Sebastiano Sofia. Marèa
![Sebaastiano Sofia, I will become your snake, 2021, olio e grafite su tela/oil and graphite on canvas, 93 x 83 cm. Courtesy Boccanera Gallery Trento/Milano Sebaastiano Sofia, I will become your snake, 2021, olio e grafite su tela/oil and graphite on canvas, 93 x 83 cm. Courtesy Boccanera Gallery Trento/Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/28/132671-unnamed_7_.jpg)
Sebaastiano Sofia, I will become your snake, 2021, olio e grafite su tela/oil and graphite on canvas, 93 x 83 cm. Courtesy Boccanera Gallery Trento/Milano
Dal 20 Settembre 2022 al 05 Novembre 2022
Milano
Luogo: Boccanera Gallery Milano
Indirizzo: Via Ventura 6
Telefono per informazioni: +39 340 5747013
E-Mail info: info@boccaneragallery.com
Sito ufficiale: http://www.boccaneragallery.com
Boccanera Gallery Milano è lieta di presentare Maréa, la prima personale presso la galleria di Sebastiano Sofia (Verona, 1986).
La mostra raccoglie una serie di dipinti inediti in dialogo con un’ampia selezione di disegni e acquerelli, frutto della ricerca che, negli ultimi anni, ha visto l’artista concentrarsi in modo esclusivo sulla pratica della pittura e sulle attuali condizioni e possibilità della figurazione.
Creature dalle sembianze umane, animali e vegetali sono ritratte in situazioni di prossimità e intimità, formando insieme un repertorio iconografico che suggerisce la possibilità di leggere le opere in mostra in relazione l’una con l’altra, come momenti di una più ampia narrazione, brani di un racconto che è tanto personale quanto in sintonia con alcuni dei temi più urgenti del nostro tempo.
Al centro di questa narrazione per immagini sembra esserci il desiderio di trovare nella pittura uno spazio in cui agire sulla rigidità delle distinzioni, dissolverle fino a superare le categorie stesse di maschile e femminile, umano e animale, desiderio, protezione e annientamento. Da quelle che appaiono come presenze antropomorfe, ad esempio, emerge una fluidità degli arti e delle fisionomie che è tanto formale quanto sessuale, una fluidità che rende la stessa materia pittorica un luogo di ambiguità sia visiva sia di genere. Queste figure sono spesso ritratte in atteggiamenti di intimità con creature animali all’interno di scenari naturali, suggerendo non soltanto la necessità di una coesistenza tra i diversi regni del vivente ma anche un’ecologia dei gesti, all’interno della quale sfumi la distinzione tra addomesticamento e sopruso, tra amore e fusione. L’ambiguità delle fisionomie e il loro ripetersi, l’emergere di figure tra loro simili tra un’opera e l’altra, inoltre, rende complessa la relazione che queste immagini intrattengono con il genere dell’autoritratto che, se da un lato sembra affermarsi sottotraccia in più di un’opera, dall’altro non è mai pienamente confermato e appare sfuggire alla piena riconoscibilità dei volti.
Di questa dinamica di immersione ed emersione, di scambio simbiotico tra ciò che è identificabile in quanto umano e tutto ciò che, al contrario, ne contamina l’unità è sintomatico il titolo scelto per la mostra, Maréa. L’immagine del ciclico moto ondoso, infatti, evoca una dinamica vitale come il respiro, un respiro che trascende la singola individualità e che permette alle cose e alle forme di manifestarsi ritmicamente dopo essere state a lungo sepolte. In questo senso, l’immagine della marea suggerisce l’idea di scoperta e di realizzazione di sé, insieme all’accettazione tanto del trauma interiore quanto del desiderio, e di tutto ciò che, in forma di detrito e frammento incompleto, il mare restituisce a riva.
