Umberto Gervasi Raffele Romano

© Umberto Gervasi

 

Dal 19 Settembre 2017 al 20 Ottobre 2017

Milano

Luogo: Fondazione Mudima

Indirizzo: via Tadino 26

Orari: da lunedì a venerdì 11 - 13 / 15 - 19

Curatori: Carmelo Strano, Gianluca Ranzi

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02.29409633

E-Mail info: info@mudima.net

Sito ufficiale: http://www.mudima.net



UMBERTO GERVASI (Catania, 1939) è un siciliano trapiantato a Milano dal 1972. La mostra, curata da Carmelo Strano, si compone di una serie di sculture in argilla, anche colorata a ingobbio, e di alcune tele e carte dipinte ad acrilico. Pur non avendo fatto dell’arte la sua prima professione, l’amore e la pratica della scultura e della pittura lo accompagnano dalla fine degli anni Sessanta, con un’attenzione privilegiata su un repertorio di forme e di soggetti, affrontato con calore e
vivacità narrativa e prelevato dalla vita quotidiana, dalle lotte degli umili, dall’epopea del lavoro, dal folklore siciliano. Questi ambiti d’interesse divengono infine la scena e i comprimari con cui articolare le tematiche che più lo interessano e che muovono dal suo profondo senso di compassione umana, di giustizia sociale e di fede politica: gli orrori del Nazifascismo, lo sfruttamento dei lavoratori, la disumanizzazione dell’individuo, la follia della guerra, la violenza dell’uomo sull’uomo, l’oltraggio alla natura.
A cura di Carmelo Strano

RAFFAELE ROMANO (Comiso 1944) presenta una serie di recenti grandi disegni a carboncino (175 x 150 cm, fino a 150 x 280 cm) e una serie di opere su tela (50 x 60 cm) che prendono spunto da Esopo, da Fedro e, come avviene per tutto il suo lavoro, dalla mitologia. Romano è un artista viaggiatore che ha speso la sua gioventù per le strade d’Europa sfruttando il sapere d’arte accumulato nelle botteghe siciliane e nella scuola d’arte e mestieri di Comiso, immagazzinando incontri ed esperienze poi riversati nella sua opera matura. Nel 1969 a Milano comincia a collaborare con la Stamperia Calcografica di Franco Sciardelli, con cui ha modo di lavorare ai torchi d’incisione e così, oltre ad arricchire la propria opera con questa tecnica, arriva a collaborare stabilmente con artisti quali Eugenio Tomiolo e Fausto Melotti. Nelle opere in mostra il mito, l’enigma, il lavoro agreste, sono all’origine di figure arcaiche e suggestive, selve di segni rapidi e incisivi, animali fiabeschi, angeli musicanti e contadini trasognati.
A cura di Gianluca Ranzi

Inaugurazione martedì 19 settembre ore 18.30


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