenti rivelati.
Negli anni espone più volte negli Stati Uniti d’America, in Cina, in Giappone, a Singapore, in Olanda, in Francia, in Inghilterra, in Germania, nel Principato di Monaco, in Lussemburgo, in Svizzera, in Ungheria, in Turchia, in Corea e in Belgio. Dal 2004 l’artista inizia a proporre il suo lavoro anche in Italia.
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