Matteo Ceschi. So close / Così vicino
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Matteo Ceschi. So close / Così vicino, Area 35, Milano
Dal 24 Settembre 2014 al 02 Ottobre 2014
Milano
Luogo: Area 35
Indirizzo: via Vigevano 35
Orari: da lunedì a venerdì 15.30-19.30; sabato e domenica su appuntamento
Curatori: Federico Ramponi
Telefono per informazioni: +39 339 3916889
E-Mail info: info@area35artfactory.com
Sito ufficiale: http://area35artfactory.com
La vicinanza è un punto limite al di qua o al di là del quale i significati della quotidianità cambiano radicalmente. Il tema è più complesso e multidimensionale di quanto sembri. Ogni scelta, ogni istante, ogni idea può dare una svolta profonda al senso della vicinanza e l'obiettivo ha il delicato compito di fissarlo per sempre mentre l'inquadratura deve avere la fortuna di racchiuderlo in una narrazione essenziale e perturbatrice. Curare una sintesi di questi istanti significa frapporsi tra la fisicità della passione del fotografo e le impalpabili aspettative del pubblico, significa tagliare con dolcezza e cura il cordone ombelicale dell'intero pensiero di un artista e consegnarlo nelle mani di chi ne deciderà la crescita. So Close.../Così vicino… nasce per questo gesto estraneo, cruento e al tempo stesso premuroso, compiuto affinché leggeri inconsapevoli attimi dialoghino con racconti così profondi da rimanere eternati in un'unica memoria. (Federico Ramponi)
MATTEO CESCHI, storico, giornalista, classe 1974, si appassiona per la prima volta di fotografia quando prende in mano i numerosi album di famiglia. Con gli anni mostra una spiccata predilezione per gli scatti in bianco & nero – preferibilmente soggetti umani ritratti con discrezione nelle loro storie quotidiane – e si sforza di spingere l'occhio oltre la gabbia dell'obiettivo accarezzando l'idea di un ideale contatto fisico con i soggetti immortalati. Occhio e mano sono guidati in questa exciting experience da un istinto musicale.
"There are people so dear", in questa semplice ed efficace strofa inedita di Jimi Hendrix è racchiusa la mia filosofia. Quando sono dietro l'obiettivo – a essere sinceri, al momento dello scatto mi ritrovo sempre al di là – mi dimentico spesso di cosa stringo tra le mani calamitato inesorabilmente verso l'altro, il possibile soggetto della mia foto. Una curiosità umana, azzarderei pasoliniana, mi dà il coraggio sufficiente di osare e di applicare quella leggera pressione sul pulsante. D'altronde, cosa c'è di più naturale che raffigurare un proprio simile nella speranza di ritrovare nell'altro espressioni a noi così connaturate da risultare scontate?
(Matteo Ceschi)
MATTEO CESCHI, storico, giornalista, classe 1974, si appassiona per la prima volta di fotografia quando prende in mano i numerosi album di famiglia. Con gli anni mostra una spiccata predilezione per gli scatti in bianco & nero – preferibilmente soggetti umani ritratti con discrezione nelle loro storie quotidiane – e si sforza di spingere l'occhio oltre la gabbia dell'obiettivo accarezzando l'idea di un ideale contatto fisico con i soggetti immortalati. Occhio e mano sono guidati in questa exciting experience da un istinto musicale.
"There are people so dear", in questa semplice ed efficace strofa inedita di Jimi Hendrix è racchiusa la mia filosofia. Quando sono dietro l'obiettivo – a essere sinceri, al momento dello scatto mi ritrovo sempre al di là – mi dimentico spesso di cosa stringo tra le mani calamitato inesorabilmente verso l'altro, il possibile soggetto della mia foto. Una curiosità umana, azzarderei pasoliniana, mi dà il coraggio sufficiente di osare e di applicare quella leggera pressione sul pulsante. D'altronde, cosa c'è di più naturale che raffigurare un proprio simile nella speranza di ritrovare nell'altro espressioni a noi così connaturate da risultare scontate?
(Matteo Ceschi)
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