OUT OF ORDER. I Collages di Louise Nevelson
Dal 24 Marzo 2022 al 29 Luglio 2022
Milano
Luogo: GióMARCONI
Indirizzo: Via Tadino 15
Telefono per informazioni: +39 02 29404373
E-Mail info: info@giomarconi.com
Sito ufficiale: http://www.giomarconi.com
Gió Marconi è lieto di presentare, dal 25 marzo al 29 luglio 2022, negli spazi recentemente rinnovati di Via Tadino 15 a Milano OUT OF ORDER: un’importante mostra dedicata ai collages di Louise Nevelson e la nuova pubblicazione, edita da Fondazione Marconi / Mousse Publishing, sul lavoro della scultrice americana.
Il progetto complessivo è a cura dello specialista di collage Yuval Etgar ed è realizzato con il supporto della Fondazione Louise Nevelson di Philadelphia in occasione del 60° anniversario della partecipazione di Louise Nevelson alla 31. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia nel 1962, in rappresentanza degli Stati Uniti.
In contemporanea alla mostra OUT OF ORDER, Louise Nevelson è una dei 213 artiste e artisti della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani.
L’esposizione milanese raccoglie un’ampia selezione di collages che l’artista, forte della lezione cubista appresa durante i viaggi in Europa, realizza a partire dagli anni Cinquanta, combinando supporti lignei e cartacei e ottenendo originali esiti prospettici.
L'eredità di Louise Nevelson nei campi della scultura e della creazione di collages è stata a lungo associata alla sua capacità di trasformare l'ambiente tradizionale della casa da un simbolo della sensibilità femminile, dell'addomesticamento e della sfera intima a espressione monumentale di libertà creativa. Per raggiungere questo obiettivo Nevelson ha sperimentato un nuovo approccio ecologico alla creazione artistica: ogni elemento della casa veniva riciclato sotto forma di scultura.
Il processo artistico si concludeva con la realizzazione ossessiva dei suoi strumenti di pensiero più preziosi – i collages – utilizzando una straordinaria gamma di materiali provenienti dalla sua stessa casa e dal suo studio. Attraverso un’indagine attenta dei suoi collages, il progetto espositivo OUT OF ORDER evidenzia che il modello fondamentale del linguaggio artistico di Nevelson non era onnicomprensivo. Nevelson ha infatti prodotto gruppi coerenti di opere basandosi su elementi formali vicini alla sua ricerca artistica come specifici materiali, strategie e questioni formali. Come lei stessa ha dichiarato in più occasioni, "il modo in cui penso è il collage".
Questo progetto ha l’ambizione di porre nuovi presupposti per il dibattito, lo studio e l'analisi del lavoro di Nevelson nel collage e nella scultura, seguendo la proposta dello storico Yuval Etgar di dividere i collages di Nevelson secondo attributi chiave, che si basano sulla composizione del materiale e sull'approccio tecnico e che includono categorie come "contenitori", "uso di vernice spray", "carte strappate", "ritagli" e "oggetti di utilità", invitando così visitatori e lettori a riflettere sulla vastità della potenzialità creativa che Nevelson ha saputo recuperare dai resti della vita quotidiana.
Louise Nevelson nasce a Pereiaslav, vicino Kiev, in Ucraina, nel 1899. Emigra con la sua famiglia negli Stati Uniti nel 1905, stabilendosi nel Maine. Negli anni ’30 torna in Europa e studia con Hans Hofmann a Monaco prima di unirsi alla Art Students League di New York. La prima personale di Louise Nevelson si svolge alla Nierendorf Gallery a New York nel 1941. Nei primi anni Cinquanta si reca in Guatemala e Messico per studiare l’eredità delle culture precolombiane, esperienza che influenza profondamente la sua pratica artistica. Nel 1967, in seguito alla personale al Whitney Museum of American Art e diverse commissioni per spazi pubblici, Louise Nevelson riceve il riconoscimento come una delle principali voci della scultura nordamericana. Eppure le sue inaspettate combinazioni di oggetti ritrovati, carta e materiali domestici legano il suo lavoro più strettamente a una stirpe di artisti che hanno esplorato i legami tra collage, assemblaggio e scultura, dai predecessori Kurt Schwitters e Jean Arp ai contemporanei Robert Rauschenberg e Giovanni Chamberlain. I collages di Louise Nevelson si possono ammirare nelle collezioni
di numerosi importanti musei negli Stati Uniti e in Europa, tra cui Whitney Museum of American Art, New York; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC; Walker Art Center, Minneapolis; Tate Modern, Londra; Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk; Moderna Museet, Stoccolma; Museum Ludwig, Colonia.
IL VOLUME
Out of Order: The Collages of Louise Nevelson è il primo studio dedicato esclusivamente al lavoro dell’artista sui collages. Il volume, edito da Fondazione Marconi / Mousse Publishing, parte da un attento esame materiale e tecnico di questo corpus di opere, prima di considerare più ampiamente il ruolo del collage nella pratica dell’artista.
La pubblicazione si compone di due saggi principali: il primo, dello storico dell’arte e curatore Yuval Etgar, divide la produzione di collages di Louise Nevelson in sei categorie principali, collegandole a tendenze parallele nel collage durante gli anni Cinquanta e Sessanta, nonché a precedenti esempi nella storia di questa pratica. Il secondo saggio, della storica dell’arte tecnica Pia Gottschaller, approfondisce il complesso processo con cui Louise Nevelson selezionava gli oggetti per i suoi collages e analizza i suoi metodi di lavoro e il trattamento di questi materiali.
