Sonja Quarone. Cuore d'Oriente
Dal 20 Giugno 2014 al 23 Luglio 2014
Milano
Luogo: Spazio Material ConneXion - Triennale di Milano
Indirizzo: via Alemagna 6
Orari: da martedì a domenica 10.30-13.30 / 14.30-20
Curatori: Fortunato D'Amico
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 72434255
E-Mail info: triennale@materialconnexion.com
Sito ufficiale: http://www.triennale.org
L'India negli scatti inediti e nelle installazioni: una riflessione di Sonja Quarone.
Lo Spazio Material ConneXion - Triennale di Milano presenta la mostra fotografica "Sonja Quarone. Cuore d?Oriente", in esposizione dal 20 giugno al 23 luglio 2014.
La rassegna a cura di Fortunato D'Amico è articolata in tre sezioni: Architetture & Landscape, Design (e) Motion, People, e attraverso 50 scatti offre un approfondito e personale quadro dell'India visto con gli occhi dell'artista.
I soggetti presenti in mostra spaziano dall'architettura al paesaggio, dalle persone agli oggetti, alle situazioni tipichee fanno emergere la riflessione di Sonja Quarone sulla società orientale per una vita sociale e ecologica del pianeta in evoluzione.
Il tema nasce dalla considerazione che il sistema del "primo mondo", nato dalla rivoluzione industriale e dal benessere edificato sul consumismo, è entrato in crisi ed è alla ricerca di soluzioni per nuove integrazioni di culture, attività e economie sociali, perdute durante la secolarizzazione industriale.
L'artista tramite la messa a fuoco di alcuni elementi e un'accurata elaborazione digitale, mette in risalto precisi dettagli dell?inquadratura; lo si nota soprattutto nelle architetture e nei volti di donne, uomini e bambini, dove le immagini sfocateconservano nitidi alcuni dettagli degli edifici e dei tratti significativi come sguardi, espressioni della bocca e gesti delle mani. L'assenza degli sfondi sostituiti da tenui tonalità monocrome crea un effetto scenografico che isola il soggetto dalla realtà circostante e ne fa risaltare il significato.
Nelle opere delle sezioni Architetture & Landscape, Design (e) Motion, spiccano scatti in cui l'obiettivo coglie elementi molto diversi fra loro, come grattacieli accanto a vecchie case diroccate congiunte fra loro da un complesso gioco di geometrie creato dall?intreccio di fili di panni stesi; piazze in cui si affacciano antichi templi ricchi di storia accanto a edifici anonimi; strade con fabbricati moderni in cui il traffico automobilistico è associato a un carro trainato da buoi dalle corna dipinte di rosso e alberghi obsoleti davanti ai quali sostano un vecchio taxi e un cammello.
Squarci di architetture e di vita sociale si alternano dando vita a un panorama variegato comprensivo di diverse sfaccettature di un mondo a noi lontano e vicino al contempo.
Gli scatti, stampati su supporti differenti fra cui tessuto, la resina e il Krion, dialogano con i mobili antichi indiani utilizzati per le installazioni fotografiche. Fra questi Vie di fuga, volti stampati su tessuto collocati sull?antica portantina in legno per elefanti finemente intarsiata sui lati; Anime, ritratti di persone di ogni età disposte nelle nicchie della libreria policroma, sul cui retro è collocata la serie Nutrimento con chioschi isolati su spiagge deserte e persone nell'atto di cibarsi. Interessante è l'inquadratura della bicicletta che trasporta caratteristici contenitori di latta utilizzati per il cibo, affiancata dall?installazione di "latte" realizzate in resina dall'artista, contenenti spezie e frutta secca.
Sul letto ricavato da un unico tronco di teak e dalle linee essenziali è collocata l?immagine dell'anziano religioso dormiente a significare il valore della meditazione.
Si ammira inoltre la gigantografia su carta da parati Tutto è nel mezzo, attorno alla quale sono collocate numerose foto di piccole dimensioni dal titolo Foto ricordo, appartenenti alla sezione People, che riportano alle immagini votive presenti nei templi.
Negli scatti di Sonja Quarone si avverte il pensiero relativo alla società indiana di oggi che sebbene sia caratterizzata da un elevato grado di sincretismo e di pluralismo culturale è riuscita a preservare le proprie antiche tradizioni.
Accompagna la mostra una pubblicazione con testo critico di Fortunato D'Amico e le immagini di tutte le opere in mostra.
Sonja Quarone nasce a Vigevano nel 1972. Dopo la maturità ottenuta presso il Liceo Artistico di Novara, prosegue gli studi all'Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano. Tra gli insegnati che avranno un ruolo importante nella sua formazione culturale, sono da ricordare l'artista concettuale Vincenzo Ferrari e il poeta visivo Ugo Carrega.
Il corpo è il soggetto che ispira i suoi lavori e attesta i processi del cambiamento evolutivo nel percorso di crescita artistica. Sperimenta ambiti inquieti della sua personalità, indagando tra i ricordi dell'infanzia e i turbamenti della crescita. Bambole, lingerie, peluches, maschere, ritagli di giornale, fotografie, oggetti recuperati negli archivi delle paure dismesse, suggeriscono possibilità di revisione creativa della memoria personale, agitano fantasie e simbiosi inconsce, diventano tracce per recuperare forme di commistione poetica assolutamente originali. Una naturale predisposizione al viaggio, la curiosità e il desiderio di sapere, l'emozione della scoperta, la spingono a utilizzare la fotografia documentaria come strumento per esplorare regioni lontane dalla cultura occidentale, ma vicine al suo sentire le diversità della vita. L'India non è solo un luogo fisico del mondo, ma anche uno spazio interiore dove il lavoro di Sonja Quarone registra la raggiunta consapevolezza dell'esistenza di una dimensione sociale e antropologica implicita nelle sue opere.
