Praga è bella
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Chiesa di San Nicola, Minghui Zheng
Dal 12 Maggio 2016 al 17 Giugno 2016
Milano
Luogo: Galleria del Centro Ceco di Milano
Indirizzo: via G.B. Morgagni 20
Orari: da lunedì a giovedì 13-18; venerdì 10-16; ultimo sabato del mese 10-17
Curatori: Martin Stecker
Telefono per informazioni: +39 02 29411242
E-Mail info: ccmilan@czech.cz
Sito ufficiale: http://milano.czechcentres.cz/
Si svolgerà nella galleria del Centro Ceco di Milano la mostra “Praga è bella” che presenterà una selezione di lavori degli studenti del Dipartimento di fotografia della Facoltà di arte visiva (FAMU) di Praga.
La mostra raccoglie gli scatti che mostrano angoli insoliti e scoprono nuove località della capitale ceca, la quale è considerata una delle più belle città al mondo. La mostra si tiene in occasione dei 40 anni dalla fondazione del dipartimento di fotografia al FAMU di Praga.
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L’Inaugurazione si terrà giovedì 12 maggio alle ore 18.30 presso la Galleria del Centro Ceco in via G.B. Morgagni 20, Milano (M1 Lima). All´inaugurazione saranno presenti la direttrice del Dipartimento di fotografia Štěpánská Šimlová ed il Doc. Mgr. Martin Stecker, direttore dell’atelier della fotografia classica.
“Praga è bella” – questa frase, per molti versi banale, però sempre vera, i praghesi l'ascoltano spesso dai turisti. Ogni tanto ho però la sensazione che gli italiani pronuncino questa frase con una comprensione diversa – come se ci fosse un certo legame, come se fossero molto più sensibili alle bellezze di questa città. Ricordo che una volta sono sceso dall'aereo diretto da Praga a Venezia, ed un italiano che era con me in volo ha chiamato qualcuno: “Sono appena ritornato di Praga, la più bella città del mondo.“ Anche se non sono un patriota praghese e non fui d'accordo con lui, poiché faccio parte dei cechi che pensano che in Italia ci siano città più belle che Praga – però fu molto piacevole sentirlo. I legami culturali sono frequenti.
Praga è stata soggetto del libro di Angela Maria Ripelino “Praga magica”, Umberto Eco ha situato parzialmente a Praga il suo romanzo “Il cimitero di Praga”, ed anche suo romanzo famoso “Il nome della rosa” inizia a Praga. Praga è stata fortemente influenzata dalla cultura italiana. La parte importante dell'architettura barocca praghese riflette l'influenza di Francesco Borromini e Guarino Guarini – menziono proprio loro, perché le loro architetture si vedono su alcune fotografie degli studenti del dipartimento di fotografia della Facoltà di arte cinematografica e televisiva (FAMU) della Accademia di Belle Arti di Praga. Fotografia che non è mai descrittiva, però sempre un'interpretazione della realtà. In questo senso è interessante vedere come gli studenti anche internazionali, e non solo cechi, visualmente colgono la città di Praga. A cura di Robert Silverio.
Il dipartimento di fotografia del FAMU, fondato nel 1975, festeggia il suo 40° compleanno in un momento in cui il suo mezzo di fondazione originale è diventato un fossile storico e quando, per la prima volta, la maggior parte dei suoi insegnanti sono stati istruiti al di fuori del dipartimento. La domanda su che cosa dovrebbe essere studiato qui e come, diventa sempre più prominente.
Tutto l'insieme porta cambiamenti, che sono naturalmente graduali e progressivi, ma possono essere ben tracciati nelle più recenti opere di studenti e neolaureati. La fotografia qui non solo classicamente documenta, compone, costruisce e concettualizza, ma anche sputa, ruota, si trasforma e recita. Il mezzo dell'immagine tecnica e statica è ora un semplice punto di partenza, che cerca sempre di nuovo la propria forma, a volte solo per essere completamente lasciata alle spalle o portata come contrasto. Il campo espanso dello studio fotografico comincia ad essere infinito e richiede una revisione costante ed innovazione della sua stessa, medesima definizione, che termina in tautologia.
La scuola è un mezzo dal nome Famugrafie. Studiare fotografia significa, al giorno d'oggi, non solo collegarsi ad una lunga e ricca tradizione culturale e sociale, ma anche sviluppare una pratica che non è derivata da un paradigma semplice ed unico, ma richiede di sviluppare costantemente i vostri propri temporanei paradigmi. E la provvisorietà deve essere assunta come categoria centrale e vitale della presentazione pratica ed esposizione pedagogica. Se però vogliamo chiedere ciò che caratterizza gli studenti di fotografia al FAMU negli anni in corso, arriva una risposta semplice: le definizioni reali sono essi stessi, qui ed ora, in tutta l'ampiezza e la varietà dei loro interessi e talenti. A cura di Pavel Vančát.
