Maurizio Galimberti. Istanti di storia
Dal 11 Febbraio 2023 al 30 Aprile 2023
Lissone | Milano
Luogo: MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone
Indirizzo: Viale Elisa Ancona 6
Orari: mercoledì e venerdì: 10-13; giovedì: 16-19; sabato e domenica: 10-12 / 15-19
Curatori: Francesca Guerisoli e Denis Curti
Enti promotori:
- Comune di Lissone
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 039 2145174
E-Mail info: museo@comune.lissone.mb.it
Sito ufficiale: http://www.museolissone.it
Dall’11 febbraio al 30 aprile il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone presenta Istanti di storia, una personale di Maurizio Galimberti (Como, 1956) curata da Francesca Guerisoli e Denis Curti.
La mostra presenta per la prima volta al pubblico il ciclo completo che si ispira alla storia del Novecento e ai suoi protagonisti: sessanta opere di grande formato costituite da assemblaggi di istantanee fotografiche che ripropongono alcune delle immagini più iconiche degli ultimi decenni, attraverso cui l’artista rilegge la memoria collettiva.
Galimberti seleziona fotografie di altri autori – tra le più rappresentative degli accadimenti che hanno caratterizzato il nostro passato più recente –, le fotografa più volte da prospettive differenti, le scompone e le ricompone “a mosaico”, reiterando così la loro valenza simbolica, come a voler sottolineare la forza di queste stesse immagini, il cui potere evocativo “vale più di mille parole”.
Questi mosaici non “spiegano” i fatti, né intendono dare risposte precise sul corso della storia, bensì, se visti nella loro totalità, appaiono come un campionario di eventi memorabili che attraverso l’intervento artistico si svincolano dalla documentazione storicizzata per assumere le sembianze eteree di reliquie contemporanee, commenta Denis Curti.
Il percorso espositivo si sviluppa in senso cronologico presentando rielaborazioni di immagini simbolo tratte dal mondo dell’attualità, della cinematografia e dello spettacolo (lo sbarco sulla luna, l’immagine simbolo del film Easy Rider, Anna Magnani in Roma città aperta, il pianto di Sofia Loren in La Ciociara, Jimi Hendrix con la sua chitarra, la tragedia del Grande Torino); si addentra nel buio della storia (la battaglia di Iwo Jima, la bomba atomica su Hiroshima, l’ingresso dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la crisi del Medio Oriente e il terrorismo degli anni ‘70, Mani Pulite, l’attentato alle Torri Gemelle); ripercorre i dolorosi traumi dell’infanzia (il bambino del Ghetto di Varsavia, i bambini di Mengele, la celebre foto della bambina vietnamita bruciata dal Napalm); si sofferma davanti alle più grandi personalità del Novecento (Che Guevara con il suo celebre sigaro, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Aldo Moro, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Michail Gorbačëv e Boris Eltsin, Nelson Mandela) fino ad arrivare alla pandemia di Covid-19. L’itinerario espositivo si chiude con un lavoro inedito: la toccante rilettura della tragedia di Marcinelle, quando nella calda giornata estiva dell’8 agosto 1956, poco distante dalla città belga si consumò uno degli incidenti minerari più gravi della storia: 262 i morti, tra cui 136 immigrati italiani.
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956, vive e lavora tra Monza e Milano.
Si accosta al mondo della fotografia analogica con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi focalizzare nel 1983 il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa testimonial ufficiale realizzando il volume Polaroid Pro Art (1995), divenuto vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana”
Nel 1992 ottiene il prestigioso “Gran Prix Kodak Pubblicità Italia”. Per Kodak Italia realizza nel 2000 una mostra itinerante della serie I Maestri. Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti.
Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di Michele Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo e del movimento.
Numerosi divengono i ritratti eseguiti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste rappresentazioni di volti lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia.
Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi, architetture e città.
Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da qui comincia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini.
Nel 2003 dedicherà il suo lavoro alla realizzazione del volume Viaggio in Italia, a cura di Denis Curti, un racconto di alcuni luoghi del nostro paese attraverso le singole polaroid.
Nel 2006, durante il suo primo viaggio a New York, comincia la sua ricerca sulla luce, sull’energia ispirata da questa nuova città che per l’artista diviene la rappresentazione ideale del mondo contemporaneo. A New York dedicherà un ulteriore lavoro del 2010 realizzando un importante corpus di Polaroid Singole e di Mosaici, alternando storie di particolari, immagini di intimità umane a scatti che si prestano allo studio, eseguito con rigore matematico, delle diverse armonie compositive: espresse nelle imponenti immagini dei grattacieli, del cielo, della luce, delle strade di New York, seguiranno i lavori monografici su altre città come Berlino, Venezia e Napoli. Parallelamente, cresce l’apprezzamento per la sua ricerca, per le particolari tecniche da lui sviluppate, suscitando l’interesse di interlocutori provenienti da diversi ambiti.
Grazie a queste collaborazioni nascono nuovi progetti artistici e creativi anche in collaborazione con grandi aziende italiane. Nel 2013 presenta a Venezia il progetto Paesaggio Italia / Italyscapes, a cura di Benedetta Donato, la prima mostra antologica dedicata alla ricerca dell’autore sul paesaggio da cui è stata tratta l’omonima pubblicazione edita da Marsilio Editori. La mostra, prodotta da Giart, è divenuta progetto itinerante, esposto in varie sedi istituzionali italiane e infine a New York.
