Ryan Heshka. Springs to Come
Dal 15 Febbraio 2024 al 28 Marzo 2024
Milano
Luogo: Antonio Colombo Arte Contemporanea
Indirizzo: Via Solferino 44
Orari: martedì - venerdì 10.00 / 13.30 e 15.00 / 19.00; sabato 15.00 / 19.00
Curatori: Ivan Quaroni
Telefono per informazioni: +39 02.29060171
E-Mail info: il: info@colomboarte.com
Sito ufficiale: http:// www.colomboarte.com
Dal 15 febbraio al 28 marzo 2024 la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea presenta Springs to Come, mostra personale di Ryan Heshka a cura di Ivan Quaroni.
La pittura dell’artista canadese Ryan Heshka si fa portavoce di un universo fantastico, un mondo folle e selvaggio popolato da pin-up mascherate, temibili femmes fatales, bizzarre chimere, mostri spaziali, supereroi e subumani: variazioni genetiche di ogni sorta, incroci, innesti, ibridi di un’umanità mutata - forse sopravvissuta alla catastrofe prodotta da una singolarità tecnologica - ma anche di una fauna e di una flora riadattate a nuove condizioni di vita. Condizioni che producono una variopinta gamma di forme organiche, un campionario di specie promiscue e spurie che incarnano il sogno darwinista di un’evoluzione inarrestabile. Per dirla con le parole di Ryan Heshka, “la prima generazione di nuove forme di vita, dopo la fine del mondo”.
Nella mostra Springs to Come – la quinta dedicata all’artista negli spazi della galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea – sono esposte circa trenta opere, tra olii su tela e tavola e tecniche miste, gouache e matite su carta, che rappresentano la recente produzione di Heshka.
Accantonati i toni dark di Midnight Movie (la precedente esposizione del 2018 nella Galleria), Ryan Heshka si lascia guidare questa volta dall’idea di una rinascita, insieme formale e creativa, che ruota attorno ai concetti di germinazione, fioritura e proliferazione che prendono corpo non solo nell’invenzione di personaggi inediti, ma anche nella definizione di nuove idee. È infatti una primavera, quella a cui allude il titolo dell’esposizione, visibile soprattutto nella tavolozza di colori straordinariamente vivaci e luminosi dei suoi dipinti e nella scelta di ambientare le sue storie in un paesaggio naturale a metà tra un eden post-apocalittico e un Giardino delle deliziealieno.
Completano la mostra una serie di schizzi, studi, bozze e progetti su carta che illustrano il procedimento creativo dell’artista, definito come “un metodo organico, basato su una pianificazione rigorosa” e, allo stesso tempo, come “qualcosa di simile al piantare molti semi, sperando che alcuni di essi mettano radici”, insomma una germinante disseminazione immaginifica che è come un annuncio di primavera dopo un lungo inverno.
Ryan Heshka è nato a Manitoba, in Canada nel 1970, e vive e lavora a Vancouver. Ha studiato Architettura e conseguito una laurea in Interior Design lavorando per molti anni in questo settore, oltre che nell’animazione, prima di fare dell’arte e dell’illustrazione le sue principali attività. I suoi lavori sono influenzati dai fumetti della Golden Age (tra i suoi artisti preferiti Jack Kirby, Bill Everett e Basil Wolverton), dalle riviste scandalistiche (Frank R.Paul), dai libri per bambini (Dr. Seuss), dai film con mostri e dai B-movie (come quelli di Ray Harryhausen o le pellicole su King Kong e Dracula) e da vecchie pubblicità e manifesti vintage, tutti elementi che hanno plasmato il suo originale stile artistico. Al di fuori della cultura pop, altre influenze includono il mondo naturale, il design industriale e architettonico, e la moda. Durante l'infanzia, oltre a disegnare, Heshka si divertiva a costruire modelli di piccole città, che filmava con la tecnica dello stop motion in Super 8 mm per creare un proprio mondo fantastico. I suoi lavori sono stati pubblicati nei più importanti annuali di illustrazione, tra cui American Illustration, Society of Illustrators, Communication Arts, 3 x 3 e Applied Arts, oltre che sulle pagine di riviste come Vanity Fair, Wall Street Journal, The New York Times, Playboy, Esquire, Forbes, Topps e Dreamworks SKG. Ha esposto in gallerie nel Nord America e in Europa, ed è stato pubblicato numerose volte sulla rivista BLAB! e su alcuni libri dedicati al movimento del Pop Surrealism, tra cui The Upset: Young Contemporary Art di Robert Klanten e Beautiful Dreamers: Il nuovo sogno americano tra Lowbrow Art e Pop Surrealism, di Ivan Quaroni. Nel 2017 l’editore Cernunnos ha pubblicato la sua prima monografia, intitolata Fatales: The Art of Ryan Heshka. L’artista ha, inoltre, pubblicato il fumetto e "Mean Girls Club" (2015), la graphic novel “Mean Girls Club: Pink Dawn” (2018) e i fumetti autoprodotti "Frog Wife" (2018) e “Pleasure Planet” (2021).