Lo Spazio Material ConneXion - Triennale di Milano presenta la mostra fotografica "Sonja Quarone. Cuore d?Oriente", in esposizione dal 20 giugno al 23 luglio 2014.
La rassegna a cura di Fortunato D'Amico è articolata in tre sezioni: Architetture & Landscape, Design (e) Motion, People, e attraverso 50 scatti offre un approfondito e personale quadro dell'India visto con gli occhi dell'artista.
I soggetti presenti in mostra spaziano dall'architettura al paesaggio, dalle persone agli oggetti, alle situazioni tipichee fanno emergere la riflessione di Sonja Quarone sulla società orientale per una vita sociale e ecologica del pianeta in evoluzione.
Il tema nasce dalla considerazione che il sistema del "primo mondo", nato dalla rivoluzione industriale e dal benessere edificato sul consumismo, è entrato in crisi ed è alla ricerca di soluzioni per nuove integrazioni di culture, attività e economie sociali, perdute durante la secolarizzazione industriale.
L'artista tramite la messa a fuoco di alcuni elementi e un'accurata elaborazione digitale, mette in risalto precisi dettagli dell?inquadratura; lo si nota soprattutto nelle architetture e nei volti di donne, uomini e bambini, dove le immagini sfocateconservano nitidi alcuni dettagli degli edifici e dei tratti significativi come sguardi, espressioni della bocca e gesti delle mani. L'assenza degli sfondi sostituiti da tenui tonalità monocrome crea un effetto scenografico che isola il soggetto dalla realtà circostante e ne fa risaltare il significato.
Nelle opere delle sezioni Architetture & Landscape, Design (e) Motion, spiccano scatti in cui l'obiettivo coglie elementi molto diversi fra loro, come grattacieli accanto a vecchie case diroccate congiunte fra loro da un complesso gioco di geometrie creato dall?intreccio di fili di panni stesi; piazze in cui si affacciano antichi templi ricchi di storia accanto a edifici anonimi; strade con fabbricati moderni in cui il traffico automobilistico è associato a un carro trainato da buoi dalle corna dipinte di rosso e alberghi obsoleti davanti ai quali sostano un vecchio taxi e un cammello.
Squarci di architetture e di vita sociale si alternano dando vita a un panorama variegato comprensivo di diverse sfaccettature di un mondo a noi lontano e vicino al contempo.
Gli scatti, stampati su supporti differenti fra cui tessuto, la resina e il Krion, dialogano con i mobili antichi indiani utilizzati per le installazioni fotografiche. Fra questi Vie di fuga, volti stampati su tessuto collocati sull?antica portantina in legno per elefanti finemente intarsiata sui lati; Anime, ritratti di persone di ogni età disposte nelle nicchie della libreria policroma, sul cui retro è collocata la serie Nutrimento con chioschi isolati su spiagge deserte e persone nell'atto di cibarsi. Interessante è l'inquadratura della bicicletta che trasporta caratteristici contenitori di latta utilizzati per il cibo, affiancata dall?installazione di "latte" realizzate in resina dall'artista, contenenti spezie e frutta secca.
Sul letto ricavato da un unico tronco di teak e dalle linee essenziali è collocata l?immagine dell'anziano religioso dormiente a significare il valore della meditazione.
Si ammira inoltre la gigantografia su carta da parati Tutto è nel mezzo, attorno alla quale sono collocate numerose foto di piccole dimensioni dal titolo Foto ricordo, appartenenti alla sezione People, che riportano alle immagini votive presenti nei templi.
Negli scatti di Sonja Quarone si avverte il pensiero relativo alla società indiana di oggi che sebbene sia caratterizzata da un elevato grado di sincretismo e di pluralismo culturale è riuscita a preservare le proprie antiche tradizioni.
Accompagna la mostra una pubblicazione con testo critico di Fortunato D'Amico e le immagini di tutte le opere in mostra.
Sonja Quarone nasce a Vigevano nel 1972. Dopo la maturità ottenuta presso il Liceo Artistico di Novara, prosegue gli studi all'Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano. Tra gli insegnati che avranno un ruolo importante nella sua formazione culturale, sono da ricordare l'artista concettuale Vincenzo Ferrari e il poeta visivo Ugo Carrega.
Il corpo è il soggetto che ispira i suoi lavori e attesta i processi del cambiamento evolutivo nel percorso di crescita artistica. Sperimenta ambiti inquieti della sua personalità, indagando tra i ricordi dell'infanzia e i turbamenti della crescita. Bambole, lingerie, peluches, maschere, ritagli di giornale, fotografie, oggetti recuperati negli archivi delle paure dismesse, suggeriscono possibilità di revisione creativa della memoria personale, agitano fantasie e simbiosi inconsce, diventano tracce per recuperare forme di commistione poetica assolutamente originali. Una naturale predisposizione al viaggio, la curiosità e il desiderio di sapere, l'emozione della scoperta, la spingono a utilizzare la fotografia documentaria come strumento per esplorare regioni lontane dalla cultura occidentale, ma vicine al suo sentire le diversità della vita. L'India non è solo un luogo fisico del mondo, ma anche uno spazio interiore dove il lavoro di Sonja Quarone registra la raggiunta consapevolezza dell'esistenza di una dimensione sociale e antropologica implicita nelle sue opere.
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