Vincenzo Agnetti. Territorio - Territori. "Non dipingo i miei quadri"
Dal 09 Aprile 2018 al 30 Settembre 2018
Milano
Luogo: Archivio Vincenzo Agnetti
Indirizzo: via Machiavelli 30
Curatori: Guido Barbato
E-Mail info: archivio@vincenzoagnetti.com
Sito ufficiale: http://www.vincenzoagnetti.com/
La mostra prende spunto dall’intervista di Mario Perazzi del Corriere della sera, febbraio 1972, in cui Agnetti spiega gli intenti della sua operazione artistica, e presenta una serie di opere che si articolano attorno al tema del territorio, dei territori.
Al piano terra, in posizione centrale, troviamo il multiplo del 1971 Spazio perduto Spazio costruito, nove tavole che propongono uno spezzone di discorso compiuto sul rapporto tra spazio, territorio, cultura e memoria.
Attorno si snodano assiomi e feltri che suggeriscono un discorso su cultura e territorio con frasi fulminanti e diagrammi approfondendo e ampliando le tesi presenti in Spazio perduto Spazio costruito. Sono territori della mente, territori che veicolano le ragioni del possesso, che abbozzano confini e differenziazioni; territori che, come scriveva Agnetti nel 1971 a Françoise Lambert, ci hanno tolto il privilegio di essere al tempo stesso abitanti e parte dello spazio.
Al piano superiore il registro è poetico e intuitivo: i feltri, Paesaggi e Ritratti di abitante, ci restituiscono il senso dell’abitare e della città come luogo in cui le contraddizioni del rapporto tra soggettività, memoria, cultura e territorio esplodono lasciando inevasa una domanda di utopia.
Infine a chiusura troviamo un lavoro che trasforma in evidenza implicita il rapporto tra spazio territorio memoria e cultura: Tre villaggi differenti. Tre vocali come tre tracce di villaggi e di lingue perse nella nostra memoria e una casetta, il nostro villaggio, anch’esso dimenticato, forse. Quattro assiomi accompagnati dal suono del vento modulato dalla voce di Vincenzo Agnetti.
In concomitanza con questa mostra esce Archivio 03, il nuovo volume edito dall’Archivio e dedicato a questo tema centrale nella ricerca artistica di Agnetti.
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