Massimo Kaufmann | Gonçalo Mabunda
Goncalo Mabunda, Untitled Mask_2018-19, mixed media, cm. 102x125
Dal 18 February 2021 al 3 April 2021
Milano
Luogo: Galleria Giovanni Bonelli
Indirizzo: Via L.P.Lambertenghi 6
Telefono per informazioni: +39 02 87246945
E-Mail info: info@galleriagiovannibonelli.it
Sito ufficiale: http://www.galleriagiovannibonelli.com
La Galleria Giovanni Bonelli è orgogliosa di aprire la stagione espositiva 2021 con una doppia personale di Massimo Kaufmann e -grazie alla collaborazione con Lis10Gallery- Gonçalo Mabunda.
Nella produzione degli ultimi dieci anni di Massimo Kaufmann emerge la volontà di rendere visibile la durata del processo creativo insito in ognuno dei suoi quadri. Le opere, definibili come delle astratte atmosfere pittoriche, sono il risultato di un meticoloso e sorvegliato dropping sulla tela posta orizzontalmente di fronte a sé. Kaufmann stesso spiega che dipinge “senza alcun supporto narrativo o descrittivo (…) utilizzando un colore, tutti i colori per evitare tranelli simbolici”. La sua pittura composta da stratificazioni di trasparenze di colore può essere letta come un processo di crescente meditazione in cui i gesti vengono gradualmente ridotti al minimo.
Alcune opere di grandi dimensioni dell’artista italiano saranno presentate in dialogo con le sculture di Gonçalo Mabunda che, nel 2019, ha rappresentato la sua nazione (Mozambico) alla Biennale di Venezia. Mabunda trasforma materiali bellici -oggi dismessi- che furono utilizzati durante i sanguinosi anni della guerra civile che ha afflitto il Mozambico per ben 16 anni. L’artista si appropria di qualsiasi tipo di scarto bellico -proiettili, bombe, fucili- assemblando le varie parti per comporre maschere e troni. Le sua maschere hanno un forte potere evocativo e riescono a mantenere i valori simbolici e rituali delle antiche maschere tribali -che sono parte della cultura e della tradizione dell’artista- pur convertendole in una veste totalmente contemporanea.
Massimo Kaufmann (1963, Milano. Vive e lavora a Milano) è esponente di rilevo della generazione artistica affermatasi nei primi anni Novanta a Milano, imponendosi sulla scena italiana dopo l’Arte Povera e la Transavanguardia, utilizzando i più disparati mezzi espressivi, dall’installazione alla pittura, dalla fotografia al video e sfuggendo alle catalogazioni ed ai manifesti programmatici. Oltre al MAMbo, il suoi lavori fanno parte delle Collezioni di importanti Musei internazionali: Parigi (Fondation Cartier), Berlino (Martin Gropius Bau, Metropolis), Amsterdam (De Appel), Vienna (Palais Liechtenstein, Fondazione Ludwig), New York (Sperone-Westwater, Bronx Museum), Phoenix, Nizza (Musee d’Art Contemporaine), Roma Galleria Nazionale d’arte Moderna, (Quadriennale 1996 e 2005 , Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Milano (PAC, Triennale, Collezione Palazzo Reale) e nei musei di Graz, Sarajevo, Tel Aviv.
Gonçalo Mabunda (1975, Maputo District, Mozambico. Vive e lavora a Maputo)
Nonostante l’infanzia trascorsa in un paese devastato dalla guerra civile (1975-1991) Mabunda ha potuto frequentare le scuole della capitale del Mozambico (Maputo): ha iniziato a dipingere a 17 anni e dai 22 anni ha iniziato a lavorare come artista a tempo pieno. Ha al suo attivo la partecipazione ad esposizioni in prestigiose istituzioni di livello internazionale quali ad esempio: il Centre Georges Pompidou di Parigi (2005); il Mori Museum di Tokyo (2006); il Guggenheim di Bilbao (2016); Palazzo Reale di Milano (2016); il Palais de Tokyo di Parigi (2018). La sua prima presenza alla Biennale di Venezia risale al 2015 mentre quest’anno (2019) è stato selezionato per rappresentare il Mozambico nel padiglione nazionale. A livello internazionale collabora con la Jack Bell Gallery di Londra. Numerosi riconoscimenti internazionali gli sono stati conferiti per il suo impegno di attivista contro la guerra trasmesso attraverso i suoi lavori.