Maréa è, appunto, un racconto per immagini sull’incompletezza e sull’abbracciare l’incompletezza, su ciò che pensiamo di dover addomesticare e su ciò che desideriamo invece allontanare, sull’istinto e sul desiderio che esorbita dalle possibilità del linguaggio.
La mostra sarà accompagnata dal testo di una conversazione tra Sebastiano Sofia e Alessandro Rabottini e anticipa il progetto monografico con cui Boccanera parteciperà ad Artissima 2022.
Tutte le opere in mostra sono state realizzate durante il periodo di residenza presso la Collezione De Iorio.
Inaugurazione 20.09.2022 ore 16:00 - 21:00
La mostra raccoglie una serie di dipinti inediti in dialogo con un’ampia selezione di disegni e acquerelli, frutto della ricerca che, negli ultimi anni, ha visto l’artista concentrarsi in modo esclusivo sulla pratica della pittura e sulle attuali condizioni e possibilità della figurazione.
Creature dalle sembianze umane, animali e vegetali sono ritratte in situazioni di prossimità e intimità, formando insieme un repertorio iconografico che suggerisce la possibilità di leggere le opere in mostra in relazione l’una con l’altra, come momenti di una più ampia narrazione, brani di un racconto che è tanto personale quanto in sintonia con alcuni dei temi più urgenti del nostro tempo.
Al centro di questa narrazione per immagini sembra esserci il desiderio di trovare nella pittura uno spazio in cui agire sulla rigidità delle distinzioni, dissolverle fino a superare le categorie stesse di maschile e femminile, umano e animale, desiderio, protezione e annientamento. Da quelle che appaiono come presenze antropomorfe, ad esempio, emerge una fluidità degli arti e delle fisionomie che è tanto formale quanto sessuale, una fluidità che rende la stessa materia pittorica un luogo di ambiguità sia visiva sia di genere. Queste figure sono spesso ritratte in atteggiamenti di intimità con creature animali all’interno di scenari naturali, suggerendo non soltanto la necessità di una coesistenza tra i diversi regni del vivente ma anche un’ecologia dei gesti, all’interno della quale sfumi la distinzione tra addomesticamento e sopruso, tra amore e fusione. L’ambiguità delle fisionomie e il loro ripetersi, l’emergere di figure tra loro simili tra un’opera e l’altra, inoltre, rende complessa la relazione che queste immagini intrattengono con il genere dell’autoritratto che, se da un lato sembra affermarsi sottotraccia in più di un’opera, dall’altro non è mai pienamente confermato e appare sfuggire alla piena riconoscibilità dei volti.
Di questa dinamica di immersione ed emersione, di scambio simbiotico tra ciò che è identificabile in quanto umano e tutto ciò che, al contrario, ne contamina l’unità è sintomatico il titolo scelto per la mostra, Maréa. L’immagine del ciclico moto ondoso, infatti, evoca una dinamica vitale come il respiro, un respiro che trascende la singola individualità e che permette alle cose e alle forme di manifestarsi ritmicamente dopo essere state a lungo sepolte. In questo senso, l’immagine della marea suggerisce l’idea di scoperta e di realizzazione di sé, insieme all’accettazione tanto del trauma interiore quanto del desiderio, e di tutto ciò che, in forma di detrito e frammento incompleto, il mare restituisce a riva.
Maréa è, appunto, un racconto per immagini sull’incompletezza e sull’abbracciare l’incompletezza, su ciò che pensiamo di dover addomesticare e su ciò che desideriamo invece allontanare, sull’istinto e sul desiderio che esorbita dalle possibilità del linguaggio.
La mostra sarà accompagnata dal testo di una conversazione tra Sebastiano Sofia e Alessandro Rabottini e anticipa il progetto monografico con cui Boccanera parteciperà ad Artissima 2022.
Tutte le opere in mostra sono state realizzate durante il periodo di residenza presso la Collezione De Iorio.
Inaugurazione 20.09.2022 ore 16:00 - 21:00
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