Joe Tilson, Stake poem, 1971, legni di cedro rosso, 122x80x10 cm, collezione privata
Dal 30 Marzo 2011 al 29 Maggio 2011
Luogo: Palazzo dell'Arengario
Indirizzo: piazza Roma
Orari: martedì - venerdì 10.00 - 12.00; 15.00 - 19.00; sabato domenica e festivi 10.00 – 19.00; lunedì chiuso
Curatori: Daniele Astrologo Abadal, Raffaele Bedarida ,Ruggero Montrasio
Costo del biglietto: € 5,00 intero; € 4,00 ridotto
Telefono per informazioni: +39 02 433403
E-Mail info: press@clponline.it
Sito ufficiale: http://www.clponline.it/mostre.cfm?idevento=83FF6013-E9BB-D929-214617DA9FEEF37E
MONZA - PALAZZO DELL’ARENGARIO
DAL 20 MARZO AL 29 MAGGIO 2011
LA MOSTRA
PRIMA CHE IL GALLO CANTI
L’iniziativa approfondisce la tematica del rapporto uomo-ambiente, coprendo un arco cronologico che dagli anni Trenta giunge agli anni Settanta, con opere di Marino Marini, Arturo Martini, Alberto Burri, Lucio Fontana, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Christo & Jeanne-Claude, Walter De Maria, Michael Heizer, Richard Long, Dennis Oppenheim, Vincenzo Agnetti, Joseph Beuys, Gino De Dominicis e altri ancora.
L’esposizione introduce il festival Green Street, una quattro giorni (dal 26 al 29 maggio) in cui arte, cibo, poesia si faranno promotori di un messaggio ideale per una ‘città verde’.
Dal 20 marzo al 29 maggio 2011, il Palazzo dell’Arengario di Monza ospita la mostra Prima che il gallo canti, evento centrale di Green Street, l’iniziativa che per quattro giorni (dal 26 al 29 maggio) occupa l’intero centro storico della città brianzola, e dove arte, cibo e poesia saranno i promotori di un messaggio ideale per una ‘città verde’.
Curata da Daniele Astrologo Abadal, Raffaele Bedarida e Ruggero Montrasio, col patrocinio e il contributo del Comune di Monza, della Provincia di Monza e Brianza, della Regione Lombardia, della Camera di Commercio di Monza e Brianza, della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, col patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Collegio degli Architetti di Monza, dell’Unione Commercianti di Monza, di Confindustria Monza e Brianza, della Fondazione Cariplo, della Confederazione Italiana Agricoltori, di Confagricoltura, di Coldiretti, di Agorà, della Fondazione Distretto Green and High Tech Monza Brianza, Prima che il gallo canti è articolata in sette atti, ciascuno dei quali affronta un preciso periodo storico, secondo uno sviluppo cronologico che ha inizio negli anni Trenta del Novecento per terminare negli anni Settanta, attraverso le opere di artisti quali Marino Marini, Arturo Martini, Alberto Burri, Lucio Fontana, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Christo & Jeanne-Claude, Walter De Maria, Michael Heizer, Richard Long, Dennis Oppenheim, Vincenzo Agnetti, Joseph Beuys, Gino De Dominicis e altri ancora.
Ogni atto, che si caratterizza per le differenti forme espressive e gli approcci creativi dei vari artisti, ha lo scopo di suggerire un messaggio relativo al rapporto uomo-ambiente, con spunti critici che metteranno in luce la forza della tecnologia nei suoi possibili esiti costruttivi e distruttivi.
L’allestimento è realizzato da Assostudio.
Il percorso espositivo prende avvio con una serie di sculture in ceramica e in terracotta realizzate da autori quali Salvatore Fancello, Lucio Fontana, Marino Marini, Arturo Martini, Fausto Melotti, i cui temi sono riconducibili all’universo zoomorfo della fauna terracquea: dai galli ai cinghiali, dai cavalli e cavalieri ai pavoni. In questo primo atto, dal titolo Bestiario, le materie prime utilizzate sono legate alla vita originaria della natura e a una pratica in costante tensione tra la tradizione artigiana e i più radicali esperimenti d’avanguardia. La mano dell’artista a contatto con la terra è il momento che segna l’incontro tra la sua forza creativa e quelle telluriche presenti in Natura.
Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni e Salvatore Scarpitta sono i protagonisti della sezione Materia animata. Le combustioni, i tagli, ma anche i materiali estranei alla tradizione pittorica, designano un processo che, per quanto possa apparire lesivo nei confronti della Natura, è in realtà da essa accolto. I loro gesti mostrano di comprendere a fondo la materia, nobilitandola in nome di soluzioni formali d’ispirazione classica.
