Nikolaus Geyrhalter
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Nikolaus Geyrhalter, Donauspital, Austria, 2012
Dal 16 Luglio 2014 al 20 Luglio 2014
Milano
Luogo: Spazio Oberdan
Indirizzo: viale Vittorio Veneto 2
Telefono per informazioni: +39 02 87242114 / 02 77406316
E-Mail info: info@cinetecamilano.it
Sito ufficiale: http://oberdan.cinetecamilano.it
In collaborazione con Trento Film Festival e il Forum Austriaco di Cultura di Milano offriamo a tutti gli appassionati l’opportunità di scoprire il grande cinema di Nikolaus Geyrhalter, uno dei maggiori documentaristi viventi, del quale proponiamo in anteprima italiana 4 opere : Donauspital (Austria, 2012), Abendland (Austria, 2011), 7915 Km (Austria, 2008), Allentsteig (Austria, 2010).
Nato a Vienna nel 1972, Geyralther ha iniziato giovanissimo l’attività di regista e da allora ha realizzato numerosi film, molti dei quali premiati nei più importanti festival internazionali (La Viennale, Visions du Réel di Nyon, Berlino, Amsterdam).
Quello di Geyralther è un cinema che a partire dalla realtà si fa visionario. L’occhio del regista, puntato con maniacale insistenza sui soggeti dei suoi film, costringe questi stessi soggetti a svelare il proprio lato nascosto, ne infrange la superficie per penetrarvi in profondità, ne illumina i meandri più inconsueti, arrivando a catturare di cose e persone la più autentica complessità. Davanti ai suoi film si prova una sorta di effetto straniante, di stupefazione, come guardare quelle parti di mondo senza riconoscerle del tutto, ma anche con il sospetto di vederle per la prima volta e comunque la consapevolezza di guardarle con sguardo diverso, capace di reinventarle.
Nato a Vienna nel 1972, Geyralther ha iniziato giovanissimo l’attività di regista e da allora ha realizzato numerosi film, molti dei quali premiati nei più importanti festival internazionali (La Viennale, Visions du Réel di Nyon, Berlino, Amsterdam).
Quello di Geyralther è un cinema che a partire dalla realtà si fa visionario. L’occhio del regista, puntato con maniacale insistenza sui soggeti dei suoi film, costringe questi stessi soggetti a svelare il proprio lato nascosto, ne infrange la superficie per penetrarvi in profondità, ne illumina i meandri più inconsueti, arrivando a catturare di cose e persone la più autentica complessità. Davanti ai suoi film si prova una sorta di effetto straniante, di stupefazione, come guardare quelle parti di mondo senza riconoscerle del tutto, ma anche con il sospetto di vederle per la prima volta e comunque la consapevolezza di guardarle con sguardo diverso, capace di reinventarle.
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