Massimo Kaufmann e Maria Morganti. Giardini Squisiti
Dal 04 Aprile 2014 al 11 Maggio 2014
Novate Milanese | Milano
Luogo: Casa Testori
Indirizzo: largo A. Testori 13
Orari: martedì-venerdì 10-18; sabato e festivi 12-20
Enti promotori:
- Regione Lombardia
- Associazione Giovanni Testori Onlus
- Associazione Casa Testori
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 36589697
E-Mail info: info@associazionetestori.it
Sito ufficiale: http://www.casatestori.it
Giovedì 3 aprile Casa Testori apre il programma espositivo 2014 con Giardini Squisiti, mostra bipersonale di Massimo Kaufmann e Maria Morganti. Ideato appositamente per la dimora di Giovanni Testori a Novate Milanese, il progetto prende forma attraverso gli interventi dei due artisti che occupano il pian terreno con progetti distinti che si compenetrano in alcuni momenti di contatto e di confronto.
Massimo Kaufmann ha scelto di ricreare un giardino d'inverno, un'opera corale realizzata site-specific grazie alla collaborazione di Stefano Arienti, Marco Cingolani, Giovanni Frangi, Fulvia Mendini, Andrea Mastrovito, Katja Noppes, Michela Pomaro, Massimo Uberti, (tutti ospiti di Casa Testori nelle passate edizioni di "Giorni Felici") chiamati a disegnare ognuno una striscia di muro delle pareti delle stanze senza conoscere quelle accanto, seguendo le linee guida indicate da Massimo Kaufmann, secondo l'esempio del cadavre exquis, il celebre gioco surrealista. Nasce così una vera stanza delle meraviglie, in cui il visitatore si trova immerso in un universo colorato.
Le pareti diventano tele in cui gli artisti coinvolti hanno impresso i loro tratti, la loro forza creativa, le loro emozioni e lo spettatore si trova chiamato a riconoscere la singolare mano dei diversi maestri. Nel passato la bellezza di una casa, di un palazzo, di una chiesa era spesso il risultato di una molteplicità di competenze e di arti capaci di modellarsi e fondersi insieme. Qui Kaufmann immagina gli artisti come partecipanti invitati ad una jam session. "Ciascuno suona, per così dire, un diverso strumento; io dirigo la band, i temi, i ritmi, ma ciascuno di voi, in piena libertà, suona la propria musica, il proprio 'a solo'".
Maria Morganti ha tratto spunto da Il gran teatro montano di Giovanni Testori e dalle descrizioni delle opere di Tanzio da Varallo e di Gaudenzio Ferrari al Sacro Monte di Varallo. Partendo da questi punti di riferimento, l'artista ha lavorato sul confronto tra colore scritto e colore dipinto, tra parola e opera, attraverso un'analisi attenta del testo che ha dato origine a una stratificazione intensa, in cui diventa difficile definire se il testo abbia preceduto il quadro o viceversa. "Da un lato è come se Testori mi avesse dato i termini per dire alcune cose sul mio lavoro, dall'altra è come se io parlassi attraverso le mie opere per conto di Testori".
I dipinti di Maria Morganti dialogano con gli scritti di Testori. Hanno a che fare con la carne, con il corpo, con la pittura che si fa corpo, dunque con la materialità della pittura. Il risultato di questo processo è una sedimentazione di veli di olio su tele, carte e sculture in rodocrosite e travertino, che occupano il salone principale e la veranda della casa. Un incontro documentato anche da alcuni diari esposti in mostra che raccontano del tempo con Testori, cioè del tempo in cui le parole di Testori su Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo hanno accompagnato le giornate dell'artista.
