Weird Matter

Matteo Gatti, Sentimento, 2021, matite colorate su carta, 29,7 x 21 cm.
Dal 15 Settembre 2021 al 31 Ottobre 2021
Milano
Luogo: Candy Snake Gallery
Indirizzo: Via Luigi Porro Lambertenghi 6
Orari: martedì, mercoledì, giovedì 15.00 – 19.00; altri giorni su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 380 5245917
E-Mail info: info@candysnakegallery.com
Sito ufficiale: http://www.candysnakegallery.com
Mercoledì 15 settembre verrà inaugurata Candy Snake Gallery, nuova galleria dall’attitudine fresca e sperimentale, impegnata nella promozione dell’arte emergente.
Concentrandosi sulle nuove tendenze dell’arte contemporanea internazionale, la galleria presenta le opere di artisti che esprimono la contemporaneità con un linguaggio vitale ed in stretto rapporto con l’attuale cultura visiva.
Candy Snake Gallery si radica in un presente sempre più permeato dal digitale puntando contemporaneamente sullo spazio fisico e sul web. Il piacere di conoscere e collezionare l’arte del presente sarà favorito da modalità di presentazione delle mostre che comprendono l’esposizione fisica e la presenza online, con le opere pubblicate nel sito web e su instagram.
Situata a Milano nel quartiere Isola, Candy Snake Gallery è diretta da Andrea Lacarpia, già direttore artistico di Dimora Artica, project space fondato nel 2013.
I primi artisti ad esporre alla Candy Snake Gallery sono Filippo Cegani, Matteo Gatti, Naomi Gilon e Bogdan Koshevoy nella mostra collettiva Weird Matter.
La mostra riunisce le opere di quattro artisti dai linguaggi e tematiche differenti, accomunati dalla volontà di esprimere la complessità del reale delineando forme ibride e paradossali.
Il titolo della mostra è tratto dall’ipotetica forma di materia, presente in diverse teorie cosmologiche, che a causa della forza gravitazionale raggiunge una densità vicina a quella dei buchi neri.
Nelle proprie opere recenti Filippo Cegani (1993, nato a Milano, vive e lavora tra Londra e Milano) sviluppa i concetti di iper mascolinità e fragilità maschile, sviluppando un’estetica che si posiziona tra i poster aerografati kitsch anni ottanta e il filone contemporaneo di pittura post digitale. In mostra una serie di opere inedite ispirate al lettering heavy metal, in cui l’aggressività dei rovi che formano le scritte cela il significato sentimentale delle frasi di partenza.
La ricerca di Matteo Gatti (1989, nato a Olgiate Olona, vive e lavora a Torino) si sviluppa intorno al superamento della centralità dell’essere umano, con opere che sono il risultato di interventi di ibridazione di elementi naturali e culturali. In mostra una nuova serie di disegni in cui il flusso di coscienza porta a libere associazioni, in uno stato di permanente dialettica che celebra il conflitto tra elementi opposti quali mostruoso/seducente, artificiale/naturale, umano/non umano, contemporaneo/arcaico, macroscopico/microscopico, razionale/irrazionale, sentimentale/bestiale, reale/immaginario.
Traendo ispirazione da alcune forme della cultura popolare come la fantascienza, il cinema horror e la mitologia, nelle proprie opere recenti Naomi Gilon (1996, nata ad Arlon, vive e lavora a Bruxelles) realizza forme fantastiche in cui il mostruoso prende vita irrompendo nella quotidianità, con incursioni negli ambiti del design e della moda. Il corpo viene ritratto nelle sue possibilità di trasformazione, dando vita a chimere tra l’umano e l’animale. In mostra una serie di ceramiche e una stampa dell’edizione limitata “Charmeuse de serpent”.