Verso la prima metà degli anni Cinquanta la pittura riscopre se stessa in nome della luce e del colore ispirati alla natura. Gli artisti selezionati per questo atto, Alfredo Chighine, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Tancredi e Giuseppe Zigaina, affondano il proprio essere uomo in un paesaggio ancora incontaminato, relazionandosi con esso e assimilando i fenomeni atmosferici e terreni per poi tradurli in pittura. La tela, in questo modo, non è più solo il luogo deputato alla rappresentazione di un paesaggio ma diviene essa stessa campo di verifica di un certo vissuto.
In Miti contemporanei, si mette in luce la dimensione epica della scoperta e del gesto creativo nella Natura. Artisti quali Carl Andre, Christo & Jeanne-Claude, Walter De Maria, Jan Dibbets, Michael Heizer, Nancy Holt, Richard Long, Dennis Oppenheim, Robert Smithson, escono dai luoghi deputati all’arte, ovvero dalle gallerie, dai musei, dai centri urbani e si spingono dove la civiltà non ha ancora attecchito. Fuggendo dal mondo artificiale del consumo e del progresso, tendono a ricongiungersi con il cosmo.
Negli anni Settanta la fotografia, i filmati audiovisivi, le registrazioni sonore, il corpo umano, ma anche gli oggetti del quotidiano sono assunti come strumenti per indagare e comprendere la natura. In Sistemi incongruenti si analizza questo processo attraverso i lavori di Vincenzo Agnetti, Bernd e Hilla Becher, Joseph Beuys, Gino De Dominicis, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Luca Maria Patella, Bepi Romagnoni, Salvatore Scarpitta, Joe Tilson, Charles Traub.
Gordon Matta-Clark, Ana Mendieta, Pino Pascali sono tre grandi protagonisti dell’arte contemporanea accomunati da uno stesso destino - un’attività intensa, interrotta da una morte prematura - e da una forte personalità creativa che fa di loro un termine di confronto indispensabile. Tutti e tre hanno saputo stabilire un singolare rapporto con la natura evidenziandone aspetti inediti. Dagli interventi atti a destrutturare e a decostruire l’edilizia urbana letta come banco di prova naturale della propria forza creativa, al rapporto fisico del proprio corpo con la natura in memoria di una vita ancestrale, per finire con l’atteggiamento ludico di chi si prende gioco degli elementi naturali per rivolgere una pungente critica alla civiltà del progresso. In tutti i casi, nella sezione denominata Percorsi estremi, emerge con forza il conflitto culturale dell’occidente con la propria incapacità di avere un contatto con l’ambiente in cui vive.
L’esposizione si chiude con il settimo atto, dal titolo In medias res. Qui vengono proposti i libri d’artista, un vero e proprio genere creativo dotato di una specifica identità estetica e concettuale. In una fase storica in cui sembra che il libro cartaceo sia destinato all’oblio, questa sezione vuole riflettere sulle possibilità offerte dall’oggetto libro ma anche sui paradossi ecologici che lo riguardano. Qui sono raccolte opere realizzate dagli anni Sessanta in poi, che testimoniano un particolare sguardo verso l’ambiente nelle sue declinazioni urbane e naturali. In mostra si trovano creazioni di John Cage, Hamish Fulton, Sol LeWitt, Edward Ruscha, Roberto Sanesi, Emilio Villa, John Baldessari, Gianfranco Baruchello, Mario Luzi, Pier Paolo Pasolini, Cesare Pavese, Vittorio Sereni, Franco Vaccari.
Accompagna l’iniziativa un catalogo Umberto Allemandi & C.
Monza, 19 marzo 2011
PRIMA CHE IL GALLO CANTI
Monza, Palazzo dell’Arengario (piazza Roma)
20 marzo – 29 maggio 2011
Orari: martedì - venerdì 10.00 - 12.00; 15.00 - 19.00; sabato domenica e festivi 10.00 – 19.00; lunedì chiuso
Ingresso: € 5,00 intero; € 4,00 ridotto
Catalogo: Umberto Allemandi & C., con saggi di Daniele Astrologo Abadal, Emily Braun, Raffaele Bedarida, Stefano Crespi, Ruggero Montrasio, Stefano Questioli, Luigi Sansone e Lara Treppiede.
Ufficio Stampa
CLP Relazioni Pubbliche, Milano, tel. +39 02 433403, press@clponline.it
Comunicati e immagini scaricabili dal sito www.clponline.it
Ufficio Stampa Green Street, Silvia Gulfi – Marta Magnani
tel. +39 039 2032883, sgulfi@greenstreetmonza.it – mmagnani@greenstreetmonza.it
Comunicati e immagini scaricabili dal sito www.greenstreetmonza.it
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
Giudizio della redazione:
Da non perdere