Inaugurazione giovedì 12 maggio alle ore 18.30
Vedi anche:
- La bellezza non convezionale di Praga
La mostra raccoglie gli scatti che mostrano angoli insoliti e scoprono nuove località della capitale ceca, la quale è considerata una delle più belle città al mondo. La mostra si tiene in occasione dei 40 anni dalla fondazione del dipartimento di fotografia al FAMU di Praga.
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L’Inaugurazione si terrà giovedì 12 maggio alle ore 18.30 presso la Galleria del Centro Ceco in via G.B. Morgagni 20, Milano (M1 Lima). All´inaugurazione saranno presenti la direttrice del Dipartimento di fotografia Štěpánská Šimlová ed il Doc. Mgr. Martin Stecker, direttore dell’atelier della fotografia classica.
“Praga è bella” – questa frase, per molti versi banale, però sempre vera, i praghesi l'ascoltano spesso dai turisti. Ogni tanto ho però la sensazione che gli italiani pronuncino questa frase con una comprensione diversa – come se ci fosse un certo legame, come se fossero molto più sensibili alle bellezze di questa città. Ricordo che una volta sono sceso dall'aereo diretto da Praga a Venezia, ed un italiano che era con me in volo ha chiamato qualcuno: “Sono appena ritornato di Praga, la più bella città del mondo.“ Anche se non sono un patriota praghese e non fui d'accordo con lui, poiché faccio parte dei cechi che pensano che in Italia ci siano città più belle che Praga – però fu molto piacevole sentirlo. I legami culturali sono frequenti.
Praga è stata soggetto del libro di Angela Maria Ripelino “Praga magica”, Umberto Eco ha situato parzialmente a Praga il suo romanzo “Il cimitero di Praga”, ed anche suo romanzo famoso “Il nome della rosa” inizia a Praga. Praga è stata fortemente influenzata dalla cultura italiana. La parte importante dell'architettura barocca praghese riflette l'influenza di Francesco Borromini e Guarino Guarini – menziono proprio loro, perché le loro architetture si vedono su alcune fotografie degli studenti del dipartimento di fotografia della Facoltà di arte cinematografica e televisiva (FAMU) della Accademia di Belle Arti di Praga. Fotografia che non è mai descrittiva, però sempre un'interpretazione della realtà. In questo senso è interessante vedere come gli studenti anche internazionali, e non solo cechi, visualmente colgono la città di Praga. A cura di Robert Silverio.
Il dipartimento di fotografia del FAMU, fondato nel 1975, festeggia il suo 40° compleanno in un momento in cui il suo mezzo di fondazione originale è diventato un fossile storico e quando, per la prima volta, la maggior parte dei suoi insegnanti sono stati istruiti al di fuori del dipartimento. La domanda su che cosa dovrebbe essere studiato qui e come, diventa sempre più prominente.
Tutto l'insieme porta cambiamenti, che sono naturalmente graduali e progressivi, ma possono essere ben tracciati nelle più recenti opere di studenti e neolaureati. La fotografia qui non solo classicamente documenta, compone, costruisce e concettualizza, ma anche sputa, ruota, si trasforma e recita. Il mezzo dell'immagine tecnica e statica è ora un semplice punto di partenza, che cerca sempre di nuovo la propria forma, a volte solo per essere completamente lasciata alle spalle o portata come contrasto. Il campo espanso dello studio fotografico comincia ad essere infinito e richiede una revisione costante ed innovazione della sua stessa, medesima definizione, che termina in tautologia.
La scuola è un mezzo dal nome Famugrafie. Studiare fotografia significa, al giorno d'oggi, non solo collegarsi ad una lunga e ricca tradizione culturale e sociale, ma anche sviluppare una pratica che non è derivata da un paradigma semplice ed unico, ma richiede di sviluppare costantemente i vostri propri temporanei paradigmi. E la provvisorietà deve essere assunta come categoria centrale e vitale della presentazione pratica ed esposizione pedagogica. Se però vogliamo chiedere ciò che caratterizza gli studenti di fotografia al FAMU negli anni in corso, arriva una risposta semplice: le definizioni reali sono essi stessi, qui ed ora, in tutta l'ampiezza e la varietà dei loro interessi e talenti. A cura di Pavel Vančát.
Inaugurazione giovedì 12 maggio alle ore 18.30
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