Nei propri dipinti Bogdan Koshevoy (1993, nato a Dnipropetrovsk, Ucraina, vive e lavora a Venezia) delinea paesaggi fantastici in cui campeggiano edifici del classicismo sovietico, oggi abbandonati e spesso in rovina, riportati dall’artista al loro originario splendore ed inseriti in contesti naturalistici animati da persone che svolgono attività enigmatiche. Ne risulta un mondo parallelo in cui si sommano diverse memorie che, decontestualizzate dall’ambiente originario e dipinte con colori irreali, vanno a formare scene dai toni allucinati.
Concentrandosi sulle nuove tendenze dell’arte contemporanea internazionale, la galleria presenta le opere di artisti che esprimono la contemporaneità con un linguaggio vitale ed in stretto rapporto con l’attuale cultura visiva.
Candy Snake Gallery si radica in un presente sempre più permeato dal digitale puntando contemporaneamente sullo spazio fisico e sul web. Il piacere di conoscere e collezionare l’arte del presente sarà favorito da modalità di presentazione delle mostre che comprendono l’esposizione fisica e la presenza online, con le opere pubblicate nel sito web e su instagram.
Situata a Milano nel quartiere Isola, Candy Snake Gallery è diretta da Andrea Lacarpia, già direttore artistico di Dimora Artica, project space fondato nel 2013.
I primi artisti ad esporre alla Candy Snake Gallery sono Filippo Cegani, Matteo Gatti, Naomi Gilon e Bogdan Koshevoy nella mostra collettiva Weird Matter.
La mostra riunisce le opere di quattro artisti dai linguaggi e tematiche differenti, accomunati dalla volontà di esprimere la complessità del reale delineando forme ibride e paradossali.
Il titolo della mostra è tratto dall’ipotetica forma di materia, presente in diverse teorie cosmologiche, che a causa della forza gravitazionale raggiunge una densità vicina a quella dei buchi neri.
Nelle proprie opere recenti Filippo Cegani (1993, nato a Milano, vive e lavora tra Londra e Milano) sviluppa i concetti di iper mascolinità e fragilità maschile, sviluppando un’estetica che si posiziona tra i poster aerografati kitsch anni ottanta e il filone contemporaneo di pittura post digitale. In mostra una serie di opere inedite ispirate al lettering heavy metal, in cui l’aggressività dei rovi che formano le scritte cela il significato sentimentale delle frasi di partenza.
La ricerca di Matteo Gatti (1989, nato a Olgiate Olona, vive e lavora a Torino) si sviluppa intorno al superamento della centralità dell’essere umano, con opere che sono il risultato di interventi di ibridazione di elementi naturali e culturali. In mostra una nuova serie di disegni in cui il flusso di coscienza porta a libere associazioni, in uno stato di permanente dialettica che celebra il conflitto tra elementi opposti quali mostruoso/seducente, artificiale/naturale, umano/non umano, contemporaneo/arcaico, macroscopico/microscopico, razionale/irrazionale, sentimentale/bestiale, reale/immaginario.
Traendo ispirazione da alcune forme della cultura popolare come la fantascienza, il cinema horror e la mitologia, nelle proprie opere recenti Naomi Gilon (1996, nata ad Arlon, vive e lavora a Bruxelles) realizza forme fantastiche in cui il mostruoso prende vita irrompendo nella quotidianità, con incursioni negli ambiti del design e della moda. Il corpo viene ritratto nelle sue possibilità di trasformazione, dando vita a chimere tra l’umano e l’animale. In mostra una serie di ceramiche e una stampa dell’edizione limitata “Charmeuse de serpent”.
Nei propri dipinti Bogdan Koshevoy (1993, nato a Dnipropetrovsk, Ucraina, vive e lavora a Venezia) delinea paesaggi fantastici in cui campeggiano edifici del classicismo sovietico, oggi abbandonati e spesso in rovina, riportati dall’artista al loro originario splendore ed inseriti in contesti naturalistici animati da persone che svolgono attività enigmatiche. Ne risulta un mondo parallelo in cui si sommano diverse memorie che, decontestualizzate dall’ambiente originario e dipinte con colori irreali, vanno a formare scene dai toni allucinati.
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