Il volume include più di 250 tavole a colori di collages di Louise Nevelson provenienti da varie collezioni di tutto il mondo.
Il progetto complessivo è a cura dello specialista di collage Yuval Etgar ed è realizzato con il supporto della Fondazione Louise Nevelson di Philadelphia in occasione del 60° anniversario della partecipazione di Louise Nevelson alla 31. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia nel 1962, in rappresentanza degli Stati Uniti.
In contemporanea alla mostra OUT OF ORDER, Louise Nevelson è una dei 213 artiste e artisti della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani.
L’esposizione milanese raccoglie un’ampia selezione di collages che l’artista, forte della lezione cubista appresa durante i viaggi in Europa, realizza a partire dagli anni Cinquanta, combinando supporti lignei e cartacei e ottenendo originali esiti prospettici.
L'eredità di Louise Nevelson nei campi della scultura e della creazione di collages è stata a lungo associata alla sua capacità di trasformare l'ambiente tradizionale della casa da un simbolo della sensibilità femminile, dell'addomesticamento e della sfera intima a espressione monumentale di libertà creativa. Per raggiungere questo obiettivo Nevelson ha sperimentato un nuovo approccio ecologico alla creazione artistica: ogni elemento della casa veniva riciclato sotto forma di scultura.
Il processo artistico si concludeva con la realizzazione ossessiva dei suoi strumenti di pensiero più preziosi – i collages – utilizzando una straordinaria gamma di materiali provenienti dalla sua stessa casa e dal suo studio. Attraverso un’indagine attenta dei suoi collages, il progetto espositivo OUT OF ORDER evidenzia che il modello fondamentale del linguaggio artistico di Nevelson non era onnicomprensivo. Nevelson ha infatti prodotto gruppi coerenti di opere basandosi su elementi formali vicini alla sua ricerca artistica come specifici materiali, strategie e questioni formali. Come lei stessa ha dichiarato in più occasioni, "il modo in cui penso è il collage".
Questo progetto ha l’ambizione di porre nuovi presupposti per il dibattito, lo studio e l'analisi del lavoro di Nevelson nel collage e nella scultura, seguendo la proposta dello storico Yuval Etgar di dividere i collages di Nevelson secondo attributi chiave, che si basano sulla composizione del materiale e sull'approccio tecnico e che includono categorie come "contenitori", "uso di vernice spray", "carte strappate", "ritagli" e "oggetti di utilità", invitando così visitatori e lettori a riflettere sulla vastità della potenzialità creativa che Nevelson ha saputo recuperare dai resti della vita quotidiana.
Louise Nevelson nasce a Pereiaslav, vicino Kiev, in Ucraina, nel 1899. Emigra con la sua famiglia negli Stati Uniti nel 1905, stabilendosi nel Maine. Negli anni ’30 torna in Europa e studia con Hans Hofmann a Monaco prima di unirsi alla Art Students League di New York. La prima personale di Louise Nevelson si svolge alla Nierendorf Gallery a New York nel 1941. Nei primi anni Cinquanta si reca in Guatemala e Messico per studiare l’eredità delle culture precolombiane, esperienza che influenza profondamente la sua pratica artistica. Nel 1967, in seguito alla personale al Whitney Museum of American Art e diverse commissioni per spazi pubblici, Louise Nevelson riceve il riconoscimento come una delle principali voci della scultura nordamericana. Eppure le sue inaspettate combinazioni di oggetti ritrovati, carta e materiali domestici legano il suo lavoro più strettamente a una stirpe di artisti che hanno esplorato i legami tra collage, assemblaggio e scultura, dai predecessori Kurt Schwitters e Jean Arp ai contemporanei Robert Rauschenberg e Giovanni Chamberlain. I collages di Louise Nevelson si possono ammirare nelle collezioni
di numerosi importanti musei negli Stati Uniti e in Europa, tra cui Whitney Museum of American Art, New York; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC; Walker Art Center, Minneapolis; Tate Modern, Londra; Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk; Moderna Museet, Stoccolma; Museum Ludwig, Colonia.
IL VOLUME
Out of Order: The Collages of Louise Nevelson è il primo studio dedicato esclusivamente al lavoro dell’artista sui collages. Il volume, edito da Fondazione Marconi / Mousse Publishing, parte da un attento esame materiale e tecnico di questo corpus di opere, prima di considerare più ampiamente il ruolo del collage nella pratica dell’artista.
La pubblicazione si compone di due saggi principali: il primo, dello storico dell’arte e curatore Yuval Etgar, divide la produzione di collages di Louise Nevelson in sei categorie principali, collegandole a tendenze parallele nel collage durante gli anni Cinquanta e Sessanta, nonché a precedenti esempi nella storia di questa pratica. Il secondo saggio, della storica dell’arte tecnica Pia Gottschaller, approfondisce il complesso processo con cui Louise Nevelson selezionava gli oggetti per i suoi collages e analizza i suoi metodi di lavoro e il trattamento di questi materiali.
Il volume include più di 250 tavole a colori di collages di Louise Nevelson provenienti da varie collezioni di tutto il mondo.
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