Marco Introini. Restauri a Milano. Dalla basilica di Sant’Ambrogio alla Torre Velasca. 170 anni di storia della famiglia Gasparoli
Dal 15 Ottobre 2024 al 30 Novembre 2024
Milano
Luogo: Galleria San Fedele
Indirizzo: Via Hoepli 3/A
Orari: dal martedì al sabato dalle 14.00 alle 18.00
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0331 794078
Sito ufficiale: http://www.gasparoli.it
Dal 16 ottobre al 30 novembre 2024, la Galleria San Fedele a Milano ospita la mostra di Marco Introini (Milano, 1968), autore di spicco della fotografia di architettura,dal titolo Restauri a Milano. Dalla basilica di Sant’Ambrogio alla Torre Velasca. 170 anni di storia della famiglia Gasparoli.
La rassegna, col patrocinio del Collegio degli Ingegneri di Milano, è organizzata in occasione dei 170 anni di vita dalla fondazione del gruppo Gasparoli s.r.l., azienda leader nel restauro, conservazione e manutenzione dell’edilizia storica e monumentale che, dal 1854, è sinonimo di eccellenza nel campo della cura del patrimonio architettonico italiano.
Una vicenda ultracentenaria caratterizzata da un’attività di cantiere sui maggiori edifici antichi e moderni italiani, raccontata in mostra da 30 scatti di Marco Introini, che conducono il visitatore in un viaggio lungo diversi secoli di storia milanese, tra i più importanti e prestigiosi edifici di culto e pubblici, dimore private, monumenti del capoluogo lombardo, oggetto degli interventi di restauro di Gasparoli.
“La nostra esperienza nelle attività di cantiere è ricca di sorprese ma soprattutto di emozioni - racconta Paolo Gasparoli – Per esempio, entrando per un restauro in uno stretto cunicolo sotterraneo, abbiamo potuto vedere una vasca in pietra, sconosciuta ai più, che la tradizione milanese racconta essere il primo fonte battesimale di Milano, detta Fonte di San Barnaba. Profondamente emozionante è stato anche aver contribuito alla indagine e poi alla esumazione dei resti dei martiri delle Cinque Giornate di Milano, sotto la Cripta dell’omonimo monumento.”
Il percorso espositivo parte idealmente dalle basiliche di sant’Ambrogio e san Lorenzo Maggiore per raggiungere la cinquecentesca chiesa di san Fedele edificata su progetto di Pellegrino Tibaldi e due simboli della città, come il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele II.
Un itinerario che prosegue nell’Ottocento con Palazzo Bagatti Valsecchi, Palazzo Turati, Palazzo Tarsis, quindi nel Novecento con Palazzo Broggi e Palazzo Ex Unicredit in piazza Cordusio, o la Stazione Centrale.
Le immagini di Marco Introini non dimenticano altri luoghi importanti per la storia di Milano, come l’Arco della Pace o l’arco di Porta Ticinese, così come capolavori dell’architettura contemporanea come la Cà Brutta di Giovanni Muzio o la Torre Velasca di BBPR, ed altro ancora.
Fotografare i processi evolutivi urbani è una pratica che ha sempre accompagnato l’attività di Marco Introini e costituisce strumento originale per una riflessione sull’architettura e sulla città, con la sua cifra più caratteristica: la luce nitida che avvolge le strutture e porta alla celebrazione della cultura materiale.
La volontà di documentare il gesto conservativo e artistico del restauro diventa occasione per creare opere d’arte capaci di raccontare la storia - e la cura del patrimonio - con immagini di grande intensità artistica.
Marco Introini (Milano, 1968) è laureato in architettura presso il Politecnico di Milano. Fotografo documentarista di paesaggio e architettura, è docente di Tecniche della rappresentazione dello spazio presso il Politecnico di Milano e di Fotografia dell’architettura presso la scuola di fotografia Bauer. Inserito nei venti fotografi di architettura protagonisti degli ultimi dieci anni da Letizia Gagliardi in La Misura dello Spazio (Contrasto 2010). Nel 2015 ha documentato l’architettura dal dopoguerra ad oggi in Lombardia per la Regione e MIBACT, viene invitato da OIGO (Osservatorio Internazionale sulle Grandi Opere) alla campagna fotografica sulla Calabria, The Third Island. Il progetto Milano Illuminista viene selezionato dal Fondo Malerba per la Fotografia. Nel 2016 ha esposto, con Gasparoli Srl, Ritratti di Monumenti al MA*GA Museo d’Arte Gallarate; partecipa alla XXI Triennale con Warm Modernity_Indian Paradigm (curato da Maddalena D’Alfonso) che, con omonimo libro, ha vinto il RedDot Award 2016. Nel 2018 è stato impegnato nei progetti: Mantova, architetture dal XII secolo al XX secolo (Politecnico di Milano); Ormea: segni del paesaggio per il progetto Nasagonado Art Project, e con Francesco Radino Gli scali ferroviari di Milano per la Fondazione AEM. Nel 2019 è stato invitato alla residenza d’artista Bocs Art Cosenza e nello stesso anno è stato invitato a realizzare un progetto fotografico sulle Repubbliche marinare per la biennale di Architettura di Pisa curata da Alfonso Femia. Le sue opere sono conservate alla Fondazione MAXXI, CSAC, Museo MA*GA, Fondazione AEM.
