Radici: i primi semi
Dal 15 Marzo 2021 al 18 Marzo 2021
Milano
Luogo: Piattaforma Zoom
Indirizzo: online
Orari: ore 19
Costo del biglietto: incontri gratuiti
E-Mail info: eventi@fondazionepini.it
Sito ufficiale: http://fondazionepini.net
La Fondazione Adolfo Pini, dopo la chiusura del biennio sulle Nuove Utopie (2019/20), torna con una nuova tematica per Casa dei Saperi. Il nuovo programma, pensato per il biennio 2021/22, mira ad approfondire il tema “Radici”, come metafora dell’abitare in un luogo, di ancoramento al suolo, di origine e fondamento dell’identità, ma anche come forma di vita vegetale e organica. Ad aprire le porte a questo nuovo percorso di Casa dei Saperi, progetto ideato e diretto da Valeria Cantoni Mamiani, è un evento corale dal titolo Radici: i primi semi, dal 15 al 18 marzo in diretta streaming sulla piattaforma Zoom.
“In uno spazio domestico come quello della Fondazione Adolfo Pini ci interroghiamo sul significato dell’abitare come radicarsi in un luogo, ancoramento al suolo, origine, fondamento dell’identità, attraverso discipline diverse in dialogo: le arti, l’antropologia, la storia e la filosofia” commenta il team curatoriale del progetto, composto da Sonia D’Alto, Elisa Gianni, Cristina Travanini e Itamar Gov.
Attraverso un ciclo di quattro appuntamenti in quattro giorni, la Fondazione inaugura il programma Casa dei Saperi 2021/22 con Maria Thereza Alves, Carlo Greppi, Helena Janeczek e Nomaduma Rosa Masilela che introducono la nuova tematica biennale nelle sue contraddizioni e nei suoi molteplici significati.
In quanti modi si può parlare di radici? Quali sono le nostre radici, se ne abbiamo, e che fine fanno ogni volta che ci spostiamo, migriamo, traslochiamo? È possibile rintracciare delle radici universali? Cosa significa radicarsi o meno in una lingua madre? Sono alcune delle domande che animano gli appuntamenti di questa quattro giorni e che aprono a suggestioni e riflessioni per i prossimi due anni.
Con il proseguire delle sue attività, Casa dei Saperi si conferma come uno spazio egualitario di riflessione che offre al pubblico un programma di qualità, fatto di sguardi trasversali, aperti al nuovo e al cambiamento. Ideata nel 2018, avviata nel febbraio 2019 e diretta da Valeria Cantoni Mamiani con un giovane team curatoriale composto da Sonia D’Alto, Elisa Gianni, Itamar Gov, Cristina Travanini.
IL PROGRAMMA
Lunedì 15 marzo 2021, 19:00
WAKE: TRACCE DI ESISTENZE | TALK CON MARIA THEREZA ALVES. Modera Sonia D’Alto
A partire dal lavoro “Wake” (2000), il dialogo con l’artista Maria Thereza Alves esplora un lavoro artistico che coinvolge la memoria dalle radici del suolo di una città. Le piante sono questioni di trattati politici ed economici, di accordi e di burocrazia. Le radici – botaniche e geografiche – diventano tracciati per riconsiderare la Storia e le storie personali, per radicare trasformazioni e mutare radici. Sono strategie di cura e di indagine per stabilire alternative relazioni e reciprocità tra specie diverse.
Maria Thereza Alves (1961) è un’artista nata a San Paolo. Vive e lavora tra Berlino e Napoli. Nel 2017 ha vinto il premio Vera Lista. Alves realizza lavori site-specific sui temi dell’arte e dell’ecologia, della storia locale e ambientale che coinvolgono botanici, funzionari pubblici e comunità. Tra le mostre personali: IAC, Institut d’Art Contemporain (Villeurbanne), Parsons, The New School of Design (New York), CAAC – Centre Andaluz de Arte Contemporáneo (Seville), Musée d’Histoire de Nantes.
Martedì 16 marzo 2021, 19:00
LE RADICI DELL’UMANITÀ. EDUCARSI ALLA STORIA UNIVERSALE | LEZIONE DI CARLO GREPPI. Modera Elisa Gianni
È possibile rintracciare delle radici universali, una storia comune a tutta l’umanità? È questa la domanda alla base della lezione di Carlo Greppi, che – a partire dal suo testo – manifesto La storia ci salverà. Una dichiarazione d’amore (UTET, 2020) e dalla sua ultima pubblicazione Si stava meglio quando si stava peggio (Chiarelettere, 2021) – analizzerà dal punto di vista storico la metafora delle radici, sottolineando l’importanza della storia come educazione a un senso di appartenenza senza confini.