In occasione di EXPO 2015, ha presentato la pubblicazione Milano by Maurizio Galimberti (MBP Gruppo Editoriale) e la mostra Metamorfosi. La città che sale.
Nel 2017 partecipa alla 57ª Biennale Arte di Venezia (Padiglione Venezia, a cura del Prof. Stefano Zecchi).
Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni di fotografia.
Inaugurazione sabato 11 febbraio, ore 18
La mostra presenta per la prima volta al pubblico il ciclo completo che si ispira alla storia del Novecento e ai suoi protagonisti: sessanta opere di grande formato costituite da assemblaggi di istantanee fotografiche che ripropongono alcune delle immagini più iconiche degli ultimi decenni, attraverso cui l’artista rilegge la memoria collettiva.
Galimberti seleziona fotografie di altri autori – tra le più rappresentative degli accadimenti che hanno caratterizzato il nostro passato più recente –, le fotografa più volte da prospettive differenti, le scompone e le ricompone “a mosaico”, reiterando così la loro valenza simbolica, come a voler sottolineare la forza di queste stesse immagini, il cui potere evocativo “vale più di mille parole”.
Questi mosaici non “spiegano” i fatti, né intendono dare risposte precise sul corso della storia, bensì, se visti nella loro totalità, appaiono come un campionario di eventi memorabili che attraverso l’intervento artistico si svincolano dalla documentazione storicizzata per assumere le sembianze eteree di reliquie contemporanee, commenta Denis Curti.
Il percorso espositivo si sviluppa in senso cronologico presentando rielaborazioni di immagini simbolo tratte dal mondo dell’attualità, della cinematografia e dello spettacolo (lo sbarco sulla luna, l’immagine simbolo del film Easy Rider, Anna Magnani in Roma città aperta, il pianto di Sofia Loren in La Ciociara, Jimi Hendrix con la sua chitarra, la tragedia del Grande Torino); si addentra nel buio della storia (la battaglia di Iwo Jima, la bomba atomica su Hiroshima, l’ingresso dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la crisi del Medio Oriente e il terrorismo degli anni ‘70, Mani Pulite, l’attentato alle Torri Gemelle); ripercorre i dolorosi traumi dell’infanzia (il bambino del Ghetto di Varsavia, i bambini di Mengele, la celebre foto della bambina vietnamita bruciata dal Napalm); si sofferma davanti alle più grandi personalità del Novecento (Che Guevara con il suo celebre sigaro, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Aldo Moro, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Michail Gorbačëv e Boris Eltsin, Nelson Mandela) fino ad arrivare alla pandemia di Covid-19. L’itinerario espositivo si chiude con un lavoro inedito: la toccante rilettura della tragedia di Marcinelle, quando nella calda giornata estiva dell’8 agosto 1956, poco distante dalla città belga si consumò uno degli incidenti minerari più gravi della storia: 262 i morti, tra cui 136 immigrati italiani.
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956, vive e lavora tra Monza e Milano.
Si accosta al mondo della fotografia analogica con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi focalizzare nel 1983 il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa testimonial ufficiale realizzando il volume Polaroid Pro Art (1995), divenuto vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana”
Nel 1992 ottiene il prestigioso “Gran Prix Kodak Pubblicità Italia”. Per Kodak Italia realizza nel 2000 una mostra itinerante della serie I Maestri. Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti.
Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di Michele Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo e del movimento.
Numerosi divengono i ritratti eseguiti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste rappresentazioni di volti lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia.
Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi, architetture e città.
Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da qui comincia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini.
Nel 2003 dedicherà il suo lavoro alla realizzazione del volume Viaggio in Italia, a cura di Denis Curti, un racconto di alcuni luoghi del nostro paese attraverso le singole polaroid.
Nel 2006, durante il suo primo viaggio a New York, comincia la sua ricerca sulla luce, sull’energia ispirata da questa nuova città che per l’artista diviene la rappresentazione ideale del mondo contemporaneo. A New York dedicherà un ulteriore lavoro del 2010 realizzando un importante corpus di Polaroid Singole e di Mosaici, alternando storie di particolari, immagini di intimità umane a scatti che si prestano allo studio, eseguito con rigore matematico, delle diverse armonie compositive: espresse nelle imponenti immagini dei grattacieli, del cielo, della luce, delle strade di New York, seguiranno i lavori monografici su altre città come Berlino, Venezia e Napoli. Parallelamente, cresce l’apprezzamento per la sua ricerca, per le particolari tecniche da lui sviluppate, suscitando l’interesse di interlocutori provenienti da diversi ambiti.
Grazie a queste collaborazioni nascono nuovi progetti artistici e creativi anche in collaborazione con grandi aziende italiane. Nel 2013 presenta a Venezia il progetto Paesaggio Italia / Italyscapes, a cura di Benedetta Donato, la prima mostra antologica dedicata alla ricerca dell’autore sul paesaggio da cui è stata tratta l’omonima pubblicazione edita da Marsilio Editori. La mostra, prodotta da Giart, è divenuta progetto itinerante, esposto in varie sedi istituzionali italiane e infine a New York.
In occasione di EXPO 2015, ha presentato la pubblicazione Milano by Maurizio Galimberti (MBP Gruppo Editoriale) e la mostra Metamorfosi. La città che sale.
Nel 2017 partecipa alla 57ª Biennale Arte di Venezia (Padiglione Venezia, a cura del Prof. Stefano Zecchi).
Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni di fotografia.
Inaugurazione sabato 11 febbraio, ore 18
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