Inaugurazione: martedì 15 ottobre ore 17.30
La rassegna, col patrocinio del Collegio degli Ingegneri di Milano, è organizzata in occasione dei 170 anni di vita dalla fondazione del gruppo Gasparoli s.r.l., azienda leader nel restauro, conservazione e manutenzione dell’edilizia storica e monumentale che, dal 1854, è sinonimo di eccellenza nel campo della cura del patrimonio architettonico italiano.
Una vicenda ultracentenaria caratterizzata da un’attività di cantiere sui maggiori edifici antichi e moderni italiani, raccontata in mostra da 30 scatti di Marco Introini, che conducono il visitatore in un viaggio lungo diversi secoli di storia milanese, tra i più importanti e prestigiosi edifici di culto e pubblici, dimore private, monumenti del capoluogo lombardo, oggetto degli interventi di restauro di Gasparoli.
“La nostra esperienza nelle attività di cantiere è ricca di sorprese ma soprattutto di emozioni - racconta Paolo Gasparoli – Per esempio, entrando per un restauro in uno stretto cunicolo sotterraneo, abbiamo potuto vedere una vasca in pietra, sconosciuta ai più, che la tradizione milanese racconta essere il primo fonte battesimale di Milano, detta Fonte di San Barnaba. Profondamente emozionante è stato anche aver contribuito alla indagine e poi alla esumazione dei resti dei martiri delle Cinque Giornate di Milano, sotto la Cripta dell’omonimo monumento.”
Il percorso espositivo parte idealmente dalle basiliche di sant’Ambrogio e san Lorenzo Maggiore per raggiungere la cinquecentesca chiesa di san Fedele edificata su progetto di Pellegrino Tibaldi e due simboli della città, come il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele II.
Un itinerario che prosegue nell’Ottocento con Palazzo Bagatti Valsecchi, Palazzo Turati, Palazzo Tarsis, quindi nel Novecento con Palazzo Broggi e Palazzo Ex Unicredit in piazza Cordusio, o la Stazione Centrale.
Le immagini di Marco Introini non dimenticano altri luoghi importanti per la storia di Milano, come l’Arco della Pace o l’arco di Porta Ticinese, così come capolavori dell’architettura contemporanea come la Cà Brutta di Giovanni Muzio o la Torre Velasca di BBPR, ed altro ancora.
Fotografare i processi evolutivi urbani è una pratica che ha sempre accompagnato l’attività di Marco Introini e costituisce strumento originale per una riflessione sull’architettura e sulla città, con la sua cifra più caratteristica: la luce nitida che avvolge le strutture e porta alla celebrazione della cultura materiale.
La volontà di documentare il gesto conservativo e artistico del restauro diventa occasione per creare opere d’arte capaci di raccontare la storia - e la cura del patrimonio - con immagini di grande intensità artistica.
Marco Introini (Milano, 1968) è laureato in architettura presso il Politecnico di Milano. Fotografo documentarista di paesaggio e architettura, è docente di Tecniche della rappresentazione dello spazio presso il Politecnico di Milano e di Fotografia dell’architettura presso la scuola di fotografia Bauer. Inserito nei venti fotografi di architettura protagonisti degli ultimi dieci anni da Letizia Gagliardi in La Misura dello Spazio (Contrasto 2010). Nel 2015 ha documentato l’architettura dal dopoguerra ad oggi in Lombardia per la Regione e MIBACT, viene invitato da OIGO (Osservatorio Internazionale sulle Grandi Opere) alla campagna fotografica sulla Calabria, The Third Island. Il progetto Milano Illuminista viene selezionato dal Fondo Malerba per la Fotografia. Nel 2016 ha esposto, con Gasparoli Srl, Ritratti di Monumenti al MA*GA Museo d’Arte Gallarate; partecipa alla XXI Triennale con Warm Modernity_Indian Paradigm (curato da Maddalena D’Alfonso) che, con omonimo libro, ha vinto il RedDot Award 2016. Nel 2018 è stato impegnato nei progetti: Mantova, architetture dal XII secolo al XX secolo (Politecnico di Milano); Ormea: segni del paesaggio per il progetto Nasagonado Art Project, e con Francesco Radino Gli scali ferroviari di Milano per la Fondazione AEM. Nel 2019 è stato invitato alla residenza d’artista Bocs Art Cosenza e nello stesso anno è stato invitato a realizzare un progetto fotografico sulle Repubbliche marinare per la biennale di Architettura di Pisa curata da Alfonso Femia. Le sue opere sono conservate alla Fondazione MAXXI, CSAC, Museo MA*GA, Fondazione AEM.
Inaugurazione: martedì 15 ottobre ore 17.30
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