Carlo Greppi (1982), storico e scrittore, è co-fondatore dell’associazione Deina e membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che coordina la rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia. I suoi ultimi libri sono La storia ci salverà. Una dichiarazione d’amore (Utet 2020), L’antifascismo non serve più a niente (Laterza 2020, primo volume della serie a cura sua “Fact Checking: la Storia alla prova dei fatti”) e Si stava meglio quando si stava peggio. 20 luoghi comuni da sfatare (Chiarelettere 2021).
Mercoledì 17 marzo 2021, 19:00
NEGOZIARE CON LE PROPRIE RADICI: IL FENOMENO DEL “PASSING” | TALK CON NOMADUMA ROSA MASILELA. Modera Itamar Gov
Il dialogo con la curatrice e artista Nomaduma Rosa Masilela si incentrerà sul fenomeno del “passing” – la capacità di un individuo di essere considerato come membro di un gruppo, di una identità o di una categoria diversa dalla propria. Facendo riferimento in concreto a una etnia, classe sociale, orientamento sessuale, religione, età o disabilità. La conversazione esplorerà gli aspetti sociali e politici delle “radici” concentrandosi su passati condivisi e non condivisi così come futuri speculativi.
Nomaduma Rosa Masilela (1985) è curatrice, artista e scrittrice. È stata co-curatrice della decima Biennale d’Arte Contemporanea di Berlino, e MRC Fellow al Museum of Modern Art (MoMA) di New York. I suoi progetti si concentrano sull’idea del perturbante, dell’assurdo e del dissonante, su lavoro e strategia collettivi; e sulla natura ambivalente della storia e della produzione dell’identità. È cresciuta fra Łódz e Los Angeles, e vive a Berlino.
Giovedì 18 marzo 2021, 19:00
ALLE RADICI DELL’IO: LINGUA E IDENTITÀ PLURALE | TALK CON HELENA JANECZEK. Modera Cristina Travanini
Con Helena Janeczek parleremo del legame che ci connette al linguaggio, di cosa significhi non avere alcun radicamento in una lingua madre, di come si possa scegliere e amare una lingua e di come alla fine conti l’amore per tutte le lingue che fanno parte della nostra vita. Ci chiederemo infine se è vero che con lingue differenti esprimiamo parti diverse del nostro io, e quando una traduzione da una lingua all’altra risulta impossibile.
Helena Janeczek (1964) è nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca e da tempo vive in Italia. È cofondatrice del blog letterario Nazione Indiana. Ha collaborato con Nuovi Argomenti, Alfabeta2 e Lo Straniero e scritto per giornali come La Repubblica, L’Unità, il Sole 24Ore, Pagina 99. Con il romanzo La ragazza con la Leica, biografia di Gerda Taro, la prima fotoreporter caduta in guerra, ha vinto il premio Strega 2018.
“In uno spazio domestico come quello della Fondazione Adolfo Pini ci interroghiamo sul significato dell’abitare come radicarsi in un luogo, ancoramento al suolo, origine, fondamento dell’identità, attraverso discipline diverse in dialogo: le arti, l’antropologia, la storia e la filosofia” commenta il team curatoriale del progetto, composto da Sonia D’Alto, Elisa Gianni, Cristina Travanini e Itamar Gov.
Attraverso un ciclo di quattro appuntamenti in quattro giorni, la Fondazione inaugura il programma Casa dei Saperi 2021/22 con Maria Thereza Alves, Carlo Greppi, Helena Janeczek e Nomaduma Rosa Masilela che introducono la nuova tematica biennale nelle sue contraddizioni e nei suoi molteplici significati.
In quanti modi si può parlare di radici? Quali sono le nostre radici, se ne abbiamo, e che fine fanno ogni volta che ci spostiamo, migriamo, traslochiamo? È possibile rintracciare delle radici universali? Cosa significa radicarsi o meno in una lingua madre? Sono alcune delle domande che animano gli appuntamenti di questa quattro giorni e che aprono a suggestioni e riflessioni per i prossimi due anni.
Con il proseguire delle sue attività, Casa dei Saperi si conferma come uno spazio egualitario di riflessione che offre al pubblico un programma di qualità, fatto di sguardi trasversali, aperti al nuovo e al cambiamento. Ideata nel 2018, avviata nel febbraio 2019 e diretta da Valeria Cantoni Mamiani con un giovane team curatoriale composto da Sonia D’Alto, Elisa Gianni, Itamar Gov, Cristina Travanini.