Massimo Kaufmann (Milano, 1963) vive e lavora tra New York e Milano. Attivo dalla fine degli anni Ottanta in quella generazione di artisti nati dopo il 1960 che si impone sulla scena italiana dopo le esperienze dell'Arte Povera e della Transavanguardia, il suo lavoro si colloca nella Scena Emergente documentata dal Museo Pecci di Prato nel 1990. Espone in numerose gallerie italiane: Studio Guenzani, Studio Marconi, Mimmo Scognamiglio a Milano, Lia Rumma a Napoli, Galleria Emilio Mazzoli a Modena, Gianenzo Sperone a Roma. Il suo lavoro è presente a Parigi (Fondation Cartier), Berlino (Martin Gropius Bau, Metropolis) Amsterdam (De Appel), Vienna (Palais Lichtenstein, Fondazione Ludwig) e a New York (Sperone-Westwater, Bronx Musem), a Phoenix, Nizza (Musée d'Art Contemporaine) Roma Galleria Nazionale d'arte Moderna, (Quadriennale 1996 e 2005, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), Milano (PAC, Triennale, Collezione Palazzo Reale), Bologna (Mambo) e nei musei di Graz, Sarajevo, Tel Aviv. Dal 2010 collabora con l'Accademia di Brera a Milano, dove tiene seminari sull'arte contemporanea.
Maria Morganti (Milano, 1965) vive e lavora a Venezia. Comincia a dipingere al liceo artistico Hajech di Milano, stimolata dall'incontro con Carmengloria Morales. Del 1985 è il confronto con Frederic Matys Thursz, alla Studio School di New York. Nel 1989 si diploma all'Accademia di Brera, con una tesi sul problema dell'insegnamento della pittura e l'anno successivo segue il Corso Master in Pittura alla New York University.
Dal 1983 espone in spazi pubblici e privati in Italia e all'estero. Tra le mostre recenti: Un diario tira l'altro, Ottozoo, a cura di M. Tagliafierro (Milano, 2010); L'Unità di misura è il colore, Museo di Castelvecchio, a cura di C. Bertola (Verona 2010); Indugi, con Bruna Esposito, Caterina Tognon Arte Contemporanea, a cura di C. Bertola (Venezia 2009); Diari Cromatici, Fondazione Querini Stampalia, a cura di C. Bertola (Venezia 2008); Diaries, Florence Lynch Gallery (New York 2008); Flux (Liege, Belgio 2007); Leporelli, nell'ambito di Re-Enacted-White Screen, ViaFarini, a cura di M. Farronato (Milano 2007); History of a Painting, Barbara Behan Gallery (Londra 2006); Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, a cura di A. Vettese (Venezia 2006). Dal 1992 al 2012 coordina gli Incontri del mercoledì, cominciati nel suo studio e proseguiti alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Nel 2012 tiene il laboratorio intensivo Visual Knowledge: pensare e praticare la pittura
Massimo Kaufmann ha scelto di ricreare un giardino d'inverno, un'opera corale realizzata site-specific grazie alla collaborazione di Stefano Arienti, Marco Cingolani, Giovanni Frangi, Fulvia Mendini, Andrea Mastrovito, Katja Noppes, Michela Pomaro, Massimo Uberti, (tutti ospiti di Casa Testori nelle passate edizioni di "Giorni Felici") chiamati a disegnare ognuno una striscia di muro delle pareti delle stanze senza conoscere quelle accanto, seguendo le linee guida indicate da Massimo Kaufmann, secondo l'esempio del cadavre exquis, il celebre gioco surrealista. Nasce così una vera stanza delle meraviglie, in cui il visitatore si trova immerso in un universo colorato.
Le pareti diventano tele in cui gli artisti coinvolti hanno impresso i loro tratti, la loro forza creativa, le loro emozioni e lo spettatore si trova chiamato a riconoscere la singolare mano dei diversi maestri. Nel passato la bellezza di una casa, di un palazzo, di una chiesa era spesso il risultato di una molteplicità di competenze e di arti capaci di modellarsi e fondersi insieme. Qui Kaufmann immagina gli artisti come partecipanti invitati ad una jam session. "Ciascuno suona, per così dire, un diverso strumento; io dirigo la band, i temi, i ritmi, ma ciascuno di voi, in piena libertà, suona la propria musica, il proprio 'a solo'".
