Webinar | Lost in Translation I
Dal 02 Dicembre 2020 al 02 Dicembre 2020
Milano
Luogo: Piattaforma Zoom
Indirizzo: online
Orari: ore 18
Enti promotori:
- In collaborazione con l’Università delle arti di Berna e lo Y Institute (Centre for interdisciplinary teaching working across the boundaries of art and science)
Costo del biglietto: su registrazione
Sito ufficiale: http://zoom.us/webinar/register/WN_QNGNMvDNR5OBuwxsEjwjvA
L’Arte di Comunicare la Scienza
L’atto della traduzione appartiene intrinsecamente all’esperienza umana. Che riguardi una lingua, un mezzo di comunicazione o una cultura, la traduzione è la chiave per comprendere e comunicare attraverso i limiti linguistici e culturali. Essa facilita la diffusione di idee e di conoscenze, e, generalmente, contribuisce alla mediazione tra fazioni che non sarebbero in grado di interagire altrimenti. La traduzione richiede l’abilità di ascoltare e di capire, di fermarsi e riflettere, e in ultima istanza di trovare la risposta che più si adatta a una situazione particolare. La traduzione è imperfetta nella sua essenza: non descrive un processo diretto, chiaro e inequivocabile, quanto piuttosto è il risultato di un percorso irto, caratterizzato da tentativi, errori, e potenziali conflitti. Rimane costante la possibilità di un equivoco, per cui ci si potrebbe sentire letteralmente persi nella traduzione.
Durante il primo incontro, l’Istituto Svizzero invita alla riflessione sul tema della traduzione in ambito scientifico. La conoscenza scientifica deriva solitamente da processi di pensiero complessi e da investigazione empirica. All’interno della comunità scientifica, le scoperte sono condivise, testate, ed eventualmente verificate o contestate a dipendenza della solidità degli argomenti. Questa pratica discorsiva si basa fortemente sull’esistenza di un linguaggio tecnico le cui specificità sono condivise da una ristretta cerchia di specialisti, e ciò complica la condivisione dei risultati persino all’interno delle singole discipline. Tuttavia, la reale difficoltà si incontra quando gli scienziati cercano di trasmettere conoscenze specifiche a un pubblico generico, che non necessariamente possiede dimestichezza con con il loro modo di esprimersi: quale lingua dovrebbero usare? Quali sono le modalità di presentazione più efficaci? In che modo e in quale misura può essere ridotta la complessità senza distorcere il significato? Questi e ulteriori interrogativi verranno discussi da un panel di esperti con rappresentanti dell’ambito scientifico, museografico, giornalistico e letterario.
La mise-en-scène è curata da Sonja Riva, la musica da Mons e il video da Sonja Riva e Mons.
Programma
H18:00 – Benvenuto
H18:10 – Presentazioni
Roberto Buizza (Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa): Climate Change: A Few Facts
Sonia Filippazzi (RAI I – Giornale Radio)
Alain Gloor (Stapferhaus, Lenzburg): Mediating so it matters: “FAKE. The whole truth” as an example
Thomas Strässle (Bern University of the Arts)
H18:50 – Discussione moderata da Sonja Riva (Radiotelevisione svizzera -RSI)
Relatori
Roberto Buizza ha una laurea in fisica all’Università di Milano, un dottorato di ricerca (PhD) in matematica presso University College London, e un Master in Business Administration (MBA) presso London Business School. Dal 1991 al 2018 ha lavorato presso lo European Center for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), a Reading (UK), contribuendo allo sviluppo dei modelli del sistema Terra. Nel 2018 ha preso servizio presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa come Professore Ordinario di Fisica, dove sta lavorando a una nuova iniziativa sul clima, con il supporto delle Scuole Universitarie Federate (Scuola Superiore Sant’Anna e Scuola Normale Superiore di Pisa, e Scuola IUSS di Pavia).
Sonia Filippazzi è giornalista professionista e lavora al GR Rai nella Redazione Scienze e Società, presso la quale si occupa in particolare di argomenti ambientali e sociali. Conduce su Radio 1 la trasmissione L’aria che respiri, su temi relativi a sviluppo sostenibile, tutela del territorio, buone e cattive pratiche. Ha lavorato anche presso le Nazioni Unite e ha pubblicato il volume Desertificazione. Una sfida globale per lo sviluppo sostenibile.
Alain Gloor è project leader presso Stapferhaus a Lenzburg e co-creatore di progetti espositivi interattivi e coinvolgenti su importanti questioni del nostro tempo, come denaro, falsi o genere. Inoltre, è responsabile delle pubblicazioni e della programmazione degli eventi presso Stapferhaus. Ha studiato storia e filosofia della scienza all’ETH di Zurigo e ha lavorato come giornalista e ricercatore associato alla Hochschule für Gestaltung und Kunst di Basilea. Attualmente vive a Basilea.
Thomas Strässle è uno studioso di letteratura, autore e musicista. Ha studiato lingua e letteratura tedesca, filosofia e musicologia a Zurigo, Cambridge e Parigi e ha ottenuto al contempo un diploma di concerto come flautista. Nel 1999 ha conseguito il dottorato in letteratura barocca, abilitandosi nel 2008 con uno studio sul simbolismo del sale nella letteratura da Omero a oggi. Dal 2009 al 2013 ha ricoperto la sua prima cattedra FNS presso la BFH di Berna. Dal 2013 dirige l’Istituto Y presso l’Università delle arti di Berna ed è professore titolare presso gli istituti di lingua tedesca e studi comparativi dell’Università di Zurigo. È anche presidente della Fondazione Max Frisch presso l’ETH di Zurigo e membro del club di letteratura SRF / 3sat.
Sonja Riva è giornalista e autrice. Si occupa di approfondimenti culturali tra carta stampata, radio, televisione, web e di documentari radiofonici e televisivi. Ha insegnato cultura e comunicazione per vari master universitari italiani. Ha curato inoltre varie collane editoriali di guide culturali. Svolge al contempo attività di relatrice e moderatrice per conferenze e congressi internazionali e organizza e promuove diversi eventi e rassegne culturali. Vive tra Roma, l’Umbria e il Canton Ticino.
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