Nella produzione degli ultimi dieci anni di Massimo Kaufmann emerge la volontà di rendere visibile la durata del processo creativo insito in ognuno dei suoi quadri. Le opere, definibili come delle astratte atmosfere pittoriche, sono il risultato di un meticoloso e sorvegliato dropping sulla tela posta orizzontalmente di fronte a sé. Kaufmann stesso spiega che dipinge “senza alcun supporto narrativo o descrittivo (…) utilizzando un colore, tutti i colori per evitare tranelli simbolici”. La sua pittura composta da stratificazioni di trasparenze di colore può essere letta come un processo di crescente meditazione in cui i gesti vengono gradualmente ridotti al minimo.
Alcune opere di grandi dimensioni dell’artista italiano saranno presentate in dialogo con le sculture di Gonçalo Mabunda che, nel 2019, ha rappresentato la sua nazione (Mozambico) alla Biennale di Venezia. Mabunda trasforma materiali bellici -oggi dismessi- che furono utilizzati durante i sanguinosi anni della guerra civile che ha afflitto il Mozambico per ben 16 anni. L’artista si appropria di qualsiasi tipo di scarto bellico -proiettili, bombe, fucili- assemblando le varie parti per comporre maschere e troni. Le sua maschere hanno un forte potere evocativo e riescono a mantenere i valori simbolici e rituali delle antiche maschere tribali -che sono parte della cultura e della tradizione dell’artista- pur convertendole in una veste totalmente contemporanea.
Massimo Kaufmann (1963, Milano. Vive e lavora a Milano) è esponente di rilevo della generazione artistica affermatasi nei primi anni Novanta a Milano, imponendosi sulla scena italiana dopo l’Arte Povera e la Transavanguardia, utilizzando i più disparati mezzi espressivi, dall’installazione alla pittura, dalla fotografia al video e sfuggendo alle catalogazioni ed ai manifesti programmatici. Oltre al MAMbo, il suoi lavori fanno parte delle Collezioni di importanti Musei internazionali: Parigi (Fondation Cartier), Berlino (Martin Gropius Bau, Metropolis), Amsterdam (De Appel), Vienna (Palais Liechtenstein, Fondazione Ludwig), New York (Sperone-Westwater, Bronx Museum), Phoenix, Nizza (Musee d’Art Contemporaine), Roma Galleria Nazionale d’arte Moderna, (Quadriennale 1996 e 2005 , Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Milano (PAC, Triennale, Collezione Palazzo Reale) e nei musei di Graz, Sarajevo, Tel Aviv.
Gonçalo Mabunda (1975, Maputo District, Mozambico. Vive e lavora a Maputo)
Nonostante l’infanzia trascorsa in un paese devastato dalla guerra civile (1975-1991) Mabunda ha potuto frequentare le scuole della capitale del Mozambico (Maputo): ha iniziato a dipingere a 17 anni e dai 22 anni ha iniziato a lavorare come artista a tempo pieno. Ha al suo attivo la partecipazione ad esposizioni in prestigiose istituzioni di livello internazionale quali ad esempio: il Centre Georges Pompidou di Parigi (2005); il Mori Museum di Tokyo (2006); il Guggenheim di Bilbao (2016); Palazzo Reale di Milano (2016); il Palais de Tokyo di Parigi (2018). La sua prima presenza alla Biennale di Venezia risale al 2015 mentre quest’anno (2019) è stato selezionato per rappresentare il Mozambico nel padiglione nazionale. A livello internazionale collabora con la Jack Bell Gallery di Londra. Numerosi riconoscimenti internazionali gli sono stati conferiti per il suo impegno di attivista contro la guerra trasmesso attraverso i suoi lavori.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 20 November 2025 al 6 April 2026
Bologna | Museo Civico Archeologico di Bologna
Graphic Japan. Da Hokusai al Manga
-
Dal 14 November 2025 al 15 March 2026
Roma | Musei Capitolini
Cartier e il Mito ai Musei Capitolini
-
Dal 14 November 2025 al 15 February 2026
Bologna | Palazzo Fava
Michelangelo e Bologna
-
Dal 13 November 2025 al 18 April 2026
Roma | Musei Vaticani
“L’irrefrenabile curiosità”. Capolavori del Novecento dalla Collezione di Leone Piccioni
-
Dal 15 November 2025 al 10 May 2026
Treviso | Museo Santa Caterina
DA PICASSO A VAN GOGH. Capolavori dal Toledo Museum of Art. Storie di pittura dall’astrazione all’impressionismo
-
Dal 8 November 2025 al 11 January 2026
Venezia | Museo Correr
CARATTERI. Calligrafia e tipografia: Corea del Sud e Stati Uniti