Maria Morganti ha tratto spunto da Il gran teatro montano di Giovanni Testori e dalle descrizioni delle opere di Tanzio da Varallo e di Gaudenzio Ferrari al Sacro Monte di Varallo. Partendo da questi punti di riferimento, l'artista ha lavorato sul confronto tra colore scritto e colore dipinto, tra parola e opera, attraverso un'analisi attenta del testo che ha dato origine a una stratificazione intensa, in cui diventa difficile definire se il testo abbia preceduto il quadro o viceversa. "Da un lato è come se Testori mi avesse dato i termini per dire alcune cose sul mio lavoro, dall'altra è come se io parlassi attraverso le mie opere per conto di Testori".
I dipinti di Maria Morganti dialogano con gli scritti di Testori. Hanno a che fare con la carne, con il corpo, con la pittura che si fa corpo, dunque con la materialità della pittura. Il risultato di questo processo è una sedimentazione di veli di olio su tele, carte e sculture in rodocrosite e travertino, che occupano il salone principale e la veranda della casa. Un incontro documentato anche da alcuni diari esposti in mostra che raccontano del tempo con Testori, cioè del tempo in cui le parole di Testori su Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo hanno accompagnato le giornate dell'artista.
Massimo Kaufmann (Milano, 1963) vive e lavora tra New York e Milano. Attivo dalla fine degli anni Ottanta in quella generazione di artisti nati dopo il 1960 che si impone sulla scena italiana dopo le esperienze dell'Arte Povera e della Transavanguardia, il suo lavoro si colloca nella Scena Emergente documentata dal Museo Pecci di Prato nel 1990. Espone in numerose gallerie italiane: Studio Guenzani, Studio Marconi, Mimmo Scognamiglio a Milano, Lia Rumma a Napoli, Galleria Emilio Mazzoli a Modena, Gianenzo Sperone a Roma. Il suo lavoro è presente a Parigi (Fondation Cartier), Berlino (Martin Gropius Bau, Metropolis) Amsterdam (De Appel), Vienna (Palais Lichtenstein, Fondazione Ludwig) e a New York (Sperone-Westwater, Bronx Musem), a Phoenix, Nizza (Musée d'Art Contemporaine) Roma Galleria Nazionale d'arte Moderna, (Quadriennale 1996 e 2005, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), Milano (PAC, Triennale, Collezione Palazzo Reale), Bologna (Mambo) e nei musei di Graz, Sarajevo, Tel Aviv. Dal 2010 collabora con l'Accademia di Brera a Milano, dove tiene seminari sull'arte contemporanea.
Maria Morganti (Milano, 1965) vive e lavora a Venezia. Comincia a dipingere al liceo artistico Hajech di Milano, stimolata dall'incontro con Carmengloria Morales. Del 1985 è il confronto con Frederic Matys Thursz, alla Studio School di New York. Nel 1989 si diploma all'Accademia di Brera, con una tesi sul problema dell'insegnamento della pittura e l'anno successivo segue il Corso Master in Pittura alla New York University.
Dal 1983 espone in spazi pubblici e privati in Italia e all'estero. Tra le mostre recenti: Un diario tira l'altro, Ottozoo, a cura di M. Tagliafierro (Milano, 2010); L'Unità di misura è il colore, Museo di Castelvecchio, a cura di C. Bertola (Verona 2010); Indugi, con Bruna Esposito, Caterina Tognon Arte Contemporanea, a cura di C. Bertola (Venezia 2009); Diari Cromatici, Fondazione Querini Stampalia, a cura di C. Bertola (Venezia 2008); Diaries, Florence Lynch Gallery (New York 2008); Flux (Liege, Belgio 2007); Leporelli, nell'ambito di Re-Enacted-White Screen, ViaFarini, a cura di M. Farronato (Milano 2007); History of a Painting, Barbara Behan Gallery (Londra 2006); Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, a cura di A. Vettese (Venezia 2006). Dal 1992 al 2012 coordina gli Incontri del mercoledì, cominciati nel suo studio e proseguiti alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Nel 2012 tiene il laboratorio intensivo Visual Knowledge: pensare e praticare la pittura
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