Inaugurazione: giovedì 15 febbraio, ore 18.00
La pittura dell’artista canadese Ryan Heshka si fa portavoce di un universo fantastico, un mondo folle e selvaggio popolato da pin-up mascherate, temibili femmes fatales, bizzarre chimere, mostri spaziali, supereroi e subumani: variazioni genetiche di ogni sorta, incroci, innesti, ibridi di un’umanità mutata - forse sopravvissuta alla catastrofe prodotta da una singolarità tecnologica - ma anche di una fauna e di una flora riadattate a nuove condizioni di vita. Condizioni che producono una variopinta gamma di forme organiche, un campionario di specie promiscue e spurie che incarnano il sogno darwinista di un’evoluzione inarrestabile. Per dirla con le parole di Ryan Heshka, “la prima generazione di nuove forme di vita, dopo la fine del mondo”.
Nella mostra Springs to Come – la quinta dedicata all’artista negli spazi della galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea – sono esposte circa trenta opere, tra olii su tela e tavola e tecniche miste, gouache e matite su carta, che rappresentano la recente produzione di Heshka.
Accantonati i toni dark di Midnight Movie (la precedente esposizione del 2018 nella Galleria), Ryan Heshka si lascia guidare questa volta dall’idea di una rinascita, insieme formale e creativa, che ruota attorno ai concetti di germinazione, fioritura e proliferazione che prendono corpo non solo nell’invenzione di personaggi inediti, ma anche nella definizione di nuove idee. È infatti una primavera, quella a cui allude il titolo dell’esposizione, visibile soprattutto nella tavolozza di colori straordinariamente vivaci e luminosi dei suoi dipinti e nella scelta di ambientare le sue storie in un paesaggio naturale a metà tra un eden post-apocalittico e un Giardino delle deliziealieno.
Completano la mostra una serie di schizzi, studi, bozze e progetti su carta che illustrano il procedimento creativo dell’artista, definito come “un metodo organico, basato su una pianificazione rigorosa” e, allo stesso tempo, come “qualcosa di simile al piantare molti semi, sperando che alcuni di essi mettano radici”, insomma una germinante disseminazione immaginifica che è come un annuncio di primavera dopo un lungo inverno.
Ryan Heshka è nato a Manitoba, in Canada nel 1970, e vive e lavora a Vancouver. Ha studiato Architettura e conseguito una laurea in Interior Design lavorando per molti anni in questo settore, oltre che nell’animazione, prima di fare dell’arte e dell’illustrazione le sue principali attività. I suoi lavori sono influenzati dai fumetti della Golden Age (tra i suoi artisti preferiti Jack Kirby, Bill Everett e Basil Wolverton), dalle riviste scandalistiche (Frank R.Paul), dai libri per bambini (Dr. Seuss), dai film con mostri e dai B-movie (come quelli di Ray Harryhausen o le pellicole su King Kong e Dracula) e da vecchie pubblicità e manifesti vintage, tutti elementi che hanno plasmato il suo originale stile artistico. Al di fuori della cultura pop, altre influenze includono il mondo naturale, il design industriale e architettonico, e la moda. Durante l'infanzia, oltre a disegnare, Heshka si divertiva a costruire modelli di piccole città, che filmava con la tecnica dello stop motion in Super 8 mm per creare un proprio mondo fantastico. I suoi lavori sono stati pubblicati nei più importanti annuali di illustrazione, tra cui American Illustration, Society of Illustrators, Communication Arts, 3 x 3 e Applied Arts, oltre che sulle pagine di riviste come Vanity Fair, Wall Street Journal, The New York Times, Playboy, Esquire, Forbes, Topps e Dreamworks SKG. Ha esposto in gallerie nel Nord America e in Europa, ed è stato pubblicato numerose volte sulla rivista BLAB! e su alcuni libri dedicati al movimento del Pop Surrealism, tra cui The Upset: Young Contemporary Art di Robert Klanten e Beautiful Dreamers: Il nuovo sogno americano tra Lowbrow Art e Pop Surrealism, di Ivan Quaroni. Nel 2017 l’editore Cernunnos ha pubblicato la sua prima monografia, intitolata Fatales: The Art of Ryan Heshka. L’artista ha, inoltre, pubblicato il fumetto e "Mean Girls Club" (2015), la graphic novel “Mean Girls Club: Pink Dawn” (2018) e i fumetti autoprodotti "Frog Wife" (2018) e “Pleasure Planet” (2021).
Inaugurazione: giovedì 15 febbraio, ore 18.00
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