IL PROGRAMMA
Lunedì 15 marzo 2021, 19:00
WAKE: TRACCE DI ESISTENZE | TALK CON MARIA THEREZA ALVES. Modera Sonia D’Alto
A partire dal lavoro “Wake” (2000), il dialogo con l’artista Maria Thereza Alves esplora un lavoro artistico che coinvolge la memoria dalle radici del suolo di una città. Le piante sono questioni di trattati politici ed economici, di accordi e di burocrazia. Le radici – botaniche e geografiche – diventano tracciati per riconsiderare la Storia e le storie personali, per radicare trasformazioni e mutare radici. Sono strategie di cura e di indagine per stabilire alternative relazioni e reciprocità tra specie diverse.
Maria Thereza Alves (1961) è un’artista nata a San Paolo. Vive e lavora tra Berlino e Napoli. Nel 2017 ha vinto il premio Vera Lista. Alves realizza lavori site-specific sui temi dell’arte e dell’ecologia, della storia locale e ambientale che coinvolgono botanici, funzionari pubblici e comunità. Tra le mostre personali: IAC, Institut d’Art Contemporain (Villeurbanne), Parsons, The New School of Design (New York), CAAC – Centre Andaluz de Arte Contemporáneo (Seville), Musée d’Histoire de Nantes.
Martedì 16 marzo 2021, 19:00
LE RADICI DELL’UMANITÀ. EDUCARSI ALLA STORIA UNIVERSALE | LEZIONE DI CARLO GREPPI. Modera Elisa Gianni
È possibile rintracciare delle radici universali, una storia comune a tutta l’umanità? È questa la domanda alla base della lezione di Carlo Greppi, che – a partire dal suo testo – manifesto La storia ci salverà. Una dichiarazione d’amore (UTET, 2020) e dalla sua ultima pubblicazione Si stava meglio quando si stava peggio (Chiarelettere, 2021) – analizzerà dal punto di vista storico la metafora delle radici, sottolineando l’importanza della storia come educazione a un senso di appartenenza senza confini.
Carlo Greppi (1982), storico e scrittore, è co-fondatore dell’associazione Deina e membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che coordina la rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia. I suoi ultimi libri sono La storia ci salverà. Una dichiarazione d’amore (Utet 2020), L’antifascismo non serve più a niente (Laterza 2020, primo volume della serie a cura sua “Fact Checking: la Storia alla prova dei fatti”) e Si stava meglio quando si stava peggio. 20 luoghi comuni da sfatare (Chiarelettere 2021).
Mercoledì 17 marzo 2021, 19:00
NEGOZIARE CON LE PROPRIE RADICI: IL FENOMENO DEL “PASSING” | TALK CON NOMADUMA ROSA MASILELA. Modera Itamar Gov
Il dialogo con la curatrice e artista Nomaduma Rosa Masilela si incentrerà sul fenomeno del “passing” – la capacità di un individuo di essere considerato come membro di un gruppo, di una identità o di una categoria diversa dalla propria. Facendo riferimento in concreto a una etnia, classe sociale, orientamento sessuale, religione, età o disabilità. La conversazione esplorerà gli aspetti sociali e politici delle “radici” concentrandosi su passati condivisi e non condivisi così come futuri speculativi.
Nomaduma Rosa Masilela (1985) è curatrice, artista e scrittrice. È stata co-curatrice della decima Biennale d’Arte Contemporanea di Berlino, e MRC Fellow al Museum of Modern Art (MoMA) di New York. I suoi progetti si concentrano sull’idea del perturbante, dell’assurdo e del dissonante, su lavoro e strategia collettivi; e sulla natura ambivalente della storia e della produzione dell’identità. È cresciuta fra Łódz e Los Angeles, e vive a Berlino.
Giovedì 18 marzo 2021, 19:00
ALLE RADICI DELL’IO: LINGUA E IDENTITÀ PLURALE | TALK CON HELENA JANECZEK. Modera Cristina Travanini
Con Helena Janeczek parleremo del legame che ci connette al linguaggio, di cosa significhi non avere alcun radicamento in una lingua madre, di come si possa scegliere e amare una lingua e di come alla fine conti l’amore per tutte le lingue che fanno parte della nostra vita. Ci chiederemo infine se è vero che con lingue differenti esprimiamo parti diverse del nostro io, e quando una traduzione da una lingua all’altra risulta impossibile.
Helena Janeczek (1964) è nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca e da tempo vive in Italia. È cofondatrice del blog letterario Nazione Indiana. Ha collaborato con Nuovi Argomenti, Alfabeta2 e Lo Straniero e scritto per giornali come La Repubblica, L’Unità, il Sole 24Ore, Pagina 99. Con il romanzo La ragazza con la Leica, biografia di Gerda Taro, la prima fotoreporter caduta in guerra, ha vinto il premio Strega 2018.
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